Sunday, September 30, 2012

Progressi nella long-distance relationship :)

Si è vero, sono sparita da quando sono ritornata in Cina, ma non intenzionalmente, giuro. E' che mi ero ripromessa di continuare a postare con una certa frequenza, visto che il Professore non c'è e ho molto più tempo per me, ma una volta arrivata e provando a postare la bozza già bella pronta su MarsEdit, mi si è impallato tutto (di nuovo...), e quindi non potevo più usare il programma. Riscrivere tutto sul sito Blogspot (come sto facendo adesso) non mi piace perché le foto o vengono troppo piccole o troppo grandi, manca la via di mezzo che piace a me, e poi che lavoraccio! Ho aspettato sperando si risolvesse. Poi un'altra cosa è saltata fuori: l'organizzazione di un evento che le aziende italiane a Q. organizzano tutti gli anni. Per saperne di più potete dare un'occhiata qui. Avrei persino voluto fare un po' di pubblicità ma son stata talmente presa dall'organizzazione della cena che non avrei trovato il tempo neanche di notte, o perché piombavo addormentata sul divano o perché ero ancora a pensare alla disposizione dei tavoli e alle liste degli invitati.
Ma sono contenta, anzi è stata la cosa migliore che mi potesse capitare, perché mi ha tenuta impegnatissima in un periodo che avrebbe potuto rivelarsi piuttosto difficile, senza il Professore, sola soletta in una casa che prima condividevamo e che adesso è mezza vuota, spoglia. Persino il mio amico capo non c'è, è tornato per sposarsi e andarsene in viaggio di nozze, quindi sarebbe stato proprio pesante. Invece, vi dirò, è passato. Il primo mese è passato piuttosto in fretta.

Il Professore è adorabile, si sta comportando benissimo. Lo sento sempre, se non per telefono per mail, o WhatsApp, o messaggi, o chat sui giochini dell'iPhone, o con videochiamata. Insomma, è un grosso sollievo, viste le scorse volte. Ieri sera è uscito coi cugini, sono andati a fare un falò in mezzo alla natura, con cavalli e birre, e mi mandava email con le foto più buffe, in tempo reale! Insomma, non ho nulla di cui lamentarmi. 

Qualche tempo fa, mi ha mandato la foto di un KitchenAid, che è una delle cose che desideravo di più, dicendo che è li ad aspettarmi... Dopo di lui, però! Ha scambiato la sua macchina per fare il caffè espresso con questo da un amico. 


Mi dice che mi sogna spesso e che gli manco. Oggi mi ha mandato il link a un album dove ha caricato tutte le foto della sua famiglia... Sono uno spasso!!! Lui e i suoi fratelli erano dei bambini bellissimi. Proprio belli, sembrano piccoli attori di vecchi film americani.

Insomma, la vita scorre. Io so stare bene da sola, e seguo i miei tempi per fare quello che mi va. Ho meno lavoro da fare in casa, cucino solo per me, sporco poco, faccio tutto con calma. Però non vedo l'ora di raggiungerlo. Starò anche bene, da sola, ma non ho mai quei picchi di felicità, uno scoppio di risa, di eccitazione, che ho quando c'è lui. Vivo in maniera meccanica. So cosa devo fare ogni giorno, e lo faccio. Punto. E tutto fila liscio, essendo io padrona delle mie decisioni, però... It sucks!!!! Lo voglio qui! NOW!!!

Va beh, va beh... Sono un po' sclerata in questi giorni perché, nonostante tutte le nostre buone intenzioni e lo spirito d'avventura, mi sto rendendo conto che non sarà affatto facile. A parte il trovare un altro lavoro, che , ovvio, non è facile, ma nemmeno impossibile, la mia unica, grande, irrisolvibile preoccupazione è il visto lavorativo. Finché non ottengo quello non posso lavorare legalmente, e ciò vuol dire che dovrò farmi mantenere... per chissà quanto. Poi voglio dire, dopo un certo periodo se vediamo che funziona e che stiamo bene, verrà fuori il discorso "sposiamoci", ma mi son messa in testa che non voglio sposarmi prima di avere un visto lavorativo. So che in fondo la cosa mi disturberebbe. Vorrei, quando gli amici ci chiederanno "Vi siete sposati? Quindi adesso hai un visto?", poter rispondere: "No, il visto ce l'avevo già, ci siamo sposati perché volevamo". Poi oddio, visto che è quasi impossibile, immagino che dovrò capitolare prima o poi, ma non subito. Insomma, non siamo pronti. Non sono pronta io, figuriamoci lui! Quindi adesso stiamo pensando a come fare. 

Mi chiedo se davvero sia cosi impossibile trovare un lavoro in un'azienda italiana laggiù, disposta a procurarmi un visto. Poi tutto sarebbe facile...

Va beh, basta piangersi addosso, volevo solo aggiornarvi! Ho un mal di testa terribile e non ho nulla da fare a parte stare al computer, e non aiuta. Ma almeno sono riuscita a postare qualcosa, anche se con oltre un mese di ritardo!

Baci bambolineeee!!!

Antipasto piemontese


L'antipasto piemontese è un'occasione per stare insieme, per chiacchierare, per riunire la famiglia in un lavoro comune. Ognuno ha un compito, tutti si dan da fare. E' una domenica di sole in campagna. E' una riunione familiare. E' tradizione, è il dopopranzo di un pasto ricco e saporito, è ricordo di mamme e nonne tramandato di anno in anno.
Domenica la zia Paola ci ha messi tutti al lavoro. Dopo un bel pranzo in cortile, ha assegnato compiti a tutti, e quindi ci siam messi a tagliare, lavare, passare, cuocere. Io e mia cugina ci siam sistemate al sole, per annerirci mentre tagliavamo. Abbiamo preparato il sorbetto per una pausa rinfrescante. Alla sera eravamo cotti.
Ma siamo tornati a casa con la macchina piena di vasetti di conserva, antipasto e marmellata, frutto della nostre fatiche, e soddisfatti del nostro lavoro!

Ingredienti
2,5 Kg pomodori
400 g per ogni verdura (cipolline, carote, zucchini, sedano, fagiolini, peperoni, cavolfiore)
1 bicchiere d'olio
1,5 bicchiere d'aceto
2 cucchiai di zucchero
1 cucchiaio di sale

Per prima cosa tagliate tutte le verdure a parte le cipolline. Tagliatele a piacere, a noi piacciono piccole piccole.


Una volta che avete le verdure pronte, sbollentate i pomodori, pelateli e passateli a freddo al passaverdure e poi metteteli in una pentola capiente. Aggiungeteci il bicchiere d'olio e l'aceto, lo zucchero e il sale.
E' altamente consigliabile fare questo lavoro in più persone, almeno due, mentre una si occupa delle verdura, l'altra si occupa dei pomodori.
Dopo 10 minuti di bollitura della salsa, cominciate a buttare le cipolline e le carote, lasciate cuocere qualche minuto poi aggiungete i fagiolini e il sedano. Dopo qualche minuto aggiungete il cavolfiore e le zucchine, poi i peperoni. Una volta che le verdure sono tutte dentro, lasciate cuocere ancora 15 minuti. In totale cuocerà circa 40 minuti. Se è ancora troppo liquida aggiungeteci un peperone.


Quando raggiunge la densità giusta invasettate da bollente (non spegnete il fuoco), chiudete e lasciate riposare i vasetti una quindicina di giorni almeno.


L'antipasto si serve in ogni occasione, basta aprire un vasetto, rovesciarlo in una ciotola e aggiungerci, a piacere, una scatoletta di tonno, olive, e quel che si desidera.


NOTA: Ho portato due vasetti di antipasto in azienda visti che molti di noi sono piemontesi. Ho spiegato alla cuoca come servirlo e così i miei colleghi hanno avuto una piccola sorpresa… Se lo sono sbafato tutto!!! I veneti mi hanno chiesto la ricetta, i piemontesi hanno detto che era perfetto. Ebbbbrava alla zia Paola!!!

ANTIPASTO FROM PIEDMONT

Ingredients:
2,5 Kg tomatoes
400 g for each veggie (in total 7 types of veggies: small onions, carrots, zucchini, celery, green beans, belly peppers, cauliflower)
1 glass olive oil
1,5 glass vinegar
2 Tbsp sugar
1 Tbsp salt

First of all, all the veggies (except for the little onions) need to be cut in tiny pieces. This is something that it's better to do in group or at least in couple: one takes care of the veggies, the other of the tomato sauce. 
Throw the tomatoes in boiling water and take them out after a minute, peel them and let them cool, then put them through a vegetable mill. Pour the sauce into a big pan and bring to boil. Let boil for 10 minutes, then start throwing in the veggies: first the onions and the carrots, let cook a few minutes then add the beans and the celery. After a few minutes add the cauliflower and the zucchini. At last, add the belly peppers. let cook another 15 minutes. When the sauce is thick, take your pots and fill them while the sauce is still boiling. Do not switch off the fire. If the sauce doesn't thicken, you can add a belly pepper.
Let the pots rest for at least 15 days.


We serve the Antipasto at the beginning of a meal, with some fresh bread. Open the pot, pour it in a bowl, add a can of tuna and some olives and you are ready to go!





Saturday, September 8, 2012

Baci di Dama

Mercoledí ho preso il treno per Milano per incontrare Aura, dopo averci lottato tutto il pomeriggio precedente quando è venuto fuori che Sune, il suo ragazzo danese amico del mio Professore, sarebbe tornato in hotel per la notte. Allora, io conoscerlo lo conosco, ma non è che c'ho tutta questa confidenza! Primo. Secondo, mi hanno comunicato a cose fatte che lui aveva fatto l'upgrade della camera per avere 3 posti letto. Insomma alla fine mi hanno convinta a fermarmi lo stesso - vi risparmio il come.
Tra l'altro adesso Sune è diventato l'eroe di Milano, andandosene in giro con due fanciulle e ritirandosi nella stessa camera. Lui ha detto che il tizio alla recepito gli ha lanciato un'occhiata molto significativa quando ci siamo ritirati tutti insieme, e lui, per fare lo scemo, gli ha strizzato l'occhio come a confermare!!! Uomini...
Per ricambiare almeno un poco l'ospitalità, però, ho deciso di portare qualcosa di buono, facile e veloce da fare, facilmente trasportabile e che fosse tipico delle mie parti. I Baci di Dama!
Avevo una ricettina in archivio e ho usato quella.
Sono arrivata mercoledì ed è stato stranissimo vederla nella hall dell'hotel, direttamente dalla Colombia! O dal Cile, insomma! Abbiamo subito attaccato a parlare davanti a un caffè e ad aggiornarci sulle cose più importanti. Quanto abbiamo riso!!! Dei nostri uomini, ovviamente. Poi ci siamo dedicate all'esplorazione di tutti i negozi di via Buenos Aires, giro che credo mi basterà per almeno 5 anni. E' voluta entrare in ogni singolo negozio anche se non le serviva niente!!! Alla fine della giornata della via avevamo percorso solo un quarto. E ci siam beccate pure la pioggia! Oleeeeé!
Per cena ci siamo incontrate con Laura e Marco ed è stata una serata piacevolissima! Siamo tornate in hotel facendoci rotolare a vicenda per le strade (no, scherzo, ci hanno dato dato un passaggio in macchina) e abbiamo incontrato Sune. 
Ed è stato lí che ho scoperto che aveva scambiato il vassoio di pasticcini che gli avevo lasciato in camera come ringraziamento per un omaggio dell'hotel e ne era rimasto estasiato… Ahahahha avreste dovuto vedere la sua faccia e quella di Aura quando gli ho detto che erano fatti in casa!!! Lui incredulo, lei che mi lanciava occhiate in tralice perché lui le ha detto più volte che il Professore ha lodato molto la mia cucina e Sune le ha detto quanto è fortunato e di farsi insegnare!
Insomma, sono stati apprezzatissimi. Ho fatto fare la cavia alla mamma e anche lei ha detto che erano buonissimi. Ho avuto qualche problema di cottura (li ho lasciati quasi 1 ora a 90 gradi -come indicava la ricetta- prima di stufarmi e alzare di brutto la temperatura), per cui la consistenza era meno morbida di quelli comprati in pasticceria, ma il sapore era straordinario. Nocciole raccolte da mia mamma insieme al mio cuginetto piccolo in campagna. Più Piemonte di così!!

Baci di Dama 5

Ingredienti (per 25-30 baci):
100 g nocciole tostate e pelate *
100 g burro morbido
100 g zucchero
120 g farina
a pinch of salt
cioccolato fondente

*per la tostatura perfetta delle nocciole: con lo schiaccianoci apritele tutte. Disponetele in una teglia, ben  distribuite, e mettete in forno a 180 gradi, scuotendo la teglia di tanto in tanto e muovendole con la mano in un guanto da forno. Vedrete che quando le muovete con le mani cominceranno a perdere la pellicina che le ricopre. Ripetete l'operazione fino a quando diventano leggermente dorate e ne sentirete il profumo per tutta la cucina. Dopodiché lasciatele intiepidire e poi sbucciatele tutte le bene, operazione che ora vi verrà facilissima. Non chiudetele né utilizzatele finché non sono completamente fredde.

Frullate le nocciole fino a ottenere una pasta molto morbida, quasi un burro o una crema spalmabile. Aggiungete il burro morbido, lo zucchero e infine la farina. Se vedete che l'impasto è troppo molle aggiungete un altro poco di farina.

Baci di Dama 1

Formate delle palline molto piccole (vi sembreranno troppo piccole ma in cottura si allargano un po' - io le ho fatte un po' più grosse pensando che non si sarebbero mosse invece sono diventate più grandi), disponetele ordinatamente su una placca rivestita di carta forno, schiacciandole leggermente per creare la base piatta. Infornate a 160 gradi fino a doratura. Io non ero ben sicura della temperatura né del tempo di cottura e ci sono andata troppo cauta mettendoci un sacco di tempo. Direi che un 150-160 gradi per 15 minuti dovrebbe andare bene ma consiglio di non allontanarvi e di aspettare a vedere la doratura per la prima volta, così vi saprete regolare per la successiva.
Lasciateli raffreddare completamente, poi 'fate baciare' le parti piatte di due biscottini con l'aiuto di un po' di cioccolato fondente (se volete potete aggiungerci un pochino di burro), fuso e intiepidito.

Baci di Dama 3 

LADY'S KISSES (BACI DI DAMA)

Nice name, huh? These little treats are typical of my region, Piedmont, because the main ingredient is the Piedmont hazelnut, which is known everywhere in Italy as the best hazelnut. I don't know about the rest of the world though...
In China you can find Nutella imported from Germany, in the US you can also find Nutella, and the percentage of each ingredient is the same everywhere, but… There is a 'but'. In spite of what my Prof. Bear says, I do find that there is a difference in the flavour of Nutella produced in Italy and elsewhere. After many discussions, I've decided what the reason is: hazelnuts. The hazelnuts from Piedmont just taste better. Like Pistacchi from Bronte, Sicily, taste better than the others. Like many other examples from everywhere in the world, not only Italy, of course. I know Italians are known to be so proud of their own cuisine that they consider the best without even trying other types, but I'm not one of them. I love Thai, Mexican, Chinese, Japanese, Indian, Lebanese, American, Greek, Argentinian, African food in the same way I love italian food, when it's well made. So I'm quite dispassionate in saying that Piedmont hazelnuts are different and make things taste better. Just give it a try and you'll know what I mean :).
Going back to these little pastries, they are called "baci di dama" (literally translated as "lady's kisses"), and if you have a look at the photo you can understand why. But I'm talking too much, let's go to the recipe!

Ingredients: (for 25-30 lady's kisses)
100 g hazelnuts, toasted and peeled*
100 g unsalted butter, soft
a pinch of salt
100 g sugar
120 g flour
dark chocolate

*Hazelnuts from Piedmont are known in Italy as the best. Like Pistacchi di Bronte from Sicily. Using quality ingredients will give the best results. In order to toast and peel easily the hazelnuts, open them all, then spread them on a oven pan and put in the oven at 350F, moving them once in a while with your hands wearing oven gloves. You'll see that the skin starts to come off while you move them. Toast them until they reach a nice golden colour and you are able to smell them in your kitchen. Let them cool and peel them all. Wait to store or use them until they are completely cooled.

Baci di Dama 4

Grind the nuts till creamy consistency, like a spreadable cheese. Add the butter, the pinch of salt, the sugar and the flour, mix it all. If the batter is too soft add a little more flour.
Cover an oven pan with parchment paper and heat the oven to 300-320F.
Roll the dough into tiny, little balls, of the size of an hazelnut or slightly bigger (they'll get bigger while baking). Place them on the pan, leaving some space among them. Press lightly to form a flat base.
Bake for about 15 minutes, until they become of a nice golden brown. I started at a much lower temperature but it took forever, so I think 320F will do for 15 minutes.
Let them cool completely before removing from the pan. 
Now stick two cookies together by some melted chocolate (you can add a little butter to it). That's the reason for the name "kisses". Let it cool.

Baci di Dama 2

Tuesday, September 4, 2012

Cheesecake al cioccolato bianco

Altro cheesecake in cantina da secoli! Sto facendo un po' d'ordine tra le foto troppo vecchie e devo recuperare e postare un po' di cose estive prima che arrivi l'autunno.
La ricetta l'ho presa da qui, e ho servito questo cheesecake una volta che ero in Italia e c'erano i miei zii a cena.
Vi lascio con questa ricettuzza e domani me ne vado a Milano a incontrare indovinate chi???? La mia pazza amica Aura direttamente dalla Colombia, anzi dal Cile dove si è trasferita col suo amato Sune della Danimarca!!!!! Insomma, non ci vediamo da secoli!!!! Dai tempi delle nostre notti pazze a Qd, lei è quella che devo ringraziare perché mi ha 'regalato' il Professore per il mio 25esimo compleanno!!!! E mentre sono li forse riesco pure a rivedere Laura per un bel pranzetto a 3 / 5! Non vedo l'ora!!
Allora le ho preparato una cosuccia da dividere col tipo visto che mi fanno stare da loro… Una prelibatezza tipica piemontese! Indovinate? Ve la posto al ritorno così vi dico anche se è piaciuta!
Per adesso cuccatevi questo! Che dicono che il sole e il caldo stiano per tornare ed è sempre un buon motivo per un cheesecake! 

Cheesecake al cioccolato bianco 2

Ingredienti: (tortiera da 20-22cm -io ho usato un 24cm)
300 g biscotti al cacao
80 g burro
400 g Philadelphia Yo
150 g panna acida
1 bustina di vanillina
2 uova sbattute
300 g cioccolato bianco
cacao amaro

Tritate i biscotti, uniteli al burro fuso e create la base del cheesecake compattandola bene. Potete foderare la teglia di carta forno e ungere la carta con un po' di burro. Mettete in frigo mezz'oretta.
Scaldate il forno a 150 C.
Fondete il cioccolato bianco e lasciatelo intiepidire un po'. Lavorate il Philadelphia per ammorbidirlo, aggiungeteci le uova e il resto degli ingredienti, infine il cioccolato, mischiate bene e versate sulla base livellando bene.
In forno per 45 minuti. Al centro sarà ancora morbido, voi spegnete e lasciatelo in forno a sportello semi-aperto.
Fate raffreddare e poi conservate in frigorifero qualche ora prima di servirlo. Spolverizzate con cacao amaro.


WHITE CHOCOLATE CHEESECAKE
Ingredients:
300 g cocoa cookies, ground
80 g butter, melted
400 g Philadelphia Yo
150 g sour cream
1 Tbsp vanilla extract
2 eggs, beaten
300 g white chocolate
unsweetened cocoa powder

Mix the cookies and the butter to make the base for the cheesecake. Use a 9" springform pan covered with parchment paper.
Refrigerate for half an hour.
Heat the oven to 300F.
Melt the chocolate and let it cool a little bit. Soften the Philadelphia, then add the eggs and the other ingredients, and then the melted cooled chocolate. Pour on the cheesecake base and bake for 45 minutes. Let the cheesecake in the oven with the oven door half open, then let it cool and store in the refrigerator.
Sprinkle with cocoa powder before serving.

Cheesecake al cioccolato bianco 1

Sunday, September 2, 2012

Gaijina cresce, si licenzia, e cambia continente

Ok, non so cosa mi è preso ma sto rimandando questo post da settimane… lunghe e parecchie. Non  chiedetemi perché. E adesso eccomi qui, pronta a condividere...
Aaaaaaallora, da dove cominciare? Premesso che negli ultimi mesi abbiamo avuto alti e bassi, in gran parte causati da una situazione lavorativa stressante (sua), diversità di culture e comparsa di sole sporadica anziché sistematica. E' dall'inizio del 2012 che gli dico che è l'anno del cambiamento, che me lo sento, che è il momento giusto. Sono arrivata anche a dire che entro fine anno me ne andrò, con o senza di lui (ma ando vado? Era un modo per smuoverlo). Insomma, è ora di chiudere il capitolo Cina. Le persone, il lavoro, gli odori, il modo di guidare, non sopportiamo più nulla di quello che ci circonda. Siamo spesso arrabbiati. Scontenti, insoddisfatti, intolleranti. Secondo una mia teoria, è sempre bene lasciare un luogo quando ancora ti dispiace lasciarlo. Se aspetti troppo e lo lasci con liberazione, è già troppo tardi. Io a Qd ho moltissimi ricordi, belli e brutti, ma tutti, a pensarci adesso, mi fanno sorridere con nostalgia. Big time. E' il luogo in cui sono diventata adulta. E' il luogo delle mie battaglie personali, il luogo delle cazzate giovanili, il luogo delle soddisfazioni. Questa esperienza mi ha cambiata moltissimo e mi ha fatta diventare la persona che sono. La persona che molti dei miei amici fanno fatica a riconoscere. Il luogo dove è nata casa Bear. Il luogo di tante prime volte. Il luogo di partenza e di ritorno di tanti viaggi. Riesco ancora a ricordarmi tutto ciò, nonostante lo sfinimento che mi accompagna ultimamente, quindi è ora di andarsene, di cambiare posto.
Dopo molti tentativi, piani fatti e rifatti, e imprevisti dell'ultimo momento, ho preso una decisione da sola. Tutti gli elementi portavano lí. Il General Manager della mia azienda ci lascerà a fine anno. Il mio visto scadrà il 25 novembre. Ci sono parti della Cina che ancora non ho visitato. Avevo bisogno di un piano da seguire e portare a termine, e gli unici piani in cui ciò è possibile sono quelli che riguardano solo te. Poi, chi ti ama ti segua.
Ho dato il preavviso, lascerò la mia azienda il 31 ottobre. Avrò 2 settimane per un paio di viaggi, e poi saluterò la Cina. Tornerò a casa, dove cercherò di tenermi impegnata in qualcosa che mi piace. Un laboratorio di pasticceria, o dei corsi di decorazione. Passerò il Natale coi miei, dopo 3 anni. Dopo le feste, sarò pronta a cominciare un'altra avventura, in America.
E il Professore? Il Professore è partito mercoledi scorso, quando io ero già in Italia da una settimana, per Seattle. Dopo qualche giorno da amici per ricaricarsi, volerà verso casa, in Minnesota. E dopo un po' di famiglia, guiderà verso sud, in Florida, il posto che abbiamo scelto per continuare la nostra vita insieme, e costruire una famiglia. A gennaio lo raggiungerò lí, o ovunque si troverà.
Ci siamo salutati dopo 10 giorni meravigliosi. Stiamo ancora imparando a conoscerci e a renderci felici. Si pensa sempre di sapere abbastanza dell'altro, ma poi arriva il momento in cui capisci che non si finisce mai di imparare, di costruire, di migliorare il nostro rapporto. Io l'ho scoperto proprio prima di partire. Dopo settimane in cui mi sentivo seriamente in apprensione all'idea di continuare la mia relazione dall'altra parte del mondo, con qualcuno che a volte sembra così lontano da me, dai miei modi, dal mio mondo, chiedendomi se arriverà mai il momento in cui sarò stanca di adeguarmi, in cui esaurirò la mia infinita pazienza; qualcosa è scattato. Ho parlato, ho detto out loud quello che pensavo, con leggerezza e sincerità. ci siamo aperti come forse prima non si sentivamo a nostro agio a fare, ci siamo aperti come non mai. E da lí è stato tutto in discesa, e non solo la potenza dei nostri sentimenti è saltata fuori bella e piena come prima, ma si è moltiplicata. Mi sono sentita amata come con lui è raro. Ho passato ultimi giorni incredibili. E non hanno reso i saluti più difficili, anzi. Mi hanno resa tranquilla e fiduciosa. Lui si sta comportando in maniera esemplare, vedo che si sta sforzando di venire incontro a quelle che gli ho spiegato sono le mie aspettative in un rapporto a distanza, e tutto per ora sta funzionando a meraviglia. 
Sapete cosa ci ha aiutato moltissimo? Un test. Il MBTI. Potete farlo qui, se volete. E' molto interessante ed è serio. Insomma, quando abbiamo letto i nostro profili, è stato molto facile capirci di più. Il suo, poi, non avrebbe potuto essere più azzeccato. Lui è un INTJ. Io un ENFJ. Lui ha letto quello che io gli dico continuamente, ha letto quelli che sono i miei dubbi, espressi da qualcun altro. Ha letto quelli che sono i miei sentimenti, senza che fossi io a descriverli. Si è visto con gli occhi altrui. E ha capito. Ha capito finalmente che non sono una pazza con carenza affettive, ha capito quali sono i miei bisogni in una relazione. Insomma, it really helped. E da allora è cambiato, e tutto è stato fantastico.
Mi chiama quasi tutti i giorni, e si fa sentire sempre con messaggini, chat o battaglie a Scramble. Mi manda foto, mi informa, mi rende partecipe a quello che fa e che vede. Ha telefonato a una panetteria in Florida che avevamo trovato, per chiedere se sarebbero interessati ad assumermi quando arriveremo là. Mi ha chiamata alle 23.30 di sera per dirmi che era arrivato e per mostrarmi il bellissimo panorama di Seattle. Per descrivermi i falchi, le aquile e le foche. Per dirmi che è pieno di energia, si sente bene, e gli manco tanto. Per dirmi che, se non sarà Miami, ci sono moltissimi posti in cui possiamo cominciare la nostra vita americana. Per dirmi che Seattle mi piacerebbe moltissimo e che in America mi troverò perfettamente a mio agio.
Per chiedermi di mandargli delle ricettive facili per farle per sua mamma. Abbiamo fatto una lezione di pasticceria poco prima di partire, e abbiamo prodotto due crostate. Ecco la sua, ed era buonissima!
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Il coso che c'è sopra è mezzo Dragon fruit, l'ha messo per la foto.
Insomma, questi mesi saranno duri ma ci sono le premesse perché tutto vada bene e funzioni. Ho una nuova amica a Qd, lei è danese ed è sposata con uno dei più cari amici del Prof. Bear. Mi ha scritto l'altro giorno per dirmi che sono usciti insieme e non ha alcun dubbio che il prof. mi adori e pensi a un futuro con me. Mi ha detto che era chiaro come il sole.
E io resto in un brodo di giuggiole, e me la godo… Non vedo l'ora di cominciare! E, se conoscete un corso di pasticceria a Torino da consigliarmi, scrivetemi please! Lo apprezzerei moltissimo.