Ho appena finito di leggere un libro, "L'eleganza del riccio", a mio parere molto particolare. Mi aveva incuriosita il titolo, poi il riassunto in copertina. Ho aspettato un pochino, poi ho chiesto a mamma di prendermelo, e lei mi ha accontantata, visto che sto gestendo quotidianamente la casa, da quando non lavoro più, perché odio pesare sugli altri, anche se questi altri sono i miei genitori.
Subito, l'approccio è stato abbastanza strano: non era un romanzo, non raccontava una storia, e soprattutto... era un libro molto, molto intelligente. Colto. Può un libro essere colto? Se leggerete questo, capirete immediatamente che cosa intendo. E' stata una piccola sfida con me stessa, ho ripescato tantissime nozioni del liceo, di filosofia, storia, arte e musica, e ne ho acquisite di nuove. Ho deciso che sarebbe stato per me più un manuale, che non un libro: un modo più piacevole dei soliti tomi scolastici, per imparare qualcosina in più, o ripassare vecchie conoscenze.
Spesso ho dovuto rileggere dei passi, per afferrare appieno il significato di una frase. E' un libro che esprime cultura e pensieri profondi in ogni riga. Ho voluto appropriarmi e capire perfettamente ogni singola parola; e quanta verità vi ho trovato! Quanti dei miei stessi pensieri espressi in modo così preciso, chiaro, conciso, perfettamente comprensibile!
Ma da lì a consigliarlo come un bel romanzo da leggere... Insomma, credo che la maggior parte delle persone che conosco, lo avrebbe abbandonato dopo poche pagine.
Ma poi... è accaduto! All'improvviso, nasce qualcosa... Prima si percepisce solo, poi, in un terzo del volume, si sviluppa il romanzo vero e proprio, in tutta la sua bellezza! Ho pianto tanto, commossa, e anche un po' cresciuta. E mi è dispiaciuto moltissimo arrivare all'ultima pagina.
Mi sento di consigliare questo libro, a chi ha voglia di mettersi alla prova. Ma non leggetelo se vi piacciono le storie semplici e facilmente risolvibili. E' un libro impegnativo, questo non si nega. Ma per chi avrà voglia di andare fino in fondo, senza fermarsi alle apparenze della prima parte (che comunque è fondamentale, davvero), beh, spero che regalerà anche a voi delle belle emozioni; o almeno, per me è stato così. E va quindi a occupare una posizione tra i miei libri preferiti.
Che domenica noiosa! Ho preparato un'ottima crostata e dei biscotti ripieni con gli avanzi di frolla e ne ho mangiati 4, più 2 fette di torta. Un vero animale, ma sono malata e quindi mi auto-giustifico. E sono pure depressa, perché oggi l'atmosfera in casa era totalmente diversa, senza la mia amica... Pimpi ritornaaaaaaaaaaaa!!!!
Stasera sopraffatta dalla noia sono andata a rileggere il mio vecchio diario di un anno fa, epoca in cui il Gaijin era in Giappone, e mi scriveva tutti i giorni. Leggevo, e mi sono detta che è assurdo, ma sembra davvero un'altra persona... Una volta, era lui che correva dietro a me, adesso la situazione è molto più vicina al contrario!
Ma sapete che vi dico? A me correre piace, però solo se ho un obiettivo concreto da raggiungere. Se mi sento motivata, corro col sorriso, mi stanco relativamente, e sono felice della mia fatica. Leggere i miei vecchi pensieri e le sue belle parole riportate fedelmente sulle mie pagine private mi mostra (in modo un po' brutale, aggiungerei) quanto le cose, chissà perché, siano cambiate. Ora, da un lato mi dico che non voglio perdermi questi ultimi mesi con lui; dall'altra mi chiedo se valga la pena viverli aspettando una persona che non è più con me quella che mi ricordavo. Sono pochi mesi, lo so, ma sono i mesi a fare gli anni, e gli anni una vita. Ho io il diritto di sprecare anche solo un minuto della mia, dietro a qualcosa che non so più se c'è? Saggiamente, mi dico: poniamoci dei limiti. Sono cinque mesi che aspetto, e corro, e l'obiettivo si fa sempre più sfocato all'orizzonte. Ne mancano altri cinque. Forse è ora che, correndo in avanti, butti un'occhiata ai lati, giusto per vedere se mi sono persa qualcosa.
Che dite, fila, il mio ragionamento?
Vi lascio con una domanda, vorrei avere il vostro parere:
Cosa pensereste se un ragazzo che non vi dispiace affatto, e che fa parte di ciò che avete visto, piacevolmente sorprese, ai bordi della strada dove state correndo, andasse dal vostro ex ragazzo a chiedergli: "Sarebbe un problema se me la 'galleggiassi' un po' con Gaijina?".
Anzi, le richieste sono due:
1) il significato esatto della parola "galleggiare" in senso figurato. Per come la intendo io, è sinonimo (tristissimo) di "fare il galletto". Vi prego, qualcuno mi illumini.
2) lascio perdere in partenza, e mi tengo stretto il gaijin accontentandomi dei suoi rari momenti di grande considerazione per me; o do una possibilità a questo altissimo, bel ragazzo dallo sconcertante modo di esprimersi?
La metto ai voti; così, per curiosità.
Subito, l'approccio è stato abbastanza strano: non era un romanzo, non raccontava una storia, e soprattutto... era un libro molto, molto intelligente. Colto. Può un libro essere colto? Se leggerete questo, capirete immediatamente che cosa intendo. E' stata una piccola sfida con me stessa, ho ripescato tantissime nozioni del liceo, di filosofia, storia, arte e musica, e ne ho acquisite di nuove. Ho deciso che sarebbe stato per me più un manuale, che non un libro: un modo più piacevole dei soliti tomi scolastici, per imparare qualcosina in più, o ripassare vecchie conoscenze.
Spesso ho dovuto rileggere dei passi, per afferrare appieno il significato di una frase. E' un libro che esprime cultura e pensieri profondi in ogni riga. Ho voluto appropriarmi e capire perfettamente ogni singola parola; e quanta verità vi ho trovato! Quanti dei miei stessi pensieri espressi in modo così preciso, chiaro, conciso, perfettamente comprensibile!
Ma da lì a consigliarlo come un bel romanzo da leggere... Insomma, credo che la maggior parte delle persone che conosco, lo avrebbe abbandonato dopo poche pagine.
Ma poi... è accaduto! All'improvviso, nasce qualcosa... Prima si percepisce solo, poi, in un terzo del volume, si sviluppa il romanzo vero e proprio, in tutta la sua bellezza! Ho pianto tanto, commossa, e anche un po' cresciuta. E mi è dispiaciuto moltissimo arrivare all'ultima pagina.
Mi sento di consigliare questo libro, a chi ha voglia di mettersi alla prova. Ma non leggetelo se vi piacciono le storie semplici e facilmente risolvibili. E' un libro impegnativo, questo non si nega. Ma per chi avrà voglia di andare fino in fondo, senza fermarsi alle apparenze della prima parte (che comunque è fondamentale, davvero), beh, spero che regalerà anche a voi delle belle emozioni; o almeno, per me è stato così. E va quindi a occupare una posizione tra i miei libri preferiti.
Che domenica noiosa! Ho preparato un'ottima crostata e dei biscotti ripieni con gli avanzi di frolla e ne ho mangiati 4, più 2 fette di torta. Un vero animale, ma sono malata e quindi mi auto-giustifico. E sono pure depressa, perché oggi l'atmosfera in casa era totalmente diversa, senza la mia amica... Pimpi ritornaaaaaaaaaaaa!!!!
Stasera sopraffatta dalla noia sono andata a rileggere il mio vecchio diario di un anno fa, epoca in cui il Gaijin era in Giappone, e mi scriveva tutti i giorni. Leggevo, e mi sono detta che è assurdo, ma sembra davvero un'altra persona... Una volta, era lui che correva dietro a me, adesso la situazione è molto più vicina al contrario!
Ma sapete che vi dico? A me correre piace, però solo se ho un obiettivo concreto da raggiungere. Se mi sento motivata, corro col sorriso, mi stanco relativamente, e sono felice della mia fatica. Leggere i miei vecchi pensieri e le sue belle parole riportate fedelmente sulle mie pagine private mi mostra (in modo un po' brutale, aggiungerei) quanto le cose, chissà perché, siano cambiate. Ora, da un lato mi dico che non voglio perdermi questi ultimi mesi con lui; dall'altra mi chiedo se valga la pena viverli aspettando una persona che non è più con me quella che mi ricordavo. Sono pochi mesi, lo so, ma sono i mesi a fare gli anni, e gli anni una vita. Ho io il diritto di sprecare anche solo un minuto della mia, dietro a qualcosa che non so più se c'è? Saggiamente, mi dico: poniamoci dei limiti. Sono cinque mesi che aspetto, e corro, e l'obiettivo si fa sempre più sfocato all'orizzonte. Ne mancano altri cinque. Forse è ora che, correndo in avanti, butti un'occhiata ai lati, giusto per vedere se mi sono persa qualcosa.
Che dite, fila, il mio ragionamento?
Vi lascio con una domanda, vorrei avere il vostro parere:
Cosa pensereste se un ragazzo che non vi dispiace affatto, e che fa parte di ciò che avete visto, piacevolmente sorprese, ai bordi della strada dove state correndo, andasse dal vostro ex ragazzo a chiedergli: "Sarebbe un problema se me la 'galleggiassi' un po' con Gaijina?".
Anzi, le richieste sono due:
1) il significato esatto della parola "galleggiare" in senso figurato. Per come la intendo io, è sinonimo (tristissimo) di "fare il galletto". Vi prego, qualcuno mi illumini.
2) lascio perdere in partenza, e mi tengo stretto il gaijin accontentandomi dei suoi rari momenti di grande considerazione per me; o do una possibilità a questo altissimo, bel ragazzo dallo sconcertante modo di esprimersi?
La metto ai voti; così, per curiosità.
il libro... l'ho comprato... ma è li sullo scaffale.. in coda.. perchè prima ne devo finire n altro...ma adesso mi velocizzo... mi hai messo una curiosità!!
ReplyDeletePoi per il Bel galletto... mmmmm quella frasa mica piace troppo anche a me.... Potrebbe essere anche positivo... per far un po' ingelosire il Gaijin o almeno per vedere se smuovi un po' la cosa...
E se dici che è anche carino... Galleggiatelo tu!!!!!!
P.s. chiaramente non sai cosa ha risposto Gaijin vero??
Be' dopo questi ragionamenti a voce alta dove penso di non averti aiutata molto... me ne vado a ninna va'!!!
ah ah ah cara Maya, ma lui non l'ha chiesto al gaijin, il permesso... ma al mio ex! (io e il gaijin, mai stati insieme)... quindi il gaijin non sa proprio nulla! però hai detto una cosa che penso anch'io... io non mi faccio "galleggiare" da nessuno, a meno che non sia anche io a farlo!!!
ReplyDeleteleggilo il libro.. e spero tanto che piaccia anche a te! ma mi raccomando, non ti spaventare all'inizio, poi cambia!!
Cara...sai già quello che penso ma te lo ribadisco: il galletto ti aiuta a non rimugnare troppo sul gaijin e a distrarti un po'...ma a me quel galletto è scaduto tantissimo dopo che ha cominciato ad aprir bocca! Quindi ti direi: fai pure, col galletto...ma se per caso a bordo strada ne trovassi uno con un quoziente intellettivo un po' più vicino al tuo, tanto meglio! Spero di essermi sbagliata, riguardo al galletto, magari non l'ho conosciuto nella sera + adatta, ma le prime impressioni non mi hanno mai tradita!
ReplyDeleteP.
Cara...sai già quello che penso ma te lo ribadisco: il galletto ti aiuta a non rimugnare troppo sul gaijin e a distrarti un po'...ma a me quel galletto è scaduto tantissimo dopo che ha cominciato ad aprir bocca! Quindi ti direi: fai pure, col galletto...ma se per caso a bordo strada ne trovassi uno con un quoziente intellettivo un po' più vicino al tuo, tanto meglio! Spero di essermi sbagliata, riguardo al galletto, magari non l'ho conosciuto nella sera + adatta, ma le prime impressioni non mi hanno mai tradita!
ReplyDeleteP.
ale, mi piace troppo quando trovo i tuoi commenti qui! sì sì, lo so cosa pensi.. e non l'ho scritto solo per non influenzare le altre bloggers... però ti dico, non è così come sembra, e di vista lo conosco da una vita, e mi ha sempre stupito perché era più serio di quanto pensassi!! e comunque, ti ricordo quando tifavi per il gaijin quando per me non esisteva proprio manco la più remotapossibilità... e guarda adesso, come mi fa stare!! vieni venerdì ti prego ti prego ti prego!!!!!
ReplyDeleteA uno che dice "Galleggiare" tirerei il collo senza pensarci due volte.
ReplyDeleteMa che modi sono ?
Mah !
MISTER Q: sì, è davvero un peccato che in giro, di tipi come te, non se ne trovino molti, però! Sembri gradevole, intelligente, simpatico, sai cucinare e scrivere in un accattivante italiano corretto. Quando hai intenzione di riprodurti, e di dare un contributo all'umanità?
ReplyDelete;)