tag:blogger.com,1999:blog-67891519026691668022024-03-10T20:21:47.676-07:00The Traveling BakerGaijinahttp://www.blogger.com/profile/00152751062800517089noreply@blogger.comBlogger646125tag:blogger.com,1999:blog-6789151902669166802.post-90509189582401746642022-03-30T19:51:00.003-07:002023-07-19T14:44:55.910-07:00Futuro incerto... E una grande novità!<p style="text-align: justify;"> Big day tomorrow.</p><p style="text-align: justify;">Un giorno in cui in qualche modo mi gioco il mio futuro. Al mattino viene il fotografo per il servizio alla casa, poi vado in ufficio e dovrò parlare con Wen, la mia capa. Pensavo di dirglielo lunedì, durante il nostro meeting mensile. Le avrei dato un preavviso di oltre due mesi, che negli USA non si è mai sentito (qui puoi licenziarti da un giorno all'altro, cosí come loro possono licenziare te), avrei potuto giustificare il non averglielo detto prima, e non avrei causato grandi problemi. Anzi, avrei offerto la soluzione all'unico inconveniente del mio ritorno in Italia: avrei potuto continuare a lavorare da lí, sfruttando le mattinate per i contatti con la Cina, e i pomeriggi per quelli con l'America. In più, avrei potuto recarmi nell'ufficio in Belgio su richiesta, e se mai fosse capitato un altro viaggio con la Cina, avrei forse potuto parteciparvi, avendo vicine mia mamma e mia sorella.</p><p style="text-align: justify;">Sí, abbiamo deciso di fare quella che per tanti è una pazzia, e di tornare in Italia. Questo è il decimo anno che siamo qui, abbiamo tutto quello che ci serve per essere felici, eppure... manca qualcosa. Io non mi sento me stessa, mi sembra di andare avanti come un'automa, senza davvero vivere a pieno. Passiamo la giornata a lavorare, e pochissime ore coi bambini, e anche quando lo facciamo siamo sempre stanchi, stressati, pieni di cose da fare, senza tregua. Non è questo che vogliamo offrire ai nostri figli, vorremmo potergli donare dei genitori migliori, poi felici e spensierati. Qui siamo ancora soli. Abbiamo un paio di amici conosciuti recentemente, ma nessuno che ci conosca davvero, come individui prima che genitori. Patiamo la lontananza dalle nostre famiglie e ci siamo stancati di rimanere nella terra di nessuno, lontani da entrambe. La vita è breve e può finire prematuramente, ed è ora di muoversi. Visto che sono 10 anni che siamo qui, a 12 ore dai miei, adesso tocca a me, e cosí, Italia torniamo!!!</p><p style="text-align: justify;">Sempre se Adam non si tira indietro, visto che ha ancora delle riserve (e con ragione). Se mi metto a pensare a tutto, le riserve vengono anche a me. Però sento che è la cosa giusta da fare, anche se magari all'inizio sarà dura, sento che se non ci proviamo me ne pentirò, e chi mi conosce sa che ho paura dei rimpianti più che dei rimorsi, quindi... non avevo altra scelta.</p><p style="text-align: justify;">E cosí, adesso dovremo parlare alle nostre aziende a vedere se almeno uno di noi potrà tenersi il lavoro anche vivendo in Italia.</p><p style="text-align: justify;">Entrambi abbiamo obiettivamente buone probabilità, nel senso che abbiamo il rispetto e la fiducia dei nostri capi, e potremmo fare il nostro lavoro completamente in remoto, però le nostre aziende non lo vedono di buon occhio, quindi può andare in entrambi i modi.</p><p style="text-align: justify;">La mia capa nell ultime conversazioni mi aveva fatto capire che non era molto contenta dell'attuale Procurement Manager, che non sta facendo quello che lei si aspetta da lui. Al contrario, è sempre contenta del mio lavoro. Mi chiede spesso cosa voglio fare da grande, se vorrei diventare una Manager o dedicarmi a singoli progetti individuali. Parla sempre di molto opportunità future, e che mi vuole aiutare perché sono in gamba. Io le avevo detto che se la posizione di Purchasing Manager si fosse liberata, mi sarei subito candidata perché penso che ne sarei capace. Però sapevo che il Manager non aveva nessuna intenzione di andarsene, e non volevo che creassero una "new position" per me, perché mi sarebbe sembrato una forzatura. Lei mi aveva detto che capiva, ed era finita lí.</p><p style="text-align: justify;">Sono 6 settimane che sospetto che sia incinta. La cosa potrebbe giocare a mio favore, ho pensato. Sapendo che lei dovrà assentarsi almeno per qualche settimana, che il lavoro del Procurement Manager non la soddisfa, che ultimamente è difficilissimo trovare persone serie che rimangano più di 2 settimane, magari sarebbe stata lei stessa a chiedermi se avrei potuto continuare a lavorare per lei, dall'Italia.</p><p style="text-align: justify;">E invece lunedì chiama un meeting improvviso, e comunica a tutti che l'attuale Manager è stato 'promosso' a Manager del Parts department e di un progetto speciale per la conversione a e-commerce. E cosí, come per magia si è liberata la posizione di Procurement Manager! Io mi sono sentita morire. In quel momento ho visto il suo piano d'azione e l'ho ammirata moltissimo. È riuscita a "liberarsi" di un Manager che è capace ma con cui non va d'accordo, senza licenziarlo ma anzi facendola passare come una promozione anche se in realtà (e questo me l'ha detto anche lui), è quasi un passo indietro. Ma alla fine lui ha accettato (money talks). </p><p style="text-align: justify;">Nel giro di poche ore 3 persone (tra cui HR manager) mi hanno chiesto se pensavo di candidarmi. Io ero molto agitata e volevo parlarle subito, perché nella mia testa lei aveva fatto tutto per me, offrendomi sul un piatto d'argento quello che avevo detto di volere, e persino alle mia condizioni. E io devo dirle che invece me ne vado?! </p><p style="text-align: justify;">Ho deciso di aspettare, perché quando sono agitata non prendo mai decisioni giuste, e qualche giorni in più non avrebbe fatto alcuna differenza. In più, lei non mi ha detto nulla e non mi ha proposto la carica, ha soltanto detto che l'avrebbero postata e sicuramente in 2 mesi (questa cosa succederà a giugno) avrebbero trovato qualcuno.</p><p style="text-align: justify;">Stasera lei mi chiama e mi chiede che intenzioni ho, perché hanno già ricevuto delle domande e vogliono sapere se io penso di candidarmi. Io al telefono non volevo parlarle, cosi le ho detto che ne avremmo parlato lunedì, a meno che non volesse farlo prima. E lei mi ha detto che avrebbe trovato il tempo domani. </p><p style="text-align: justify;">E non sembrava contenta... Sarà il mio cervello bacato che mi fa gli scherzi, ma lei sembrava scazzata. Io spero capisca e non la prenda male. So di non aver fatto nulla di sbagliato, l'unica cosa che un po' mi pesa è che un mese fa ho chiesto qualche ora di permesso per accompagnare Adam al giuramento per la cittadinanza italiana, e lei mi ha chiesto esplicitamente se ci stavamo per spostare. Al che io sono stata evasiva e le ho detto che non era per quello, lui la domanda l'aveva fatta anni fa, ma era stata approvata solo adesso. Non le ho mentito, ma non le ho neanche detto tutta la verità. Il motivo era che ancora non era sicuro al 100%, sempre per via dei momenti di panico di Adam in cui io penso si tirerà indietro, e poi perché non volevo certo metterla in guardia su una cosa che magari non sarebbe successa, cosí che lei non avrebbe più investito su di me! E se glielo avessi detto e poi per qualche motivo i piani cambiassero? Mica posso dire "eccomiiiii resto quaaaaa!", aspettandomi baci e abbracci. Però non posso fare a meno di sentirmi in colpa pensando che, se lei lo avesse saputo, avrebbe preso decisioni diverse. E magari mi sono anche giocata la possibilità di potermi tenere il lavoro, perché di sicuro non mi promuoverebbero mai a Manager lasciandomi lavorare con 6 ore di fuso; se lei assume un Manager di suo gradimento lo addestrerà a dovere e plasmerà come le piace, e io non sarò più indispensabile, e poi se lei è delusa di me col cavolo mi vorrà tenere.</p><p style="text-align: justify;">Insomma... tanto stress!!! Ho il terrore di essermela giocata poveramente, avendo aspettato a parlarle. Ma i come potevo prevedere questo suo piano? So che si muove in fretta quando vuole, ma mi ha promossa ad agosto, mai più mi aspettavo che mi avrebbe dato un'altra opportunità cosí presto.</p><p style="text-align: justify;">So che è più importante che Adam si tenga il lavoro, perché io qualcosa lo trovo, anche se a salario più basso. Lui invece, che cosa farebbe tutto il giorno senza lavorare? A casa di mia mamma? Quello non resiste mica tanto. E io sono brava nel mio lavoro, so che potrei farlo bene. È un grande cambiamento, sarebbe molto più semplice se avvenisse senza lo stress di trovarsi un nuovo lavoro, guadagnarsi la fiducia di tutti, dover fare straordinari per fare vedere che ci tieni, etc...</p><p style="text-align: justify;">Penso che me ne vado a letto e cerco di farmi una dormita decente. Sono notti che non dormo tra l'ansia per questo colloquio e i bambini che tossiscono.</p><p style="text-align: justify;">Se qualcuno legge, mi pensi e faccio il tifo per me! Ne ho davvero bisogno.</p>Gaijinahttp://www.blogger.com/profile/00152751062800517089noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-6789151902669166802.post-70179898519858697372022-01-20T19:28:00.003-08:002022-01-20T19:28:16.791-08:00Un giorno qualunque di gennaio<p style="text-align: justify;">2021</p><p style="text-align: justify;">Dal lunedí al venerdí</p><p style="text-align: justify;">La mia sveglia suona alle 06.45, poi il Fitbit vibra 3 minuti dopo e mi alzo. Adam esce di casa quando io mi alzo. Vado in bagno, mi lavo e mi trucco, poi vado in cucina e metto su il caffè. In genere appena il caffè è pronto lei inizia a ululare e la vado a prendere, salutiamo tutti i pupazzi, poi la cambio e la vesto e me la porto sul divano per una ciucciatina di latte. Andiamo in cucina e inizio a chiedere cosa vuole per colazione, e la risposta ultimamente è "cheese e yogurt". La sveglia di Tristan comincia a suonare alle 7.10 e lui la ignora completamente fino a quando gliela spengo perché sto per avere una crisi epilettica, e tanto lui ancora dorme. Lei si rifiuta di mangiare seduta sulla sua sedia, ora vuole mangiare sulla sedia dei grandi anche se non ci arriva e si deve inginocchiare. Di tanto in tanto vado a smuovere l'uomo in letargo mentre guardo l'ora e mi chiedo se il caffè sarà ancora almeno tiepido.</p><p style="text-align: justify;">Finalmente lui si alza, ignora i vestiti che gli ho messo sul letto e inizia a gingillarsi con qualche gioco che in genere non caga di striscio. Lo chiamo per fare colazione, lo richiamo, chiamo lei, visto che nessuno mi risponde mi siedo per fare colazione e bermi il mio caffé. Appena la chiappe toccano la sedia l'uomo arriva con le sue richieste/lamentele. "Mommy can I have some water pleeeease?" "Mommy i want the red cookies and milk" "I don't want that" "Can I have a candy?" "NO! MATI NO! Mati can't have that!".</p><p style="text-align: justify;">Mi alzo e preparo la colazione al signore. Lei comincia con il suo "I want! I want that!" qualsiasi cosa io tocchi.</p><p style="text-align: justify;">Alla fine li ho entrambi seduti a tavola, lei già sporca sui vestiti e lui lento, lento, leeeento. Lei si è già mangiata tre colazioni e lui è ancora li al primo biscotto. Mentre mangiano io ho ingollato colazione e il caffé ormai freddo, e inizio a fare delle scappatelle veloci per lavarmi i denti, vestirmi, pettinarmi mentre loro sono impegnati a mangiare. </p><p style="text-align: justify;">Finito di fare colazione iniziano gli ordini da vera nazi a lui mentre cerco di occuparmi di lei. Lui non fa niente se non gli sto letteralmente col fiato sul collo e lo minaccio in entrambe le lingue. </p><p style="text-align: justify;">"Lavati i denti forza!" "Can you help me???" </p><p style="text-align: justify;">"Vestiti!" "Can you help me???" </p><p style="text-align: justify;">"Mettiti le scarpe!" "I gotta go poop".</p><p style="text-align: justify;">Se nel frattempo sono riuscita a vestire di tutto punto lei, nel momento in cui li ho entrambi pronti e quasi in macchina immancabilmente ha una scarica di cacca. Tante volte ci ho pensato eh, ma non sono mai riuscita a portarla a scuola cosí e lasciare che se ne occupino le maestre. Quindi torna dentro con entrambi, perché l'altro che era già legato col cavolo che sta in macchina ad aspettare 3 minuti, mentre cambio lei lui trova un gioco che poi non vuole mollare, e ricominciamo daccapo. </p><p style="text-align: justify;">Finalmente in macchina, andiamo all'asilo e al lavoro dove, nonostante tutto, non faranno che mancarmi.</p><p style="text-align: justify;">Sabato e domenica</p><p style="text-align: justify;">Ore 06.30 (se va bene) sono entrambi svegli e ready to rock and roll.</p><p style="text-align: justify;"><br /></p><p style="text-align: justify;">2022</p><p style="text-align: justify;">Dal lunedí al venerdí</p><p style="text-align: justify;">La mia sveglia suona alle 06.45, poi il Fitbit vibra 3 minuti dopo e mi alzo. Vado in bagno, mi lavo e mi trucco, poi vado in cucina e metto su il caffè. In genere appena il caffè è pronto lei inizia a ululare e la vado a prendere. Ultimamente si mette a ululare prima che io mi alzi o mentre mi sto lavando, chiedendo di fare colazione. Di tanto in tanto chiama alle 3, sempre chiedendo di fare colazione.</p><p style="text-align: justify;">Mentre lei è già a tavola suona la sveglia di lui. Un giorno va avanti fino a che non la stoppiamo e gli saltiamo addosso, un giorno lui la spegne, si chiude in camera e si veste, poi ci raggiunge per colazione e comincia la solita litania del cosa vuoi mangiare, non lo so, abbiamo pain au chocolat, biscotti al cacao, yogurt, cereali, banana bread, e lui "voglio i biscotti rossi", non ci sono, e allora cosa c'è, voglio vedere, ....</p><p style="text-align: justify;">Alla fine siamo a tavola, finiamo e lui va a lavarsi i denti seguito da suo padre che lo sprona a darsi un andi, alla fine per le 7.40 (o meglio 50) sono fuori di casa con me e Mati che gli auguriamo buona giornata. Convinco Mati a lavarsi i denti, spaventandola con immagini di bambini coi denti marci che poi lei vuole continuare a vedere, poi arriva il momento fatidico del vestirsi. Per fortuna che siamo in Florida perché lei, che faccia bello, che faccia brutto, che faccia freddo o caldo, che nevichi o piova deve mettersi un vestito. Prima devo convincerla che il vestito di Elsa è per le occasioni speciali, poi devo convincerla che col copricostume a scuola avrebbe freddo, poi devo proporle un po' di opzioni finché la principessa sceglie quello che vuole mettersi. Sotto il vestito, poi deve mettersi i pantaloni. Arriva il momento di pettinarsi, che dovrei spostare e fare durante colazione come facevo una volta, perché adesso vuole anche pettinarsi da sola, scegliersi la pettinature che vuole, gli elastici da usare in base al colore del vestito, e poi perfino decidere che la pettinatura che ci ho appena messa 10 minuti a farle in realtà non le va più bene. È sempre stata una bambina bravissima ma ultimamente ho perso le staffe qualche volta, quando si comporta male ma non dice perché.</p><p style="text-align: justify;">Alla fine si sceglie le scarpe e possiamo andare. Ha delle paperine rosa con il velcro e un fiocco ed è tenerissima quando se le mette da sola e poi si raddrizza il fiocco per metterlo proprio al centro. </p><p style="text-align: justify;">Una volta in macchina immancabilmente si ricorda che vuole Coniglietto o altro con sé.</p><p style="text-align: justify;">Metto in moto e mettiamo le colonne sonore Disney su Spotify e giochiamo a sarabanda. Ormai è diventata bravissima e indovina subito la canzone alla prima nota.</p><p style="text-align: justify;">La accompagno in classe, lei mi abbraccia e mi dice "vieni a prendermi stasera", poi va a prendersi una sedia e si siede con gli altri. La maestra dice che è una piccola maestrina, fa fare al bambini quello che dice la maestra, dice come si dicono le cose in italiano, e aiuta sempre la maestra a mettere ordine. </p><p style="text-align: justify;">Sabato e domenica</p><p style="text-align: justify;">Ore 06.30 (se va bene) sono entrambi svegli e ready to rock and roll.</p><p style="text-align: justify;"><br /></p><p style="text-align: justify;">Certe cose non sembrano cambiare mai.</p>Gaijinahttp://www.blogger.com/profile/00152751062800517089noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6789151902669166802.post-33447791726356927122021-11-20T14:53:00.002-08:002021-11-20T14:56:59.808-08:00Heartbroken<p style="text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Sono partita da sola domenica mattina, il giorno di Halloween. Ho lasciato i bimbi col papà e sono tornata a casa. Ho preso la decisione impulsivamente venerdì sera, dopo che mia mamma mi ha riferito come ha trovato mio padre quel giorno. Sinceramente, non pensavo nemmeno di arrivare in tempo. Poi, sabato mattina hanno detto che la respirazione era migliorata. Il motivo è che lo hanno legato per pompargli una botta di ossigeno a forza, e la cosa ha aiutato. La respirazione ha continuato a migliorare fino a martedi, quando sono andata a trovarlo. La prima impressione è stata la presa di coscienza che era tutto vero, mio papà era davvero malato. Quando mi ha visto non era contento, perché si vergognava visto che non era padrone delle sue funzioni. Ha detto anche che gli sembrava che fossi venuta a dirgli addio.</span></p>
<p style="font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px 0px 8px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Sbiascicava e non capivo molto di quello che diceva, però continuava a parlare anche se gli costava un grosso sforzo.</span></p>
<p style="font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px 0px 8px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Delirava e diceva cose senza senso, come che non sapeva bene dove fosse, ma lí in ospedale c'era un traffico di bambini, per quello mi aveva chiesto il cellulare, per cercare di capire per che istituzione lavoravano. Poi però ho verificato un paio di cose che mi ha detto e me le hanno confermate. Ha passato la mattina in radiologia perché gli hanno detto che di notte era caduto dal letto. Per fortuna non si è rotto nulla. Poi ha detto che un infermiere gli aveva detto che sua figlia stava arrivando, e lui non capiva come facesse a sapere di me… la cosa lo confondeva, e questa confusione lo sfiniva. La spiegazione c’era: l’infermiere mi aveva vista arrivare e gli hanno detto che ero la figlia, lui poi non sapeva quale figlia ovviamente, e pensava fosse mia sorella. Insomma tante cose che lo confondono hanno una spiegazione logica.</span></p>
<p style="font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px 0px 8px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Nonostante facesse fatica a parlare, era sempre lui, e non si è trattenuto dal rimproverarmi quando dicevo stupidaggini o se facevo domande stupide.</span></p>
<p style="font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px 0px 8px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Sono uscita per permettere alle infermiere di cambiarlo, e quando sono tornata era diverso. Era seduto più dritto e non sbiascicava più. Ha espresso il desiderio di mettersi seduto cosí da cambiare posizione e dare sollievo al coccige e ho fatto portare dalle infermiere una cuscino con schienale e braccioli cosí è potuto stare seduto un po'. Era tutto contento e io mi son sentita utile. Lui si fa problemi a chiedere alle infermiere, non so perché pensa di disturbare, e come se si fosse scordato che gli infermieri fanno un lavoro che si sono scelti, e che non lo fanno gratis, e lui ha pagato decenni di tasse salatissime per godere di questi servizi.</span></p>
<p style="font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px 0px 8px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Gli ho dato da mangiare ed era tutto contento. Alla fine l’ho aiutato a rimettersi giù perché era stanco e gli ho promesso che gli avrei portato un cuscino anti-decupito. Sono rimasta 3 ore per la bontà delle infermiere che hanno chiuso un occhio, e perché non c’erano altri visitatori.</span></p>
<p style="font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px 0px 8px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Lui ha raccontato all’infermiere della mia sorpresa di luglio, quando mi sono presentata a casa loro inattesa, con Matilde che lui non aveva mai visto. Mi ha presentata come "la sua gioia numero 1", e ha detto che oggi era una bella giornata. Ora di andare via mi ha detto che oggi era stato benissimo, e che magari era stato l'avermi vista. Sono venuta via spossata, un po' scossa, ma contenta.</span></p>
<p style="font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px 0px 8px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Sono tornata giovedì, e dapprima l’ho visto cereo… mi ha vista e mi ha subito detto che non era una buona giornata. Poi mi sono accorta che non aveva la mascherina dell’ossigeno e quando gliel’ho detto mi ha fatto “Ssshhh” con le dita. Quel giorno le infermiere erano altre, più energiche ed esperte e hanno subito approfittato della mia presenza per metterlo seduto sulla sedia a rotelle, cosí abbiamo subito provato il cuscino che gli avevo portato. Ha mangiato dell’uva ed era lucido. Anzi ha dato un’occhiata di fuoco a un’infermiera che lo stava trattando come un bambino, che mi e sembrato l'uomo di sempre. Quante volte ho visto quelle occhiate! Per me era gioia pura riconoscere il mio papà. Mi ha persino concesso di farci una selfie, e poi mi ha dato istruzioni per rimetterlo a letto da sola, senza chiamare nessuno. Sembra che lui voglia sedersi e cambiare posizione, ma si stanchi in fretta e voglia tornare a letto. Le infermiere vorrebbero che lui stesse seduto più a lungo dopo che lo hanno alzato, anziché rifare tutto il trigo più volte. </span></p>
<p style="font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px 0px 8px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Mi hanno sbattuta fuori senza troppo complimenti, dopo quasi un’ora. Sapevo che non lo avrei rivisto prima della mia partenza e ho trovato difficile andarmene, come se la visita fosse incompleta.</span></p>
<p style="font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px 0px 8px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Sono uscita con la speranza che lui possa recuperare.</span></p>
<p style="font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px 0px 8px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Io, mia mamma e mia sorella abbiamo passato 24 ore di tranquillità, anche se la le chiamate giornaliere del medico non riflettevano quello che avevo visto io. Dicevano che era agitato e molto confuso. Venerdi per la prima volta la dottoressa ha parlato di problema neurologico, senza più attribuirlo ai farmaci e all’ospitalizzazione.</span></p>
<p style="font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px 0px 8px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Sabato sono ripartita, meno tranquilla di quanto avrei voluto. </span></p>
<p style="font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px 0px 8px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Domanica mattina ho riabbracciato i miei bambini, Matilde era raffreddata e si è svegliata presto e mugugnava, cosí sono andata da lei e quando si è accorta che ero io si è alzata e senza dire una parola mi ha abbracciata e non mi lasciava più andare. Quando mi sono staccata ho visto che sorrideva felice, e ogni tanto si staccava per guardarmi con un sorriso enorme e poi mi riabbracciava. Mi ha gonfiato il cuore. Tristan, che al telefono mi aveva detto che gli mancavo tutti i giorni, dopo due secondi di abbracci mi ha chiesto dove fossero le sue sorprese. -.-‘</span></p>
<p style="font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px 0px 8px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Le ultime notizie su mio papà hanno riconfermato la scomparsa della polmonite che però ha lasciato danni permanenti ai polmoni per cui avrà bisogno dell’ossigeno a vita, e un problema neurologico dovuto alle conseguenze della prolungata anestesia che può aver portato a galla qualcosa di latente.</span></p>
<p style="font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px 0px 8px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">L’hanno spostato dall’ariea critica nel reparto cardiovascolare sperando che avrebbe avuto piu tranquillità e più disponibilità per aiutarlo a muoversi. Da quando è li, però, le cose sono peggiorate. Lui sbiascica moltissimo perché lo riempiono di psicofarmaci per farlo stare tranquillo. Lui si rifiuta di mangiare quindi gli stanno dando roba endovena. Si toglie la mascherina dell’ossigeno. Il reparto è chiuso perché ci sono stati molti casi Covid quindi limitano le visite per i prossimi 15 giorni. Mia mamma è riuscita a vederlo domenica grazie a uno speciale pass rilasciato perché lui è paziente critico. Ha detto che lui è stato gentile ed era contento di vederla, ma le continuava a dire che riceve un brutto trattamento e bisogna fare qualcosa. Appena si accenna che deve sforzarsi di mangiare se vuole iniziare la fisioterapia, lui si arrabbia. </span></p>
<p style="font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px 0px 8px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Ieri mia sorella ha chiesto a un infermiere di aiutarlo a chiamare visto che non può ricevere visite. Nella chiamata lui era molto confuso, non sapeva cos’era un pin e continuava a ripetere che non sta bene e lo trattano male.</span></p>
<p style="font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px 0px 8px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Oggi ha chiamato mia sorella due volte. La prima chiamata è stata angosciante, una richiesta di aiuto. Lui era stremato, e ha detto che non sa quanto avrebbe potuto continuare cosí, che non ce la faceva più , ma che non aveva alternativa. Era stanchissimo e la chiamata si è interrotta. Poi l'ha chiamata di nuovo, e stavolta ha fatto parlare il suo compagno di stanza, un certo Piero. Lui sembra un signore distinto e in forma e ci ha detto delle cose che mi hanno fatto rizzare i peli sulla braccia. Ha detto che hanno tolto papà dall’isolamento – che isolamento?? Che adesso finalmente possono parlare. Che gli stanno dando porcheria per vena, e che se qualcuno lo aiutasse a mettersi seduto o ad alzarsi un po', magari gli verrebbe la voglia di mangiare. Insomma da quello che ha detto sembra che mio padre abbia ragione a lamentarsi. A meno che non sia matto anche Piero, but what are the chances… Ha detto anche che mio padre ha fatto un discorsetto al dottore su dei cambiamenti che devono avvenire riguardo al suo trattamento, e che il dottore ha detto che li avrebbe presi in considerazione. Non siamo riuscite a sapere che cambiamenti ha richiesto.</span></p>
<p style="font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px 0px 8px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Essere lontana diventa sempre più frustrante perché adesso vorrei andare e vedere di persona come vanno le cose, anche se so che quello che vedrei durante una visita non è il dietro le scene.</span></p><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">È difficile non dubitare che ci sia del vero in quello che dice mio papà, senza poterlo constatare di persona. È difficile credere che lui non ragioni proprio più.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;"><br /></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;"><i>20 Novembre</i></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;"><br /></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Ho scritto il posto di sopra l'11 novembre, tra l'altro il giorno di San Martino.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Le cose sono degenerate da allora. Per un paio di giorni i dottori erano impegnati in sala operatoria, il reparto era chiuso ed è stato estenuante non sapere nulla dopo l'ultima chiamata. Abbiamo pensato che era ora di toglierlo di lí e spostarlo in una struttura riabilitativa e poi a casa.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Poi hanno riaperto il reparto e mia mamma è potuta andare. Ma da allora le notizie non sono più state positive. Lui non riesce a ingoiare, quindi non si alimenta, ha sempre meno momenti di lucidità, e ha una diarrea fortissima che lo sfinisce. Gli infermieri non possono stargli dietro perché se lo siedono lui vuole andare in giro e non sta fermo, e non possono lasciarlo né seguirlo. E continua a togliersi l'ossigeno. Di giorno dorme, o ci prova, perché la notte non chiude occhio e diventa violento. Mia mamma ha proposto di far venire una persona apposta per occuparsi di lui, cosí che abbia qualcuno che lo possa seguire. </span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Mia sorella è poi riuscita a fargli la barba, ma lui è sempre più disorientato.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">L'ospedale ha dato il permesso di fargli andare una persona 24h e mia mamma ha trovato una signora che gli farà la notte, che è quando lui è più agitato.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Il dottore ha riferito che è riuscito a fare un discorso sensato con papà, che gli ha ribadito che lui vuole tornare a casa da moglie e figlie e che non ha più senso continuare cosí, e che lo lascino morire in pace.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Martedí è andata peggio, il resoconto di mia sorella non era buono. Lui non riesce a ingoiare e si arrabbia, continua ad avere diarrea, ha freddo e trema, e continua a non riuscire a dormire la notte. È sempre più confuso tanto che hanno iniziato una nuova terapia per vedere se riescono a calmarlo senza sedarlo troppo. Se non si fa quello che vuole o si insiste a mettergli l'ossigeno si arrabbia e urla, e rischia di far male agli altri e a se stesso, sprecando la poca energia che ha.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Mercoledí ancora peggio, provava a infilarsi un tovagliolo pensando fosse una calza. La signora che gli ha fatto la notte dice che una volta a casa rientrerà, ma poi ha chiesto se volevamo provare a lasciarlo solo la notte successiva. Dice che papà è molto energico per difendersi, e tira calci al personale se non vuole farsi cambiare (a me diceva che quando lo cambiano gli fanno male). La notte si è strappato la flebo dal braccio.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Giovedí nessuna novità, continuava a straparlare. Hanno detto che il giorno dopo gli avrebbero fatto una colonscopia per cercare di capire cosa sta causando questa diarrea.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;"><br /></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Mio papà è mancato venerdì mattina, il 19 novembre. Ho ricevuto la chiamata da mia sorella alle 6.20 di mattina, e io nella mia ignoranza pensavo volesse dirmi che avevano trovato qualcosa di brutto durante la colonscopia. Invece mi ha detto che, non avendo trovato nulla durante l'esame, l'hanno portato in sala operatoria per investigare, e lui non ce l'ha fatta.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Ho passato la giornata come un lavandino rotto, senza rendermi veramente conto della realtà. È difficile credere a qualcosa che non puoi e non vuoi vedere.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Certe cose non mi tornavano ma le ho capite poi dopo. Durante l'operazione hanno scoperto che parte dell'intestino era andato in necrosi, il che è una cosa risolvibile ma non in un organismo cosí provato. Hanno capito che non arrivava abbastanza ossigeno neanche lí. Che saturava solo 85, chissà da quanto, e questo spiega gli ultimi mesi in cui stava male, gli mancavano le forze, il respiro, e anche il cervello non funzionava più normalmente.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Ieri è stata una giornata difficile. Volevo solo piangere in pace. L'ho fatto al lavoro, ma in modo controllato. A casa invece, non potevo. Tutti mi dicono "almeno hai i bambini, cosí ti distraggono...". Non è cosí. A quanto pare io ho bisogno di processare il dolore da sola. Avrei solo bisogno di poter piangere in santa pace per quanto tempo sia necessario. Tutto lí. Versare tutte le mie lacrime senza trattenerle e vederle poi uscire a sorpresa per mesi.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">La sua perdita ha lasciato un dolore enorme, attutito dalla consapevolezza che le sue sofferenze sono finite, e accentuato dal senso di colpa di non averlo potuto accontentare nella sua richiesta di tornare a casa, e pensando che, ad averlo saputo, lui avrebbe preferito non farsi operare e morire lo stesso nel giro di 10 minuti quando l'aneurisma fosse scoppiato, piuttosto che passare un mese in ospedale augurandosi di essere ovunque tranne lí.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Non possiamo cambiare il passato, e lui ha voluto darsi un'ultima possibilità. Speravo avrebbe potuto godersi qualche anno in più libero da dolori, e invece è finita. E io non sono là.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Alla fine sono grata della mia testardaggine perché sono partita contro il parere di tutti, e ho fatto bene. Ho regalato a me stessa qualche ora con lui, la falsa speranza che tutto sarebbe andato bene, e spero che lui si sia sentito amato. Lo è stato, e non solo da noi. I messaggi di amici e parenti sono stati moltissimi.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Ha lasciato un ricordo bello in tantissime persone, anche in chi non pensavo avesse ricordi di lui.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;"><br /></span></div><div style="text-align: justify;"><div dir="auto" style="caret-color: rgb(5, 5, 5); color: #050505; text-align: start; white-space: pre-wrap;"><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">E io ti voglio ricordare così… perché anche se gli ultimi anni siamo stati lontani e gli ultimi mesi sono stati difficili, di momenti felici ce ne sono stati, e li conservo tutti gelosamente nel </span></div><span style="font-family: verdana;"><span class="pq6dq46d tbxw36s4 knj5qynh kvgmc6g5 ditlmg2l oygrvhab nvdbi5me sf5mxxl7 gl3lb2sf hhz5lgdu" style="display: inline-flex; height: 16px; margin: 0px 1px; vertical-align: middle; width: 16px;"><img alt="❤️" height="16" referrerpolicy="origin-when-cross-origin" src="https://static.xx.fbcdn.net/images/emoji.php/v9/t6c/1/16/2764.png" style="border: 0px; text-align: justify;" width="16" /></span><div style="text-align: justify;">. </div></span></div><div dir="auto" style="caret-color: rgb(5, 5, 5); color: #050505; text-align: justify; white-space: pre-wrap;"><span style="font-family: verdana;">Grazie per ciascuno di loro. </span></div><div dir="auto" style="caret-color: rgb(5, 5, 5); color: #050505; text-align: justify; white-space: pre-wrap;"><span style="font-family: verdana;">E grazie per non esserti mai più tagliato i baffi per evitarmi un dispiacere. </span></div><div dir="auto" style="caret-color: rgb(5, 5, 5); color: #050505; text-align: justify; white-space: pre-wrap;"><span style="font-family: verdana;">Ti voglio bene papà. Anche se hai lasciato un grande dolore, mi consola sapere che almeno tu non soffri più.</span></div><div dir="auto" style="caret-color: rgb(5, 5, 5); color: #050505; font-family: system-ui, -apple-system, BlinkMacSystemFont, ".SFNSText-Regular", sans-serif; font-size: 15px; text-align: start; white-space: pre-wrap;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgFow-q02dBm-M4rknLWqyEb0j_Qj4cUuehWQjrEDg6RmxFaCpF2GRYS4oHTFJOxVT6vTucllLjwi3uCE9C1VVsPWOimjSIl7BczzaUFloK4yqfo4W903Bh_TKrdsKg1erL0WstAaHfIyQ/s2048/IMG_1169.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2048" data-original-width="2048" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgFow-q02dBm-M4rknLWqyEb0j_Qj4cUuehWQjrEDg6RmxFaCpF2GRYS4oHTFJOxVT6vTucllLjwi3uCE9C1VVsPWOimjSIl7BczzaUFloK4yqfo4W903Bh_TKrdsKg1erL0WstAaHfIyQ/w400-h400/IMG_1169.JPG" width="400" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEge2CJ42drAx-IgxAtdMWNb30fWvVMs1_v6PFVcxjJbSJyooud3u2t4VRnXUb0p8REw-3phzd84EO6Ji97NXi5CqRFAz9C2vuAFvqNZrkJe9ycIRQ3ZWCFbkgs-FzqHHEj1WBNtH4Zo_Mk/s2048/IMG_0157_Original+2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1536" data-original-width="2048" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEge2CJ42drAx-IgxAtdMWNb30fWvVMs1_v6PFVcxjJbSJyooud3u2t4VRnXUb0p8REw-3phzd84EO6Ji97NXi5CqRFAz9C2vuAFvqNZrkJe9ycIRQ3ZWCFbkgs-FzqHHEj1WBNtH4Zo_Mk/w400-h300/IMG_0157_Original+2.jpg" width="400" /></a></div><div dir="auto" style="caret-color: rgb(5, 5, 5); color: #050505; font-family: system-ui, -apple-system, BlinkMacSystemFont, ".SFNSText-Regular", sans-serif; font-size: 15px; text-align: center; white-space: pre-wrap;"><br /></div></div>Gaijinahttp://www.blogger.com/profile/00152751062800517089noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6789151902669166802.post-79024689744114615412021-10-26T19:47:00.004-07:002021-11-20T11:49:51.866-08:00Papà<p style="text-align: justify;">Scrivo questo post per pura scamaranzia. Non sono una persona superstiziosa, però mi preparo sempre per il peggio. Adam mi chiama pessimista, io invece credo di non esserlo. Semplicemente, preferisco prepararmi al peggio e poi provare sollievo, piuttosto che aspettarmi il meglio e poi restarci secca.</p><p style="text-align: justify;">Mio papà non sta bene da mesi. È inappetente, infelice, stanco, stremato, e ha dolori ricorrenti alla fascia lombare. Quando l'ho visto a luglio non mi sembrava cosí male, a parte la spossatezza che non riusciva a scrollarsi di dosso, e che magari era dovuta in parte al caldo e in parte al poco nutrimento. A luglio era andato in pronto per una sospetta colica renale, e gli avevano trovato un trombo all'arterie renale, e un aneurisma all'arteria addominale, ma gli hanno dato medicine per il trombo e detto di tenere sotto controllo l'aneurisma.</p><p style="text-align: justify;">Da quando noi siamo ripartiti le cose sono peggiorate. Mangia nulla, ha sempre dolore, ha sempre freddo e non riesce a fare due passi senza sfinirsi e doversi stendere. All'ultima eco hanno visto che l'aneurisma era cresciuto in maniera esponenziale e hanno deciso di operarlo. Alla fine sabato scorso è andato in pronto e l'hanno trattenuto per un'operazione d'emergenza per eliminare questo aneurisma. L'operazione è riuscita, ma il chirurgo ha notato altri problemi, soprattutto al cuore, che poi voleva approfondire. L'anestesia ha avuto effetti devastanti, con delirio che rasenta la pazzia, confusione che fa tenerezza, e una cattiveria nei confronti di chirurgo e infermiere, e soprattutto di mia madre. I problemi di respirazione sono cominciati ieri, ed è stato spostato in reparto medicina d'urgenza. Hanno detto che potrebbe avere una polmonite, e gli hanno fatto esami da cui è risultato un tappo di muco nei polmoni (o bronchi?). Hanno deciso di fare una broncoscopia per rimoverlo. Fatta procedura, chiamano mia mamma e le dicono che il tappo non c'è, e che ha una polmonite grave. Gli hanno dato un secondo antibiotico e adesso devono vedere come risponde al trattamento. Queste sono le ultime notizie che ho ricevuto. Mi sento inutile e impotente, lontana ed esclusa, e non riesco a calmare questo senso di perdita che mi attanaglia. Questo senso di eventi che stanno succedendo troppo in fretta, inaspettati, fuori dal nostro controllo. Ho paura, ho paura che succeda qualcosa di brutto e che io sia qua, lontana da loro. Ho paura di non essere pronta all'evenienza. Ho paura che, nonostante la mia scaramanzia, questa volta io non sarei preparata. Fino a ieri avevo paura per il dopo, per il ricovero, per gli effetti dell'anestesia, per quanto mia madre avrebbe dovuto fare e subire, senza il mio aiuto. Avevo paura che lui, il mio papà, si riducesse a una persona diversa, confusa e spaesata, a cui serve l'aiuto di altri per vivere, e che avrebbe perso la sua dignità, che mia padre non avrebbe mai accettato. Adesso invece ho solo paura che lui non ce la faccia. Il suo corpo debilitato non ha le forze per affrontare questa operazione e una polmonite. Non sono pronta a non vederci più, a non parlarci più, a non discutere più, a non essere tornata a vivere vicino quando avrebbe potuto godersi il miei bambini. So che è normale sentirsi cosi, eppure non posso farci niente.</p><p style="text-align: justify;">Non mentirò dicendo che lui è stato un padre meraviglioso, amoroso e presente. Non è stato cosí e mi è sempre dispiaciuto. Lui era un padre lavoratore, un padre severo, all'antica. Lui tornava a pranzo, mangiava e se ne andava, per tornare poi alle 8. Mangiava e poi guardava la TV. Non ricordo che giocasse con noi, anche se probabilmente l'ha fatto quando eravamo piccole, non ci ha mai aiutato a fare i compiti, mai portato alle partite di pallavolo, basket, etc, non è mai venuto alle nostre recite né ha mai conosciuto le nostre maestre o i nostri amici. Non abbiamo mai parlato liberamente, per paura di dire qualcosa di sbagliato, o di iniziare una discussione in cui non potevamo mai avere l'ultima parola. Abbiamo discusso tanto, ho pianto tante volte. Eppure... eppure. In qualche modo noi gli abbiamo sempre voluto bene. Sarà colpa dei baffi, ma ha sempre avuto <span>questo potere per cui, non importa quanto ci facesse arrabbiare, alla fine a me finiva per fare pena, e non riuscivo a tenere il muso a lungo. Sarà per le storie della sua infanzia povera e triste, con un padre che era davvero non una bella persona, un brutto esempio per lui, che sembra assomigliarci sempre più. Mi faceva pena perché sapevo che lui figli non ne voleva, perché aveva paura di non essere capace a fare un buon padre, visto il suo. L'ha fatto per amore di mia mamma, quella stessa donna che adesso tratta male, e che sembra a malapena tollerare.</span></p><p style="text-align: justify;"><span>Nonostante tutto, lui c'è sempre stato. Non ci ha mai ferite fisicamente, non ci ha mai fatto mancare nulla, e ci ha insegnato </span>l'educazione. Io sono quella che sono grazie a lui, i cui geni e valori ho ereditato. Abbiamo personalità simili, che mia mamma e mia sorella non hanno. Forse per questo io ero quella che lo capiva di più, o almeno si sforzava di più. Siamo perfezionisti, costanti, testoni e non molliamo mai. Abbiamo aspettative sempre troppo alte, soprattutto nei confronti di noi stessi, per questo non siamo mai soddisfatti di noi. In me questo si rivela nella mia insicurezza e convinzione di non essere mai abbastanza abbastanza brava, abbastanza bella, abbastanza in gamba, abbastanza intelligente, etc.</p><p style="text-align: justify;">Nonostante tutto, mi ha regalato un'infanzia che ora reputo felice, e di cui ho nostalgia, e che vorrei regalare ai miei bambini. </p><p style="text-align: justify;">Per questo ti chiedo... non mi lasciare papà.</p>Gaijinahttp://www.blogger.com/profile/00152751062800517089noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6789151902669166802.post-29872642956536085652021-10-13T18:17:00.004-07:002021-10-13T18:21:09.428-07:00Il mio Cinquenne cresce<p style="text-align: justify;"><span><span style="font-family: verdana;">Tristan ha cominciato Kindergarten ad agosto. Qui e l’inizio della scuola dell’obbligo, e fa parte delle elementari, anche se il corrispettivo italiano e l’ultimo anno di scuola materna.</span></span></p>
<p style="font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px 0px 8px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Ha dovuto cambiare compagni, maestre, e scuola, e visto che comincia alle 8 e finisce alle 2, ha anche dovuto cambiare abitudini. Si deve alzare presto per arrivare alle 7.40 (visto che abbiamo scelto una scuola in un altro quartiere, dobbiamo portarlo in macchina) e mettersi in coda e fare il “loop”, che e il percorso che le macchine che portano i bambini devono fare. Quando arrivano all’entrata I bambini scendono ed entrano. Chi li accompagna non scende, e se ne va.</span></p>
<p style="font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px 0px 8px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Oltre al fatto che e Adam a doverlo portare e quindi ha dovuto cambiare orario di lavoro e si becca il traffico dell’ora di punta (l’asilo di Mati e vicino al mio ufficio, a sud, mentre la scuola di Tristan e a nord), il problema principale e stato cosa fargli fare dalle 2 in poi. La scuola offre il servizio di doposcuola (a pagamento), ma, cousa Covid, il personale e dimezzato, cosi hanno ridotto i posti disponibili. La registrazione e stata aperta proprio il 3 agosto, quando noi siamo ripartiti dall’Italia, per cui non siamo riusciti a garantirgli un posto. </span></p>
<p style="font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px 0px 8px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Piano B e stato trovare un posto al di fuori della scuola che offrisse lo stesso servizio. Ce ne sono tantissimi, ovviamente a pagamento, ma bisogna trovarne uno che serva la sua scuola, e vada a prendere i bambini col pullmino. E stato un processo stressante. Adam se ne e occupato personalmente, ma ha avuto poca fortuna. Il primo posto non ci e piaciuto, il secondo ci e piaciuto anche se era lontano dalla scuola, cosi lo abbiamo iscritto li. Il giorno dopo ci chiamano e ci dicono che no, hanno deciso che la scuola e troppo lontana e non offrono il servizio di pickup. Abbiamo dovuto trovare un’alternativa in poco tempo (la scuola cominicava il 18), e in realta era l’ultima possibilita. E un posto che offre anche classi di Taekwandoe, un posto pulito, vicino alla scuola (cosi non avrebbe dovuto passare troppo tempo sul pullman).</span></p>
<p style="font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px 0px 8px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Il pensiero che il mio bambino di 5 anni dovesse prendere il pullman da solo per me era scioccante. Mi sembra davvero prematuro. Considerato che si sarebbe trovato da solo, senza una faccia conosciuta, in un posto nuovo, enorme, e avrebbe pure dovuto prendere il pullman giusto per recarsi in un altro posto nuovo e sconosciuto, mi sembrava davvero troppo per un cinquenne.</span></p>
<p style="font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px 0px 8px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">All’inizio Adam ha messo a tacere le mie preoccupazioni dicendo che qui i bambini crescono piu in fretta, che e una cosa positiva, che sarebbe andato tutto benissimo. Poi in realta ha iniziato a preoccuparsi anche lui. Sono riuscita a convincerlo ad andare a prenderlo in macchina il primo giorno, e portarlo a Taekwandoe in macchina. Solo che quel giorno e stato trattenuto in ufficio, cosi Tristan e uscito da scuola e ha preso il pullman da solo. So che la scuola sarebbe stata organizzata e non avrebbe permesso che un bambino prendesse il pullman sbagliato, pero era talmente tutto incasinato, che la scuola aveva il posto sbagliato in archivio, e non riusciva a cambiarlo, e noi siamo stati in ansia fino alle 3, quando non ho resistito e ho chiamato Taekwandoe per assicurarmi che fosse arrivato nel posto giusto. Mi dicono che il pullman non e ancora arrivato. Erano le 3.30 e lui usciva alle 2. Io ansiosa come pochi, sono riuscita a stento a trattenermi dall’andare personalmente a cercare il pullman per le vie della citta. Alla fine arriva, ma tardissimo. </span></p>
<p style="font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px 0px 8px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Adam era li ad aspettarlo e ha chiesto come mai fossero tanto in ritardo, gli dicono che la prima settimana e un po cosi, il pullman deve imparare la strada migliore, poi i tempi si accorceranno.</span></p>
<p style="font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px 0px 8px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Tristan era un po intimidito dall’intero processo, ma lui e uno stoico, non lo da a vedere.</span></p>
<p style="font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px 0px 8px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Adam pero e andato ad aspettarlo a Taekwandoe tutta la settimana, e la sua ansia e cresciuta. Prima Tristan ci ha detto che aveva aspettato il pullman per un sacco di tempo, fuori al caldo. Poi Taekwandoe ogni tanto non mandava il messaggino per confermare l’arrivo. Poi un giorno ha visto che, dopo la lezione, Tristan anziche tornare nell’ambiente del doposcuola, ha seguito gli altri ragazzi piu grandi che uscivano dall’edificio e nessuno se n’e accorto. Insomma non eravamo tranquilli e stavamo cercando soluzioni alternative. Poi, poco per volta le cose si sono sistemate un po’, e a lui Taekwandoe sta piacendo molto. Sta diventando piu agile e sicuro di se, e non sembra dispiacergli il tragitto sul pullman. Al doposcuola hanno calcio balilla, giochi vari, iPads, e cose da fare, mentre al doposcuola della scuola li mettono solo in caffetteria a colorare per ore. Quindi alla fine va bene cosi.</span></p>
<p style="font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px 0px 8px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">All’inizio non conosceva nessuno, era l’unico della sua classe a salire su quel pullman, e al doposcuola I ragazzini piu grandi monopolizzavano i giochi piu fighi, mentre lui si faceva maltrattare. Ora sembra che si sia trovato un equilibrio, e va tutto bene. Non dormendo piu al pomeriggio, la sera crolla in fretta. Non ci racconta molto, per farlo parlare dobbiamo fare domande a Matilde, allora interviene. Se le facciamo a lui, e tutto un “I don’t know, I don’t remember”.</span></p>
<p style="font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px 0px 8px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Per me che sono una “control-freak” questo non sapere esattamente come passi le sue giornate e un grande problema. Finche non ci penso, vado avanti tranquilla. Torna a casa vivo e vegeto tutti I giorni, non e malmenato e sembra tranquillo. Se pero inizio a pensarci allora lo trovo davvero difficile, abituata com’ero a ricevere foto e messaggi dall’asilo. Il fatto di non sapere come sia fatto il parco giochi, di non conoscere I suoi compagni, di non sapere esattamente come sono divise le sue giornate mi da un enorme fastidio. Sara parte del vedere I proprio figli diventare grandi, e sentirli sfuggire senza poterli trattenere.</span></p>
<p style="font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px 0px 8px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Sa scrivere il suo nome e fare lo spelling velicissimo ormai, questo l’ha imparato gia all’asilo ma il suo amichetto non lo sa fare per nulla quindi ho pensato che forse lo davamo per scontato. Non ha interesse a imparare a leggere, nonostante conosca tutte le lettere e i suoni. Appena vede che ci mette troppo, dice che non lo vuole fare.</span></p>
<p style="font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px 0px 8px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;"><span>Nonostante ciò, è un bimbo sveglio, e sa essere dolcissimo. Credo anzi che faccia lo svogliato solo a casa, ma che a scuola si impegni abbastanza. Sono curiosa di sentire i commenti della mostra al primo incontro.</span></span></p>Gaijinahttp://www.blogger.com/profile/00152751062800517089noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6789151902669166802.post-38554713441504440312021-09-28T18:43:00.003-07:002021-09-28T18:43:56.220-07:002 anni<p style="text-align: justify;">Cara Matilde,</p><p style="text-align: justify;">a luglio hai fatto due anni, e io ancora non mi capacito che siano volati cosí, in un istante. Negli ultimi mesi sei cresciuta e sei diventata una persona vera, con la sua personalità, i suoi gusti, i suoi punti di forza e di debolezza, con una indipendenza sorprendente per una bimba che, in realtà, è poco più di una poppante. Letteralmente, visto che ti sei attaccata fino a poco prima del tuo compleanno. Non so dovuto fare molto , con te tutto riesce facile. Ho notato che, se ti distraevi, ti dimenticavi della poppata, e cosí abbiamo iniziato a saltare qualche sera. Un paio di volte sei arrivata a saltare per una settimana intera, ma poi ci ricadevi, perché stavi poco bene, o perché te ne ricordavi. Poi devi aver saltato per due settimane, perché la prima sera che siamo arrivati in Italia l'hai cercata, ma mi era andato via, e hai capito che non ce n'era più.</p><p style="text-align: justify;">Mi mancano i nostri momenti di intimità, quelli in cui il tuo viso si appoggiava sul mio petto, e ciucciando si rilassava completamente, percependo l'amore che ti avvolgeva, e il mio sguardo che ti accarezzava. Mi manca il calore del tuo corpicino, che si incastrava perfettamente al mio, e ti cullava finché eri pronta per la nanna.</p><p style="text-align: justify;">Ti ho sempre messa giù da sveglia (per non commettere l'errore del primo figlio), a parta quando sei malata, in cui sto con te tutta la notte, e ti tengo vicina finché non ti addormenti.</p><p style="text-align: justify;">Una volta mi hai chiamata, eri spaventata (forse un brutto sogno?), e sono riuscita a calmarti senza prenderti in braccio. Ti dirò un segreto... mi pesa tantissimo. Lo faccio per te, e per me, perché so che sei capace ad addormentarti da sola, e so che se ti abitui ad aver bisogno di me per dormire, sarà più dura per entrambe, ma è dura. Ti accarezzo, ti guardo e sussurro parole dolci, ma a vederti il profilo ancora da piccola vorrei solo tirarti su e stringerti a me e addormentarmi con te, abbracciate. Devo usare tutta la mia volontà per lasciarti crescere.</p><p style="text-align: justify;">Da prima di andare in Italia (a luglio) hai cominciato a svestirti e a metterti la scarpe da sola. Se provo ad aiutarti, dici "ce la faccio, faccio da sola", e non me lo permetti. Sudi sette camicie, ansimi, eppure continui finché non sei riuscita, poi con enorme soddisfazione dici "Ce l'ho fatta!" e io sono orgogliosissima, perché conosco la testardaggine, l'indipendenza e la voglia di fare da sola, senza arrendersi. Parli italiano e inglese, e da mesi ormai comunichi senza alcun problema. Conosci forme, colori, numeri e qualche lettera, personaggi Disney, canzoni e poesie. Ormai capisci la differenza tra le due lingue e se ti chiediamo di tradurre in italiano una parola, tu traduci subito. Oppure vai a ripetere a papà in inglese quello che io ti ho appena detto in italiano. </p><p style="text-align: justify;">Vuoi che io ti legga i libri in italiano, anche quelli che sono rimati in inglese, dicendomi "leggilo in italiano", quindi devo improvvisare. Se invece papà legge in italiano, gli dici "no no no, english!". </p><p style="text-align: justify;">Voglio ricordare l'affinità che c'è tra noi, nel caso col tempo cambi. Voglio ricordare che ci capiamo al volo, che so cosa ti rattrista e cosa ti spaventare e come fare per calmarti, o per distrarti. Io e te abbiamo la stessa affinità che hanno Papà e Tristan. Sarà che siamo femmine, o sarà che siamo simili?</p><p style="text-align: justify;">Sta cambiando, da marzo quando di papà non ne volevi sapere, e lo mandavi via se c'ero io nei dintorni, sei passata a cercarlo ogni tanto, poi sempre di più, e a volte persino a pretendere che sia lui a cambiarti o lavarti i denti. Dal ritorno dall'Italia sono cominciati i terribili 2, che si sono sicuramente notati, con qualche capriccio, ma sono per il momento abbastanza gestibili. La cosa più difficile per ora è convincerti a salire in macchina all'uscita da scuola. Per chissà quale ragione, ci mettiamo sempre una vita. Io so che a forzarti causo solo una scenata in cui tu piangi e urli, quindi cerco di essere paziente, ma è abbastanza frustrante, quando a casa c'è Tristan che aspetta, la cena da preparare, e tu stai li sul marciapiede e non ti muovi.</p><p style="text-align: justify;">Sei un'esperienza completamente diversa da Tristan. Lui era un carro armato, tu sei piccina, minuta, una piuma, anche se a vederti sei perfetta, coi tuoi polpaccetti torniti. </p><p style="text-align: justify;">Lui non dormiva da solo, e quando era malato era un incubo, viziatissimo, lo dovevamo portare in braccio avanti e indietro, o fuori, insomma ovunque fuorché camera sua, tu invece anche da malata sei facile, ti fai pulire il naso e prendi le medicine senza storie, e a meno che tu non sia proprio tappata da non poter respirare, dormi lo stesso.</p><p style="text-align: justify;">Lui era pigro, senza voglia di imparare a vestirsi da solo, lasciando perdere al primo fallimento. Lui parlava poco, col suo vocione, e, povero amore mio, col senno di poi avremmo dovuto accorgerci che la poca chiarezza era dovuta al frenulo linguale troppo corto. Tu fai vere e proprie conversazioni, in due lingue. A lui non sono mai riuscita a far imparare a memoria nulla, e fino a poco tempo fa sbagliava ancora la A,B,C song. Tu conosci un sacco di canzoni, poesie, filastrocche.</p><p style="text-align: justify;">Lu in macchina mi chiedeva di non cantare, tu mi dici "Canta" anche se la canzone non la conosco e se è in un'altra lingua.</p><p style="text-align: justify;">Lui era un angelo biondo, bello da mozzare il fiato, da pubblicità, un bambino perfetto. Tu hai una bellezza diversa, meno abbagliante, ma sei più accattivante, intelligente, e hai un musetto simpatico e dei destini a castorino che è impossibile non sorridere a guardarti.</p><p style="text-align: justify;">Lui usava già il vasino regolarmente, tu ti rifiuti. Dici che devi andare, ma ti rifiuti di usare il vasino. Va' a sapere... Abbiamo avuto un paio di successi e speravo davvero avresti continuato, invece niente.</p><p style="text-align: justify;">Lui non ha mai avuto un pupazzo preferito, tu dormi con coniglietto e unicorno, e non potresti mai dormire senza il primo.</p><p style="text-align: justify;">Hai appena tagliato l'ultimo canino, in alto a destra. Usi ancora il ciuccio, per dormire la notte. Visto che tu ti addormenti da sola, non so proprio come farò a togliertelo. Con lui eravamo rimasti entrambi, ad accarezzarlo fino a che si era addormentato, con te la vedo più dura.</p><p style="text-align: justify;">Ma non voglio preoccuparmi troppo. Ora capisco perché dicono che il terzo figlio è facile... sento che, se fosse come te, sarebbe una passeggiata, eliminare gli ultimi errori fatti con te (tipo togliere il ciuccio a un anno massimo) e rendere l'esperienza ancora più semplice.</p><p style="text-align: justify;">Il viaggio in Italia è stato splendido, la sorpresa riuscita, i bambini meravigliosi, anche in aereo, e Tristan è diventato un bambino felice. L'ho anche sentito molto più vicino a me.</p><p style="text-align: justify;">Dopo quel viaggio, io e Adam cui siamo davvero detti che dovremmo spostarci, perché sembra che sarebbe la cosa più giusta per la nostra famiglia. Io ero nel mio elemento, e i bambini stavano proprio bene, erano felici.</p><p style="text-align: justify;">Avrei voluto raccontare tante cose della nostra vacanza, ma ho aspettato troppo, quindi ne conserverò il ricordo senza troppe parole.</p>Gaijinahttp://www.blogger.com/profile/00152751062800517089noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-6789151902669166802.post-6612754372497790782021-07-05T12:51:00.007-07:002021-07-05T12:51:51.905-07:0025 giugno<p style="text-align: justify;">A te che sei introverso, cauto, diffidente e riservato. Che ci metti una vita a fare amicizia. Che sei sensibile, amante degli animali, e sai essere dolcissimo. A te a cui vorrei regalare la mia infanzia, spensierata, felice, all’aperto. Che vorrei crescere 30 anni fa anziché in questo mondo che è cambiato troppo e che non mi piace molto e in cui non mi ritrovo. A Te, a cui vorrei insegnare valori importanti e che non trovo più. A te, che quando sei arrabbiato sai ferirmi come poche persone riescono a fare, e quando sei felice e mi dici “mommy I love you so much” mi riempi il cuore di un amore indescrivibile. A te, che mi illumini la vita con quei tuoi occhi blu. A te, che hai reso il mio sogno realtà. A te, che ti sei cuccato una mamma nuova, e ti sei beccato tutti i suoi errori. Che l’hai dovuta poi condividere con una sorella che “l’ha portata via”, e sei riuscito a ricrearti un equilibrio tutto tuo, in cui io ho perso un po’ il posto, e di questo soffro ogni giorno. A te, per cui vorrei scacciare via tutti i pensieri brutti, la tua rabbia cieca che a volte riaffiora, le tue paure, e proteggerti per sempre. Per cui mi batterei con chiunque voglia farti del male, a mani nude, senza esitare. Perché nonostante tu abbia già cinque anni, sei sempre il mio bimbo, il numero 1, unico e speciale, e sempre lo resterai. </p><p style="text-align: justify;"><span style="text-align: center;">A Te, tantissimi auguri amore mio grande, mio piccolo sole biondo.</span></p><p style="text-align: center;"><img height="640" src="blob:https://www.blogger.com/86b97059-0f0f-4887-bcde-91b083ae8d4d" width="480" /></p><p style="text-align: center;"><br /></p>Gaijinahttp://www.blogger.com/profile/00152751062800517089noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6789151902669166802.post-65845188600129596552021-05-17T19:21:00.004-07:002021-05-17T19:21:27.761-07:00Grande<p style="text-align: justify;">Il 17 maggio è un giorno triste per me. È il compleanno di una bella persona che è mancata 5 anni fa. Era una donna splendida e generosa, con un sorriso per tutti, con la capacità di farsi amare e lasciare un segno nel cuore delle persone. È proprio vero che le disgrazie capitano a chi non se le merita.</p><p style="text-align: justify;">La penso ancora spesso, e so che, se fosse stata qui, sarebbe impazzita per i miei figli. Tristan ormai è grande, ma so che lei mi avrebbe portato pensierini adatti a lui, piccole sorprese che gli avrebbero illuminato il viso, e si sarebbe innamorata di Matilde. Lei adesso è proprio uno spettacolo. Oggi, in particolare, è diventata grande. Cosí, all'improvviso, tutto ciò che dice è più chiaro, ripete ogni cosa, anche frasi lunghe e difficili, comprende tutto ed è capace di recitare canzoni intere che Tristan ancora sbaglia. Sono cosí diversi nelle cose in cui eccellono, nelle loro personalità, è affascinante osservare le loro reazioni e vederli crescere. È una sensazione dolce e amara, perché so che ora per Matilde tutto sarà in fast-speed, e io non ho nessuna fretta. Lei è la mia ultima bimba e vorrei godermela a lungo, cosí com'è. Non voglio che cambi, che si allontani, abbiamo un rapporto cosí speciale e unico che l'idea di perderlo mi fa star male. Mi sento in colpa perché il rapport con Tristan si è deteriorato e ci siamo allontanati, per via di lei, ma anche perché lui adora suo padre e hanno quello stesso rapporto speciale che io ho con lei. Vorrei una via di mezzo, ma non la so trovare. Trovo difficile divertirlo, intrattenerlo con cose che non siano iPad o lotte fisiche, e anche quando mi ci metto, sbaglio e lui non è contento. Vorrei trovare il modo di riportarlo a me, perché mi manca tantissimo. Lo vedo crescere e sfuggirmi tra le dita, e vorrei essere indispensabile per lui, cosa che non sento assolutamente. Ho la sensazione che, se io non ci fossi, a lui non farebbe molta differenza. E sta cosa mi fa star male. Forse dovrei prendermi del tempo con lui solo, che è difficile perché se c'è anche Matilde, lei non mi molla, e con suo padre lei non ci sta. E lui, se suo padre è intorno, preferisce la sua compagnia. L'altro giorno però, gli ho fatto un regalino e credo di aver fatto breccia nel suo cuore perché era felicissimo, ci ho proprio azzeccato! E un giorno gli ho chiesto se era troppo grande per i baci di mamma, e lui con mia grande sorpresa ha detto no, magari quando sarà più grande. Per il compleanno mi ha chiesto una torta di Star wars. Ora mi devo ingegnare un po'.</p><p style="text-align: justify;">Canzoni che canta Mati: A, B, C; la Lechuza, daddy finger, a ram sam sam, la macchia della polizia.</p><p style="text-align: justify;">Shows che guarda Tristan: l'ispettore Gadget, Odd Buds, Mr Bean.</p><p style="text-align: justify;">Dentini Mati: 12. Sta per mettere un canino.</p><p style="text-align: justify;">È brava. Si lascia pulire il naso senza storie, purché io glielo chieda con calma e le dia il tempo di venire da sola. Non le piace essere pressata nel fare le cose. Le poche volte che non ho alternativa, e la presso, sono le uniche volte in cui vuole suo padre. Dopo 5 minuti però gli chiede di andarsene e di far venire mamma (-_-'). Si rifiuta ancora di provare il vasino.</p>Gaijinahttp://www.blogger.com/profile/00152751062800517089noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6789151902669166802.post-59857789948321969382021-04-27T19:27:00.008-07:002021-05-17T18:59:30.740-07:00Aprile<p style="text-align: justify;">Il mese di aprile è stato pesantuccio, quest'anno. Matilde si è ammalata per la prima volta con una tosse bruttissima che non la lasciava dormire, anche se di giorno stata abbastanza bene, poi non appena guarita una sera ha vomitato prima di andare a dormire e ha continuato per due notti intere. Sono stata praticamente con lei tutto il tempo perché, non appena la mettevo giù, whoooop! Vomito. Ho perso il conto delle lavatrici che ho fatto in quei giorni. Adam si è dimostrato un grande compagno perché abbiamo fatto lavoro di squadra, io pulivo lei e lui puliva pavimento e tappeto. Martedì torno a casa da lavoro, già un po' depressa perché il mio compleanno non era stato nulla di speciale, e subito prima di andare a dormire Whoop! Tocca a Tristan che vomita su tutto il pavimento del soggiorno. Ho passato la sera del mio compleanno a pulire per terra in apnea. Per fortuna lui il letto non l'ha battezzato, ma i giorni seguenti ci siamo dovuti alternare a stare a casa con lui, perché ha avuto altri episodi vomitosi. Quando poi è tornato a scuola, mi ha fatta chiamare perché non stava bene, cosí lo sono andata a prendere per ritrovarmi con un bambino sorridente non appena è entrato in macchina... -.-' Cominciamo bene.</p><p style="text-align: justify;">Ieri sera ha avuto il suo primo incubo, frutto dei giochi inappropriati che fa con suo padre sull'iPad... Ha sognato che dal ventilatore sul soffitto scendeva un braccio insanguinato e dal soffitto si apriva un buco e usciva una faccia seria. È venuto nel nostro letto, cosa che non succedeva da mesi, e il giorno dopo aveva paura persino ad andare in bagno da solo, e chiedeva a Matilde di accompagnarlo (facepalm). Adesso per un po' ce lo ritroveremo in mezzo. Ma siamo talmente stanchi che la prima volta non me ne sono neanche accorta. Non ho mai lavorato cosí tanto come in questo periodo, dai tempi della pasticceria. Solo che allora almeno era lavoro fisico, adesso lavoro al computer quindi sono esausta senza aver neanche mosso il culo. Ho cominciato ad allenarmi un po' seriamente oltre un anno fa, e dopo aver fatto Heather Robertson per mesi, ho cominciato il programma EPIC di Caroline Girvan. È tosto, ma la cosa che mi pesa di più è farlo di notte. Devo aspettare che i bambini siano a letto per avere del tempo per me, e questo va a discapito di altre cose che potrei fare come cucinare qualcosa per i giorni seguenti. Tuttavia, approfitto del fatto che Adam ha la cultura della donna che fa tutto in casa, e che lui torna prima da lavoro e quindi o prepare qualcosa lui, o ci arrangiamo, o prende qualcosa da Publix.</p><p style="text-align: justify;">La settimana scorsa i bambini erano ancora un po' strani e non mangiavano niente, hanno ricominciato a mangiare con gusto ieri, e per fortuna perché Matilde è proprio minuta. Non sono preoccupata finché vedo che mangia, ma se siete allora mi chiedo quanto ci metterà a scomparire. Tristan a un anno pesava più di lei a 21 mesi.</p><p style="text-align: justify;">Lei sa contare fino a 12 in italiano e inglese, anche se salta sempre il 7, riconosce i numeri civici (meglio di Tristan, si può dire?), sa tutta la canzone A, B, C, e fa frasi compiute in entrambe le lingue. In italiano mi dice cose come "mamma, non esce", "Tristan, apri la porta" e più complicate come "Bambina si è fatta male e piange", "bambina canta ballo qua qua", e cose cosí. Ovviamente a modo suo, ma capisco benissimo. Sono orgogliosa come un pavone e vorrei poter tornare indietro e rifare tutto con Tristan, evitando gli errori che ho commesso.</p><p style="text-align: justify;">Adesso è periodo che lei fa un balletto tutto particolare, cammina piegando le ginocchia mentre con la mani unite le muove a destra e sinistra a ritmo. Mi ricorda uno di Zelig di anni fa, che camminava cosí ma tenendo una mano a palmo in su sopra la spalla. Insomma è buffa. È anche brava e molto intelligente. Anche se stasera ha avuto una specie di meltdown perché forse era troppo stanca e non voleva prepararsi per dormire, e qualsiasi cosa non andava bene e la faceva arrabbiare di più. Gli unici momenti in cui proprio non la capisco sono quando vado a prenderli a scuola: Tristan è sempre stato il cocco di papà, eppure non voleva mai che lo lasciassi a scuola, ed era ben contento quando lo andavo a prendere. Lei va a scuola felice, il che è un vero sollievo, ma quando la vado a prendere non vuole venire. Lei, che è mammona, che se mamma è nei paraggi non vuole sentir parlare di suo padre o nessun altro, quando la vado a prendere mi spinge via e inizia a urlare mentre io imbarazzatissima la devo prendere di peso per lasciar passare gli altri genitori. Chissà cosa pensano... Scene veramente brutte, io guardo da fuori e penso che questa bambina a casa sua deve stare proprio male, o deve odiare la sua mamma. Boh! Chi la capisce è bravo.</p><p style="text-align: justify;">Da quando è stata male - settimane fa- ha ricominciato a chiamarmi di notte e a piangere e urlare, quindi adesso mi tocca rifare lo sleep training e lasciarla piangere, solo che per stanchezza continuo a cedere perché se vado ci metto 5 minuti e poi posso tornarmene a letto, invece se la lascio piangere vuol dire che poi sono sveglia. Cavoli sono le 10 e mezza e io devo ancora farmi la doccia. Chissà quando riuscirò a postare qualche ricetta? Ho foto di cose stato vecchie che non ho la più pallida idea di dove vengano e di come le abbia fatte.</p><p style="text-align: justify;">Considerando che non abbiamo nessun tipo di aiuto, mai una pausa, e siamo ancora tutti vivi e la maggior parte delle volte contenti, direi che ce la stiamo cavando ancora bene dai. Fatto primo vaccino, speriamo che presto il mondo riapra e possiamo prenderci una vacanza!</p><p><br /></p>Gaijinahttp://www.blogger.com/profile/00152751062800517089noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6789151902669166802.post-24841013274393402402021-02-21T18:40:00.001-08:002021-02-21T18:40:20.708-08:00E furono 7<p style="text-align: justify;">What a Man! What a Man I married. Dovrei ricordare a me stessa più spesso quanto sia fortunata, invece di soccombere alle difficoltà quotidiane che tendono a prendersi tutta la mia attenzione.</p><p style="text-align: justify;">Qualche mese fa abbiamo fatto testamento. La cosa mi ha turbata un po', perché mi sono resa conto, per la prima volta, che ho paura di morire. Prima non ci pensavo più di tanto, invece ora è diverso. Non per il morire di per sé, ma per tutto ciò che mi perderei. Vedere i miei figli crescere, imparare cose nuove, incontrare nuovi amici, fare i primi viaggi, farsi la barba e depilarsi la gambe la prima volta, il primo fidanzato/a, la prima sigaretta, la prima sbornia, la scuola, le vacanze, le prime delusioni d'amore, e poi vederli diventare adulti e mettere la testa a posto, portare a casa la persona che hanno scelto, potermi sentire felice per loro, i nipotini, il Natale, il Ringraziamento. Voglio esserci per tutto questo. Voglio che loro abbiamo una mamma con cui condividere queste cose. So che se mi dovesse succedere qualcosa sarebbe meglio per loro se Adam si risposasse e loro avessero un'altra persona, ma la verità è che sta prospettiva non mi piace affatto. Evviva l'onestà! Sarò egoista, ma non mi va giù l'idea di essere rimpiazzata, che qualcun'altra possa vivere quello che io mi sono persa. Quindi niente, non voglio morire giovane.</p><p style="text-align: justify;">Durante questo momento di turbamento, ho chiesto ad Adam che cosa avrebbe detto ai miei figli di me, se io fossi morta presto e loro gli avessero chiesto di parlargli di me. Lui, dopo almeno un minuto di silenzio, non è riuscito a spiccicare parola e ha iniziato a balbettare dicendo che l'avevo colto alla sprovvista. Alla fine ha tirato fuori un paio di frasi di una banalità imbarazzante che mi hanno solo ferita e accresciuto la mia paura di morire, sapendo che avrei lasciato un ricordo cosí banale. Ero tanto sconvolta che ho anche pianto, e il giorno dopo ho scritto a Willy e Denise chiedendogli il permesso di fare i loro nomi nella lettera ai miei figli, dove mi raccomandavo di rivolgersi a loro se mai avessero voluto sapere qualcosa su di me. </p><p style="text-align: justify;">Adam mi ha conosciuta dopo tutti i miei amici, e la Ele che conosce lui è, evidentemente, molto diversa da quella che io e i miei amici di sempre conoscono. È come se la Ele di adesso, moglie e madre, in un paese straniero in cui non mi sento ancora a casa, fosse scollegata con la Ele originale, che io sento ancora di essere, e di cui lui non sospetta nemmeno l'esistenza. Per me è importante essere ricordata anche per le cose che sono successe prima di diventare la persona che sono adesso. Per questo ho scritto una lettera ai miei figli, e ho messo l'indirizzo di questo blog. C'è una parte importante di vita, scritta qui, e se loro vorranno (e se conosceranno l'italiano abbastanza bene da poterlo leggere), potranno entrarci e scoprire i miei segreti.</p><p style="text-align: justify;">Adam non è un romantico. Non lo è mai stato, e quando l'ho scelto lo sapevo benissimo. Ho deciso che preferivo i fatti alle parole, e lui i fatti portava. Però, con gli anni, a una romantica come me le parole cominciano a mancare. Le parole, i gesti, siamo talmente alienati da tutto ciò, che io ho imparato a non aspettarmeli, cosí da non restare delusa. Non solo, faccio anche finta che non mi piacciano, mascherando dietro un falso cinismo quanto in realtà li desideri.</p><p style="text-align: justify;">Io adoro libri e film strappalacrime, le commedie a lieto fine, anche sapendo che il principe azzurro non c'è e che è tutta finzione, tiro comunque un lungo sospiro in presenza dell'Amore vero sugli schermi. Adam farebbe una faccia e si farebbe una grassa risata.</p><p style="text-align: justify;">Oggi era il nostro settimo anniversario. Non abbiamo mai fatto nulla se non forse mangiare fuori prima che arrivassero i bambini. Stamattina lui ha preparato la colazione per tutti, con uova e pancakes, e poi a tavola c'erano un pacco e un biglietto per me. Io non me l'aspettavo, e non avevo nulla. La curiosità ha vinto e ho aperto il pacco, dove c'era il set dei Lego di Friends. L'idea era di darmi qualcosa da fare con Tristan, visto che sa che a volte lo sento distante. E il biglietto... Beh il biglietto conteneva una lettera, su cui c'era scritto "Da leggere ai ragazzi dopo il funerale di Ele...".</p><p style="text-align: justify;">Mi ha fatto ridere e ho capito subito di cosa si trattava. Ho messo via la lettera perché volevo leggermela poi in pace perché sapevo che avrei voluto essere sola.</p><p style="text-align: justify;">Quando finalmente l'ho letta, ho pianto 5 volte. È la prima lettera che Adam mi scrive, ed è bellissima. In realtà è una lettera ai nostri figli, dove parla di me come se io fossi morta. Siamo entrambi vecchi, però, quindi non è macabra o niente di che. Dipinge un ritratto di me in cui non mi riconosco per niente. Ma invece di darmi fastidio, di pensare che non ha capito nulla di come sono in realtà, mi sono resa conto che forse è cosí che lui mi vede, forse sono cambiata, o forse lui conosce solo questo lato di me. E va bene cosí. Non c'è una Ele con una faccia sola, le sfaccettature sono tantissime, e lui ne conosce alcune che altri non conoscono, e ne ignora altre che invece sono familiari ai miei amici di prima.</p><p style="text-align: justify;">Ho appena riletto la lettera, è davvero bella come la prima volta. Questo è quello che mi ha fatto innamorare di te, questo tuo sorprendermi con <a href="https://traveler-baker.blogspot.com/2011/04/reeses-cake.html" target="_blank">cose facili, semplici</a>, ma che colpiscono perché dimostrano che in realtà <i>mi senti.</i> Questo gesto romantico dietro una presentazione buffa era proprio quello che mi serviva, che mi mancava, la cui assenza ho fatto finta per anni di non notare.</p><p style="text-align: justify;">Grazie, Prof. Bear. Sei troppo buono con me. No, non ho rimpianti. Ma in momenti come questo penso che non ti merito.</p><p style="text-align: justify;">Ma ti amo sempre, sempre, sempre.</p><p style="text-align: justify;">Non rimpiangerò mai tutta la fatica fatta per averti. Sei <i>mio, mio, mio.</i></p><p style="text-align: justify;">:)</p><p><br /></p>Gaijinahttp://www.blogger.com/profile/00152751062800517089noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6789151902669166802.post-51726325587268733092021-01-04T19:58:00.004-08:002021-01-04T19:58:57.730-08:00Buon Anno!<p style="text-align: justify;">Stanno cominciando i terribili 2...? La mia bambina dolcissima si sta trasformando con una velocità sorprendente, sta diventando una piccola donnina indipendente e con la testa di coccio. Inizia a parlare... parlare davvero, e con mia grand soddisfazione per ora credo che prediliga l'italiano. So che non durerà, ma è incoraggiante vedere il risultato dei miei sforzi.</p><p style="text-align: justify;">È abitudinaria da far paura... Con sto COVID non abbiamo potuto fare molto negli ultimi mesi, e lei, che prima era più flessibile di quanto non fosse Tristan da piccolo (o forse siamo noi che abbiamo dato di più con lei), si è attaccata alla sua routine e qualsiasi cambiamento ha conseguenze disastrose. A Capodanno siamo andati dai vicini, e la serata già era iniziata male perché lei ultimamente non ne vuole sapere di dormire, e appena la metto giù strilla da tirare giù i muri, poi Adam, che non ha fatto neanche una notte in 17 mesi, quella decide che deve intervenire e nel giro di 30 secondi fa 4 errori madornali che distruggono il mio duro lavoro di sleep training dei mesi passati: entra in camera, la prende in braccio, la fa ridere, la porta fuori dalla stanza. Avrei voluto ammazzarlo. Chi mi conosce penserà che sono la solita nazista e control freak, ma per chi ha fatto sleep training, capirà che non sto esagerando. E la sera successiva ne è la prova.</p><p style="text-align: justify;">Alla fine sono intervenuta e sono riuscita a farla dormire, cosi noi tre ce ne siamo andati dai nuovi vicini, Geoff e Cindy, che hanno appena creato un pub nella veranda, e ci avevano invitati. Andiamo pensando di berci una cosa e poi venire via non appena Tristan avesse mostrato segni di stanchezza. E invece qualcosa è andato storto (o dritto, a seconda dei punti di vista), e indovinate chi si è sbronzata, alla faccia dei vecchi tempo che furono? Sí, questa mamma di due, in presenza dei quattrenne che ha anche imparato a prepararle i drink (grazie Cindy!), di fronte a tutti i vicini di casa. Avevo mangiato poco ed ero stanca, ero contenta di avere 3 giorni di ferie davanti e volevo solo non dovermi preoccupare per una sera. Al primo drink già sentivo l'effetto rilassante, ma quando hanno tirato fuori il limoncello non potevo tirarmi indietro, e quando hanno parlato di uno shot chiamato come il loro cane a base di Tequila l'ho dovuto provare, ed era talmente buono che quando Adam l'ha rifiutato mica potevo lasciarlo lí, e quando hanno visto che mi piaceva la tequila e me ne hanno offerta una speciale da 300$, nonostante io dicessi che non avrei neanche sentito la differenza, mica potevo buttarla via! E quando mi arriva un Margarita bellissimo e buonissimo cosa facevo, lo lasciavo lí? Poi stavo bene, mi stavo divertendo ed ero cosciente. Tristan è stato bravissimo e senza accorgercene siamo arrivati a mezzanotte. Poi... la nebbia. Io mi ricordo che poco dopo abbiamo salutato per venircene via, e poi ho un vuoto fino a quando mi sono trovata alle 4 del mattino sul divano, con una fila di cuscini per terra, e mi sono dovuta alzare di corsa per correre a vomitare. Da allora è stato un inferno per le successive 24 ore. Mi sono svegliata che stavo di merda. Oltre al mal di testa martellante, una nausea pazzesca, cosí questa furba mammina si è passata il primo dell'anno a letto o con la testa nel cesso. HaPPy nEW yEAr!!</p><p style="text-align: justify;">Il mio bambino intelligente mi ha anche chiesto come mai avessi dormito tutta la mattina e non avessi neanche fatto colazione. Cosí, nel caso io pensassi di passare inosservata... non sia mai! O non mi caga, o non gli sfugge niente.</p><p style="text-align: justify;">Il 2 al mattino stavo bene e siamo andati a Key largo a incontrare Matt e Eleven, nostri amici della Cina, che erano in vacanza da New York. Abbiamo passato la giornata al loro hotel e i bambini sono stati bravissimi in macchina. Per la prima volta, Tristan ha giocato con altri bambini, più grandi, senza bisogno di uno di noi come chaperon che lo presentasse agli altri o lo accompagnasse. Si è intrufolato in un gruppo di bambini più grandi e li ha costretti a farlo partecipare senza che loro se ne rendessero neanche conto. Per fortuna i maschi sono facili in queste cose, e loro non si sono fatti problemi, anche se lui era più piccolo e falliva a ogni tentativo di fare quello che facevano loro (acchiappare una palla al volo mentre si tuffavano). Dopo un po' ci siamo accorti che Tristan stava letteralmente assalendo un papà sconosciuto, facendolo affogare. Adam è entrato in acqua, forse sentendosi colpevole che suo figlio cercasse la compagnia di altri papà perché il suo non era presente. E invece no, anche dopo, mentre io ero con lui e cercavo di giocare seguendo le sue regole insensate, all'improvviso lo vedo agguantare da dietro un tizio, e spingerlo giù. Ho chiesto al tipo se si conoscevano e lui ha detto di no... Imbarazzo totale. Non sapevo se intervenire e non volevo creare una scena. Adam mi ha poi sostituita ma è successo pure a lui. Quanto tempo abbiamo voluto che lui imparasse a giocare per conto suo, senza aver bisogno di noi ogni istante, eppure mi ha lasciato l'amaro in bocca. Solo per sta cosa che cercava la compagnia di altri papà.</p><p style="text-align: justify;">Al ritorno abbiamo fucked up. Siam partiti troppo tardi e i bambini erano distrutti quindi si sono addormentati in macchina, e siamo arrivati alle 20.30. Tristan è andato a letto facilmente, l'altra era una bestia. Dopo aver letto mille libri e cantato mille canzoni, non ne voleva sapere. Si è messa in testa che doveva uscire dalla camera e ha iniziato a fare una scena assurda. L'avevo detto io che bastava una volta per rovinare tutto!!! C'era un video tempo fa di un papà alla prese con i capricci di sua figlia, e di come lui lo abbia gestito non facendo assolutamente niente. Lei urlava piangendo, lo spingeva e scalciava, poi lo abbracciava e poi lo spingeva via, e lui li, a terra, rassegnato, ad aspettare che passasse. Ricordo che avevo pensato che era strano che una bambina cosi piccola facesse quelle scene, e che era poi difficile non fare niente quando i capricci arrivano da un bambino poi grande che saprebbe spiegare cosa non va. Oh, Matilde sembrava quella bambina. Mi si sedeva addosso e poi si alzava e mi spingeva via, si rotolava a terra scalciando, poi mi veniva addosso e mi si sedeva in grembo, continuando a ripetere "that wayyyy that waaayyyy gooooo".</p><p style="text-align: justify;">Adam è entrato una prima volta chiedendo cosa diavolo stesse succedendo. Gli spiego che lei vuole uscire ma assolutamente non possiamo cedere, lui dice va bene. Col un tempismo da campione, appena lei mi mette la testa in grembo, forse rassegnata, lui scegli quel momento per alzarsi e uscire. Cosi lei vede la porta aprirsi e ricomincia da capo. Dopo un'altra mezz'ora (non so come abbia fatto Tristan a non svegliarsi - questo a dimostrare quanto era stanco) lei si è messa a pancia in giù su di me, mugugnando ma senza urlare. E il nostro campione entra di nuovo proprio in quel momento! Lei si alza e va per la porta, mentre io lo maledico in 4 lingue, cosi che lui dice che non è d'accordo con questo sistema, e quando tempo penso di andare avanti cosi, e promette che non entrerà più. Io per la terza volte calmo la demonietta, che alla fine si addormenta mezza di di me e mezza sul tappeto. È stata una delle cose più difficili che ho dovuto fare. Non cedere, intendo. La tentazione è stata forte, soprattutto sapendo che lui non era d'accordo. Però abbiamo fatto tanti errori con Tristan, e uno era che lo portavamo in giro per casa in braccio fino a non farcela più, e io sono piccolina, non un gigante come Adam! A lei questa abitudine non l'ho mai data, ma basta farlo una volta che lei se lo aspetta. Non aveva motivo per uscire: aveva acqua, letto, libri e mamma in camera. Io suo era un capriccio esacerbato dalla stanchezza e dal cambio di routine ma volevo che fosse un episodio isolato e non l'inizio di un vizio. Alla fine ce l'ho fatta. Sono io quella più forte in casa, per queste cose. Se mi metto in testa qualcosa la porto a termine anche se mi costa sonno e fatica, invece Adam finisce sempre per cedere e scegliere la via più semplice. </p><p style="text-align: justify;">Alla fine, mi sono occupata io di lei di notte esclusivamente per 17 mesi, lui non può intervenire coi per divertimento e cambiarmi tutto, e poi mollarmi a sistemare il disastro. Cosi l'ho bandito dicendogli che ci sono tante cose che lui fa con Tristan e su cui io non mi trovo d'accordo, ma visto che lui lo mette a letto la maggior parte delle volte, la maggior parte delle volte mando giù e non gli dico niente.</p><p style="text-align: justify;">Ieri notte, dopo un buon riposo al pomeriggio, lei ha dormito tuta la notte senza che io sia dovuta intervenire. Né per acqua né per nulla. Secondo me aveva accumulato stanchezza e aveva bisogno di recuperare. Oggi, che ha ripreso l'asilo e non ha dormito altrettanto, vedremo come andrà.</p><p style="text-align: justify;">Lei sta crescendo in fretta e ho paura di non godermela più come prima. Credo che siamo alla fine dell'allattamento e ho sempre il timore che sarà l'ultima volta. Non voglio certo che continui troppo a lungo, ma era un tale momento di intimità tra di noi, so che mi mancherà tantissimo, come se il legame speciale che ci ha unite dalla nascita si debba spezzare. Non sono pronta. Non sono pronta proprio per niente. E poi stasera invece me la sono presa in braccio, mentre lei teneva la sua bambola, e leggeva oun libro alla bambola. Lei faceva alla bambola tutto ciò che io facevo a lei: la accarezzava, le posava la manina sulle stelline, le faceva vedere le figure. Era cosi piccola, tra le mie braccia, e al tempo stesso una persona vera, grande, che capisce tutto. Sono cosí orgogliosa di lei, spero che trovi un buon equilibrio tra la sua dolcezza e la sua cocciutaggine. La lovvo!!!</p><p style="text-align: justify;">Buon anno a tutti!</p>Gaijinahttp://www.blogger.com/profile/00152751062800517089noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6789151902669166802.post-60552106651180849422020-12-28T19:00:00.000-08:002020-12-28T19:00:04.649-08:00The End of 2020<p style="text-align: justify;">Natale è andato bene, anzi è stato il migliore degli ultimi anni. Finora l'abbiamo sempre passato da soli quindi il Covid non ha fatto molta differenza. Per la prima volta Tristan era grande abbastanza da capire ed era contento dei regali, che ha usato tutto il giorno. Mati era più partecipe di lui alla sua età, e siamo stati bene. Faceva freddo - freddissimo, per la Florida-, ma ha reso tutto migliore. Abbiamo mangiato lasagne e poi al pomeriggio siamo stati fuori, tutti imbacuccati, poi la sera siamo andati dai vicini a fare un bonfire e abbiamo portato la cioccolata calda coi marshmallows. Alla fine abbiamo anche grigliata qualche hot dog e i bambini erano felicissimi. Si sono messi a cercare "tesori" nel prato con una pila, Tristan che guidava la spedizione e Mati che lo seguiva tutta interessata. È stato anche bello starsene a casa un giorno in più. Matilde ha persino dormito meglio, dopo un paio di settimane che si sveglia in continuazione e non ne vuole sapere di riaddormentarsi. La casa è un macello ma sento di aver passato un Natale in famiglia, e ne avevo bisogno. </p><p style="text-align: justify;">Tristan è bravo ultimamente, stiamo cercando (ancora) di farlo addormentare da solo, Matilde comincia a fare mini conversazioni...</p><p style="text-align: justify;">"I want I want!"</p><p style="text-align: justify;">"Cosa vuoi, Mati?"</p><p style="text-align: justify;">"Vuoi"</p><p style="text-align: justify;">"vuoi acqua?</p><p style="text-align: justify;">"atta"</p><p style="text-align: justify;">"ecco, tieni. Come si dice?"</p><p style="text-align: justify;">"Grazi"</p><p style="text-align: justify;">"Prego. Ancora?"</p><p style="text-align: justify;">"Antola"</p><p style="text-align: justify;">Ha anche cominciato a mettere insieme frasi brevi di 2 o 3 parole, tipo "Tristan nanna", "Papa om (papa è a casa)", "My baby? (dov'e la mia bambola?", "ciao luna bella", "Mamma is here" e cosí via. Parla anche in una lingua molto gutturale e si fa mille chiacchiere e fa domande e ti guarda aspettando una risposta e io mi piglio male perché non ho idea di cosa abbia detto ma so che ha detto qualcosa di sensato... Mi sento come davanti a qualcuno che parla una lingua straniera e va troppo veloce e non riesco a capirla, per negligenza mia.</p><p style="text-align: justify;">Entrambi camminano sulle punte. Lei per imitazione, credo, lui non ha mai perso l'abitudine. Adesso devo prenotare l'operazione al frenulo e al labbro e o il terrore di ricominciare con gli stretches, dopo aver fatto lei, ma è importante farlo prima che comincia la scuola vera a settembre.</p><p style="text-align: justify;">Mi manca casa, mi mancano i miei, mi manca sapere che possiamo andare quando vogliamo. Non sopporto che si stiano perdendo questo periodo di Mati che è meraviglioso, non sopporto che lei si stia perdendo i nonni.</p><p style="text-align: justify;">Finora sono cosi diversi, lui cosi maschio, fisico, turbolento, lei tranquilla, si intrattiene con libri e puzzle, e impara un sacco per osservazione. Tristan ha ricevuto un gioco di razzi che vengono sparati in aria saltando sopra un coso, e giocava. Non appena si è allontanato lei si è alzata, ha preso un razzo, l'ha infilato nel tubo e poi è saltata sull'altro capo. Ovviamente non ce l'ha fatta perché è troppo leggera, ma aveva osservato come facevamo noi e sapeva esattamente come funzionava. Mi meraviglia ogni volta. Nonostante potrei passare ore a scrivere, sento che questa sarà un'altra nottata, quindi mi ritiro. Sento e spero che il 2021 sarà un anno importante. Non so che novità potrebbe portare per noi, ma spero che ne porti di belle per tutti gli altri!</p>Gaijinahttp://www.blogger.com/profile/00152751062800517089noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6789151902669166802.post-14823444158672424292020-12-06T12:26:00.004-08:002020-12-06T12:26:45.488-08:00Quasi 18 mesi<p style="text-align: justify;"> Mati ha cominciato a mettere insieme 2 parole di senso compiuto. Dice "latte mamma" e "Tristan nanna". Mancano solo verdi e preposizioni!! Ogni giorno diventa padrona di almeno una parola nuova. Oggi è "andiamo", e ha detto pure "scendere". Ormai ho perso il conto di quante ne sa dire, sia in italiano che in inglese. In inglese sono più facili da pronunciare, però io le parlo moltissimo e secondo me le sta immagazzinando tutte. È fissata con dei sandaletti bianchi che si rifiuta di buttare e che sono tutti rotti, e rifiuta quelli nuovi. Adora uscire e quando sente la parola "spasso" o "walk" dice "etti" e va subito a prenderli, poi si siede per farseli mettere. L'altra sera all'ora di cena è venuta da me, dicendo "kiss hug" e mi ha abbracciata, poi ha fatto il giro andando ad abbracciare Adam e Tristan. È una dolcezza di bambina.</p>Gaijinahttp://www.blogger.com/profile/00152751062800517089noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6789151902669166802.post-37147113127157309702020-12-02T19:31:00.006-08:002020-12-02T19:31:53.253-08:009 kg di Perfezione<p style="text-align: justify;">Sono innamorata persa di mia figlia. Non sopporto che stia crescendo cosí in fretta, ogni giorno impara una parola nuova, non faccio in tempo a registrare le cose nuove che è già passata a un'altra fase. Sto facendo del mio meglio per insegnarle più italiano che posso, e noto che nei giorni passati a casa c'è un netto miglioramento, perché io son quella che le parla di più, fuori dalla scuola. Ha dei boccoli morbidissimi di un colore meraviglioso, un biondo tiepido ma brillante, un po' rosato. La radice invece è liscia. Ha ancora 7 denti, e credo che le stia per spuntare i canini di sopra (e il quarto incisivo laterale di sotto?!?? Dove sarà?).</p><p style="text-align: justify;">È la dolcezza fatta bambina, riesce a farmi sciogliere il cuore ogni giorno, e allo stesso tempo è forte e determinata. Lei ascolta. Ascolta quello che le dico, e capisce. Sento che saremo amiche. E questa è un'enorme sorpresa per me, che avevo paura che con una figlia mi sarei scontrata. Invece, ho problemi col maschietto, che tutti dicevano sarebbe stato un "mama's boy". Per ora sta andando tutto al contrario, lei è mammona e lui è tutto per papà. La vado a prendere e lei mi si butta addosso, poi prima che la metta in macchina mi appoggia la testa alla spalla per una coccola, e trovo difficilissimo interrompere questo momento per andare a casa. A casa, vuole il latte, mi siedo sul divano e lei si mette a cavalcioni sopra di me, e mi rilasso. È uno dei miei momenti preferiti, mi sento mamma, mi sento utile, voluta, felice. Mi annuso la mia bambina, le accarezzo i capelli, i piedini, la schiena, vedo quanto è perfetta. È cosí femmina! Ha un grande amore per i sandali, per i vestiti, e adesso anche per le cose per capelli. La sera ho preso a farle i massaggi e lei se li gode con un mezzo sorriso e la bocca un po' aperta. Quando le dico di dare la buonanotte a Tristan e papà, lei parte nel suo pigiamino e va a offrire il palmo della mano a entrambi, perché lo bacino (mi fa scassare!), poi dice "bye byeee", mi prende per mano e andiamo in cameretta a scegliere un libro. Mi siedo sulla poltrona, lei accoccolata a me, e leggiamo. Quando cerca la copertina capisco che è pronta, lei si gira e mi si accoccola giusto il tempo per stringermela un pochino, poi indica il lettino, cosí la metto giù. Le do i suoi pupazzi, le ripeto quanto la adoro, e le do la buonanotte. </p><p style="text-align: justify;">Questo periodo è meraviglioso, so che non dura per sempre, ma prego che rallenti, perché non ho nessuna fretta di vederla crescere. È cosí speciale, spero che non cambi mai, è perfetta. La mia Tillina.</p><p style="text-align: justify;">Adesso dice perfettamente "Tristan" e anche "Matilde(a)". </p>Gaijinahttp://www.blogger.com/profile/00152751062800517089noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6789151902669166802.post-81645025432639823012020-12-02T19:14:00.000-08:002020-12-02T19:14:02.810-08:00Shame<p style="text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Li chiamano I “terrible twos” ma si sbagliano. Non sono niente in confronto ai terrible 4. Non so come si faccia ad amare tanto un essere umano che ti spinge al limite, ancora, ancora, ancora. Sono sempre stata musona, dopo un litigio o un battibecco ci mette un po’ a passarmi, ma con Tristan ho imparato il significato di ‘amore incondizionato’. È letteralmente incondizionato da qualsiasi elemento o comportamento, non importa quanto cattivo: l’amore non cambia. Mi chiedo se sarà sempre cosí, o a che punto possa cambiare. Quando i figli diventano adulti? Quando ci deludono e non hanno piu la scusa di essere bambini? Quando lo fanno deliberatamente, sapendo quanto ci fanno soffrire? Per adesso la cosa non mi riguarda, perche mi basta uno sguardo pentito, un mezzo sorriso, un occhio angosciato, e la rabbia evapora. Svanisce tutta, come per magia, e resta solo la voglia di prendermi il mio bambino e abbracciarlo, per proteggerlo dai demoni che ogni tanto prendono il sopravvento e che non mi so spiegare. Stiamo attraversando un periodo difficile, e non sono sicura che lo stiamo affrontando al meglio. Sono confusa, sono basita, e sono spaventata. Mi chiedo se sia normale, e la riposta che mi do continua a cambiare.</span></p>
<p style="font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px 0px 8px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Tristan è geloso, questo lo so. Ne ha ragione, o forse lo credo per via del mio senso di colpa, perché lavoro e passo davvero troppo poco tempo con lui. Prima tutto quell poco tempo lo dedicavo a lui, ora invece c’è anche Matilde, e anche me stessa. Quella persona che per 4 anni si era dimenticata di esistere si è svegliata e si è ricordata che esiste anche lei, che prima che arrivassero i figli era una donna, e una moglie, e da febbraio si ritaglia 30 minuti 5 giorni a settimana per allenarsi, e per sentirsi meglio. Ho messo da parte il senso di colpa e mi sono presa del tempo per me. Non troppo, eppure sembra tantissimo adesso che sono tornata a lavorare in ufficio e che torno a casa più tardi. Sembra tantissimo quando il tempo totale che posso passare coi miei figli si reduce a meno di 3 ore ogni notte (le lott… ehm.. le preparazioni mattutine non contano). Sembra tantissimo quando 2 di quelle tre ore trascorrono con capricci e scene isteriche che ci lasciano senza parole. </span></p>
<p style="font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px 0px 8px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Tristan è un bambino meraviglioso quando vuole. È educato, gentile, generoso, allegro, socievole, curioso, affettuoso. Eppure, ultimamente, quando gli si dice di no impazzisce. Non ascolta e provoca la lotta. Gli si scatena una rabbia dentro che è incontenibile. Io mi chiedo che motivo abbia un bambino di 4 anni da giustificare tutta questa rabbia. Parlo con altre mamme, e mi dicono che hanno gli stessi problemi, eppure quando queste scenate succedono, a me sembra ci sia altro, più a fondo, per tutta questa rabbia. I capricci sono normali, ma qui non si tratta solo di quello… è come se lui cercasse il confronto per avere la scusa e far uscire questa rabbia intenso che lo corrode. Non lo capisco. Va in uno stato particolare dove non gli si può parlare perché strilla di rabbia cosí forte che non ci si sente parlare, e più gli si parla più urla di non parlargli e di lasciarlo solo, però se lo si lascia solo ti cerca e chiede di non andartene. Torni e ti riurla di non guardarlo e non parlargli. Non ne fai una giusta insomma. Non vuole la risoluzione del conflitto, anche se gli si offre la possibilità. Gli parli con calma, cerchi di ragionarci, urli, lo ignori, ma nulla funziona. Poi, cosí com'è cominciata, la crisi passa. All’improvviso ti lascia avvicinare e allora torna normale. Torna in sé, ascolta, si pente, si scusa, capisce, fa quello che deve fare, e accetta il perdono. Eppure, la scena si ripete alla prossima occasione, come se ciò che è appena successo non gli avesse insegnato niente. </span></p>
<p style="font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px 0px 8px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Ieri l’ho preso da scuola, e in macchina e successa una cosa bellsisma: è riuscito a pronunciare il suogo “g” di gatto. E un impedimento che ha, dovuto al frenulo sotto la lingua che è troppo corto e che gli sta causando problemi a parlare chiaramente. Ero felicissima e orgogliosa come un pavone, e lui era contento di vedermi felice, e continuava a chiedermi se il mio cuore era pieno di felicità, e se ero orgogliosa. Un bambino dolcissimo.</span></p>
<p style="font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px 0px 8px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Ieri sera poi aveva dei compiti da fare, che non ha fatto prima di cena perche voleva guardare la televisione e, visto che io ero impegnata a preparare cena, non ho insistito visto che tanto non lo potevo seguire. Dopo cena era di nuovo davanti alla tv, cosi gli ho proposto di venire a fare i compiti e tenermi compagnia mentre lavavo i piatti, cosi lo avrei potuto aiutare. Mi ha continuato ad ignorare, cosí ho iniziato a dirgli di mettere il cartone in pausa altrimenti avrei spento la tv. Gliel’avrò ripetuto dieci volte senza risultato. Alla fine prende il telecomando e lo fa cadere e, anziché raccoglierlo e mettere in pausa ha iniziato a strisciare sui cuscini e farsi scivolare perdendo un sacco di tempo mentre io aspettavo. Ho contato fino a tre e ho spento. Apriti cielo. Scenata #1. Io cercavo di parlargli e dirgli di venire a fare i compiti in fretta cosi avrebbe potuto finire il cartone dopo, e lui continuava a scappare e a urlare che era arrabbiato e di non parlargli. Torna suo padre dalla passeggiata con Matilde e me la molla, mentre l’altro continua a fare il matto. Vado in bagno e chiudo la porta mentre lavo Mati, visto che questo dovrebbe essere “quiet time”. Tristan arriva, apre la porta e si mette a urlarci davanti di tenere la porta aperta. Suo padre dopo aver provato a parlargli rinuncia anche lui e si chiude in camera, cosí Tristan urla pure a lui di aprirgli la porta. Apro la porta per uscire e vado in camera, e lui mi segue urlando. Suo padre gli dice di calmarsi altrimenti non può entrare, ma non serve a niente, e alla fine lo mette in camera sua dicendogli di non uscire da lí. Andiamo avanti cosí fino a che non porto Mati in camera per dormire e chiudo la porta, lui esce di camera e sempre urlando mi apre la porta. Gli dico che se si calma può entrare ma lui non sente, non vede, e nella sua ‘zona matta’ ed è impossible farsi ascoltare. Adam esce e lo porta in garage o in camera e si arrabbia, perde le staffe. L’altro urla e dice che non vuole ma ricomincia non appena Adam cede. È snervante. Alla fine sento che Adam usa un approccio diverso, lo blocca fisicamente e lo costringe a farsi ascoltare, finche luI si calma (dopo mille urla e una lotta fisica). Quando metto a letto Mati li trovo che fanno i compiti. Finiti quelli, comincia un’altra scenata perche lui vuole uno snack, ma ormai è troppo tardi quindi gli diciamo di no. Questa ce la scampiamo grazie alla distrazione, e alla fine e a letto che dorme. Alle 22.30 sentiamo delle lagne ed è lui, che piagnucola e si lagna nel sonno. La cosa mi fa quasi ridere perche questo tono lagnoso e proprio insopportabile, e mi sento male perche penso che sta sognando il litigio che ha lasciato incompleto, perché si è addormentato prima che io potessi salutarlo.</span></p>
<p style="font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px 0px 8px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Alla fine si sveglia scalciando e piagnucolando e mi accorgo che ha il naso chiuso, e del muco. Passiamo la notte a implrarlo di farsi soffiare il naso, o di prendere un cucchiaino di miele, o di smettere di piangere visto che lamenta un mal di testa. Lo portiamo fuori per calmarlo, lui si calma ma poi riprende. Alla fine inizia a dire che ha mal di testa, poi che ha male all’orecchio. Non so neanche se credergli più. Gli do medicina e lui si calma, e alla fine va a dormire in salotto con suo padre, ma lo sento ancora parlare all’una e mezza. Alle due sto per addormentarmi e sento l’altra che piange. Si è svegliata con tutto quel trambusto ma si era limitata a dare calci al lettino. Adesso, anziché lasciare che si calmi da sola, vado dentro perche non voglio che svegli lui. Si sveglia di nuovo un’ora dopo. Alla 6 lui si sveglia ripetendo a non finire “I want daddy I want daddy”. Non riesco a intervenire, è inutile, è un disco rotto. Riesco a distrarlo e a fargli fare colazione e vestirsi. Siamo in ritardo, tremendo ritardo. Mati ha fame, non vuole entrare nel seggiolino, strilla, io apro la porta del garage e lui comincia a piangere e urlare che c’è puzza e a tapparsi il naso. Io ho il naso fino, non c'è nessuna puzza. Gli dico di salire in macchina e lui non ascolta, poi mi urla “GET OUT OF MY WAYYYY” mentre io ero chinata a legare Matilde. Io perdo la ragione perche non sopporto questa mancanza di rispetto. Sale in macchina e continua cosí, poi non vuole la musica, io che sono pronta a sbattere la testa contro qualsiasi muro che incontro. Piove a dirotto e le sue urla mi distraggono. Penso che non voglio fare un accidente per colpa di questa urla che mi straziano. Poi, all’improvviso, il silenzio. Io non dico una parola, e mi dispiace perche in macchina vorrei cantare e chiacchierare prima di mollare i miei bimbi a scuola. Matilde assiste a tutte queste scene e chissà cosa pensa. Mi dispiace per lei che deve sentire tutte ste urla, e magari pensa sia normale.</span></p>
<p style="font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px 0px 8px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Arriviamo a scuola e lui, come se niente fosse, mi dice “Mommy, look! Yesterday there was a duck there!”.</span></p>
<p style="font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px 0px 8px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Che cosa faccio?!?? Siamo noi? Perché quello che provo la maggior parte delle volte dopo che la tempesta si calma, è vergogna?</span></p><p style="font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px 0px 8px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;"><br /></span></p><p style="font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px 0px 8px; text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;"><i>Update: dopo essere arrivati al fondo, per qualche settimana Tristan sembrava essersi un po' calmato. Capricci normali, come un bambino di 4 anni, ma niente scene isteriche. Ne ha fatte un paio la settimana scorsa... E ogni tanto ci riprova. Se noi siamo stanchi e sbagliamo atteggiamento, è finita. So che gli manco, perché ultimamente suo padre sta con lui fino a che si addormenta mentre io cucino o faccio qualcosa, ma ieri Adam era di pessimo umore e l'ha mandato a cagare al primo accenno di capriccio, cosí è toccata a me. Ero pronta ad allenarmi e invece ho fatto la mamma. Ero contenta e sono riuscita a gestirlo bene. L'ho addormentato raccontandogli degli aneddoti di quando ero bambina, e quando si è svegliato stamattina era un mammone. </i></span></p><div><br /></div>Gaijinahttp://www.blogger.com/profile/00152751062800517089noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6789151902669166802.post-2752952772134422852020-11-12T17:23:00.005-08:002020-11-12T17:24:01.619-08:00Amore e gelosia, lacrime e capricci<p style="text-align: justify;">Caro Tristan,</p><p style="text-align: justify;">Amore Mio, se mai leggerai questo post, forse ti renderai conto dell'amore che provo per te. O forse no, dovrai diventare padre per capirlo, per capire questo amore incondizionato che non cambia e non diminuisce per nessun motivo, nulla lo può scalfire. Non i capricci, non le ore a ripetere la stessa richiesta in tono lagnante dopo parecchi "no", non le urla isteriche di cui ci grazi ultimamente, non le scenate vergognose che avvengono in media due volte al giorno, non gli sguardi carichi di rabbia che storpiano il tuo bel faccino.</p><p style="text-align: justify;">Questo è certamente il periodo più duro con te. Ci stai mettendo seriamente alla prova, tutti i giorni, ad ogni occasione. Ci arrabbiamo, ci preoccupiamo, non sappiamo come gestire la situazione, dubitiamo dei nostri metodi, e infine ci angosciamo sentendoci in colpa.</p><p style="text-align: justify;">Voglio dirti che ti vedo, ti sento, ti ascolto. So che stai provando delle emozioni nuove che non sai gestire. So che patisci per le attenzioni che riceve Matilde, per il tempo che dedichiamo a lei. So che ti senti grande ma a volte vorresti essere piccolo per godere delle stesse attenzioni, perché sentirsi dire "Ormai sei grande" non è quello che ti serve, ma allo stesso tempo è umiliante sentirsi trattato come un piccolo, a meno che non sia tu a richiederlo.</p><p style="text-align: justify;">Capisco tutto questo. Lo capisco perché ci sono passata, e anche se sono ormai 30 anni me lo ricordo come fosse ieri. Sono emozioni forti, e forse te le ricorderai anche tu.</p><p style="text-align: justify;">Vorrei esserci di più, per avere più tempo per entrambi. Vorrei avere i nonni vicini, per potergli lasciare Matilde e poter fare qualcosa solo io a te, per venirti a prendere un giorno all'asilo e dirti "Andiamo al ristorante o a prenderci una cioccolata calda io e te?!" e vedere il tuo viso illuminarsi.</p><p style="text-align: justify;">Voglio dirti che sei amato, sei stato voluto tantissimo, e non c'è giorno, ora o momento che io rimpianga l'averti qui. </p><p style="text-align: justify;">Soffro, a vederti soffrire, a non sapere qual è il metodo giusto, posso solo sperare che questa fase passi, per il bene di entrambi.</p><p style="text-align: justify;">Spero un giorno di avere con te il rapporto che hai con papà, anziché cozzarci con le nostre capetoste, mentre tu impari l'umiltà io sto imparando la maturità.</p><p style="text-align: justify;">Avrei voluto terminare con una frase struggente per dirti quanto ti voglio bene ma hai appena cominciato con un altro capriccio perché vuoi guardare più TV anziché lavarti i denti e andare a dormire quindi... Scheeeeeerzo. Certo che ti voglio bene, ma devo intervenire quindi termino qui.</p><p><br /></p>Gaijinahttp://www.blogger.com/profile/00152751062800517089noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6789151902669166802.post-68367793121895120632020-10-22T10:20:00.003-07:002020-10-22T10:20:20.832-07:0015 mesi<p style="text-align: justify;">Oggi, a quindici mesi, ti sei addormentata in braccio a me. Era da tantissimo che non succedeva. So che dovrei metterti giù, perché è l'unico momento in cui potrei fare qualcosa, ma non lo faccio. Mi piace stare qui, guardarti, contare le tue ciglia, osservare ogni piccolo dettaglio del tuo viso, notare una palpebra un po' rossa, il taglio sul nasino, la guancia appoggiata a me, e vederti serena. Mi piace l'idea che su di me ti senti al sicuro. Tutti incoraggiano all'indipendenza, al dormire da soli, ma ogni tanto è anche bello dimenticarsene e godersi questi piccoli momenti, finché esistono. Sei bellissima, sei perfetta, sei mia. Ci intendiamo alla perfezione io e te. Non c'è bisogno di parole, so sempre cosa vuoi, cosa pensi, perché piangi. C'è una connessione tutta speciale. Anche se stai iniziando davvero a farti capire, conosci un sacco di parole oltre a ripetere tutto ciò che senti. Mela, pappa, tato e tata (è cosí che ti riferisci a te stessa e a Tristan, perché senti me chiamarvi cosí), pasta, all done, amo, ciao, hello, bye bye, dirt, mamma, papà, Tristan, mine, mia, I love you, nanna, no, sí, bird, acqua, milk, latte, duck, dog, gatto, e probabilmente altre che non mi vengono in mente.</p><p style="text-align: justify;">Oggi sei a casa perché sembra tu abbia una forma leggera di hand foot mouth disease, e sei bravissima. Tutti in Italia dicono che sei uguale a me da piccola, e io sono tutta contenta. Ho sempre voluto un maschietto che fosse la copia del papà e una femmina che assomigliasse a me, e sembra che sia andata proprio cosí. Ti piacciono i libri e sei molto osservatrice, impari dopo una sola dimostrazione, credo che sarai una persona brillante.</p><p style="text-align: justify;">Insomma non potresti rendermi più felice di quanto fai. Il tredicesimo mese è stato meraviglioso, eri la bambina più facile del mondo, mangiavi, dormivi, eri sempre sana come un pesce, la mattina ti sedevi da sola nel seggiolino. Adesso cominci a rifiutarti e ad essere più difficile nel mangiare, e ti stai svegliando parecchio la notte, però stai anche sviluppando una bella personalità. Peccato che tu abbia il pessimo esempio di un quattrenne nella fase più capricciosa fin adesso... E inizi a copiare pure lui. I no, i rutti finti, il buttare le cose. Ti basta guardarlo una volta per ripetere. E lui ovviamente lo trova divertente e non si fa scrupoli a istigarti ancora di più. Ti fa sempre arrabbiare e tu fai arrabbiare lui, se però non lo vedi per qualche tempo poi sei contenta e lo vai ad abbracciare.</p><p style="text-align: justify;">Sono una mamma fortunata.</p>Gaijinahttp://www.blogger.com/profile/00152751062800517089noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6789151902669166802.post-9455756317398410272020-08-29T17:49:00.000-07:002020-08-29T17:49:11.565-07:00Nella mente di un quattrenne<p><span style="font-family: inherit;">Chiacchierando in macchina mentre andiamo a scuola.</span></p><p><span style="font-family: inherit;"><br /></span></p><p><span style="caret-color: rgb(5, 5, 5); color: #050505; font-family: inherit; font-size: 15px; white-space: pre-wrap;">“Mommy, on July 30 I’ll go on fire”</span></p><p><span style="caret-color: rgb(5, 5, 5); color: #050505; font-family: inherit; font-size: 15px; white-space: pre-wrap;">“Whaaat? What do you mean?”</span></p><p><span style="caret-color: rgb(5, 5, 5); color: #050505; font-family: inherit; font-size: 15px; white-space: pre-wrap;">“I can’t tell you. It’s a secret”</span></p><p><span style="caret-color: rgb(5, 5, 5); color: #050505; font-family: inherit; font-size: 15px; white-space: pre-wrap;">“You can tell mommy any secret”</span></p><p><span style="caret-color: rgb(5, 5, 5); color: #050505; font-family: inherit; font-size: 15px; white-space: pre-wrap;">“All right... I have fire in my bones. But it only works if I want to. Is July 30 coming tomorrow?”</span></p><p><span style="caret-color: rgb(5, 5, 5); color: #050505; font-family: inherit; font-size: 15px; white-space: pre-wrap;">“No, but in 2 days it’ll be August 30. Are you sure it’s not August 30?”</span></p><p><span style="caret-color: rgb(5, 5, 5); color: #050505; font-family: inherit; font-size: 15px; white-space: pre-wrap;">“No... When is July 30?”</span></p><p><span style="caret-color: rgb(5, 5, 5); color: #050505; font-family: inherit; font-size: 15px; white-space: pre-wrap;">“It was a month ago... you have to wait a year for the next one”</span></p><p><span style="caret-color: rgb(5, 5, 5); color: #050505; font-family: inherit; font-size: 15px; white-space: pre-wrap;">“Mmhh... when is it a good time to go on fire?”</span></p><p><span style="caret-color: rgb(5, 5, 5); color: #050505; font-family: inherit; font-size: 15px; white-space: pre-wrap;">“Ahem... why would you want to go on fire at all?!?”</span></p><p><span style="caret-color: rgb(5, 5, 5); color: #050505; font-family: inherit; font-size: 15px; white-space: pre-wrap;">“Eh... I can’t tell you. I just can! But only if I want to”</span></p><div class="o9v6fnle cxmmr5t8 oygrvhab hcukyx3x c1et5uql ii04i59q" style="caret-color: rgb(5, 5, 5); color: #050505; font-family: system-ui, -apple-system, BlinkMacSystemFont, ".SFNSText-Regular", sans-serif; font-size: 15px; margin: 0.5em 0px 0px; white-space: pre-wrap; word-wrap: break-word;"><div dir="auto" style="font-family: inherit;"><br /></div><div dir="auto" style="font-family: inherit;">Troppa TV?</div></div>Gaijinahttp://www.blogger.com/profile/00152751062800517089noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6789151902669166802.post-9678489388836796102020-08-29T17:45:00.002-07:002020-08-29T17:45:23.977-07:00Primi passi e grandi passi<p style="text-align: justify;"> Il 19 agosto Matings ha camminato per la prima volta e io, piccola Cenerentola sempre in cucina, me la sono persa -.-'.</p><p style="text-align: justify;">Per fortuna che il giorno dopo l'ha fatto di nuovo, cosí senza pensarci, si è staccata dal divano e ha fatto un paio di passettini per prendere un gioco. Io ho strillato eccitata e lei ha capito e ha preso a tornare al divano e a fare qualche passettino. Dopo un po' mi sono allontanata e le ho teso le mani e lei ha camminato fino a raggiungermi a braccia aperte ed entrambe ridacchiavamo come due scolarette! È stato bellissimo. Adesso ogni volta che si mette in piedi da sola o cammina ci guarda piena di aspettativa perché vuole una reazione. Tristan ha camminato dopo un po' che si tirava su da solo e stava in piedi in equilibrio, lei invece ha fatto il contrario: solo dopo i primi passi ha iniziato a tirarsi su da sola. Alla fine hanno camminato entrambi passati i 12 mesi, lei quasi 13.</p><p style="text-align: justify;">Mati è una bambina molto intelligente. Lo capisco perché quando le leggo Cappuccetto Rosso lei bussa quando giro la pagina, prima ancora che io legga la frase "Bussò alla porta". È sveglia perché cerca di mettersi la calze e la scarpe da sola, e sa dove si mette la mia pinza per capelli. Ieri le stavo leggendo un libro in cui c'era uno starnuto e lei è scesa ed è andata dal suo 'walker' a forma di leone che se gli schiacci il naso starnutisce. Ci intendiamo benissimo, la capisco cosí, senza sforzo. Quasi sempre so cosa vuole o cosa vuole dire. Adesso ha capito come funziona il sapone e mette una mano sotto mentre con l'altra cerca di schiacciare il dispenser. </p><p style="text-align: justify;">La mia piccina è coraggiosa, è una tosta. Giovedì l'abbiamo portata a fare una frenectomy sotto la lingua e al labbro superiore. È stata dura per me. Non la parte dell'operazione, che si fa dal dentista quindi se ti fidi del chirurgo sei a posto, la parte difficile è stata dopo, quando lei ha due ferite aperte e lui ti fa vedere come fare gli <i>stretches</i>, che vanno fatti ogni 6 ore per 4 settimane, poi meno sovente per un totale di 8 settimane. Gli stretches servono a impedire che la ferita si richiuda troppo velocemente, quindi in pratica la mantengono aperta e la devo ingrandire, per dare tempo a cellula nuove di formarsi nello spazio aperto. Se non si fanno si rischia che si richiuda esattamente com'era prima, e si sia fatta l'operazione per niente. E stiamo parlando di $1,280 di operazione, mica $50. Lo metto lí perché sarà interessante fra qualche decennio vedere quanto costavano queste cose. Insomma il dottore mi ha insegnato ma ovviamente lei urlava disperata e io sono crollata perché mi sembrava di causarle dolore stirando sta ferita. Per fortuna Adam cede meno all'emozione cosí i prima 3 li ha fatti lui, mentre io la tenevo ferma. Da allora in poi sono riuscita e adesso li faccio bene e lei mi perdona subito, dopo. È un amore. Quando su un libro c'è il disegno di qualcosa che le piace, e di morbido, lei si abbassa per metterci la guancia sopra. Adorabile!</p><p style="text-align: justify;">Mi aspettavo che mi odiasse perché ultimamente fa l'offesa quando le pulisco il naso a forza, e invece mi ha sorpresa... Strilla durante gli stretches ma smette non appena la tiriamo su, e poi vuole venire in braccio a me. La cosa mi riempie di gioia perché l'amore che provo per questa bambina è davvero smisurato e non sopporto che qualcosa possa scalfire il nostro rapporto speciale.</p><p style="text-align: justify;">Tristan ha cominciato il VPK che qua è l'ultimo anno prima della scuola dell'obbligo ovvero il Kindergarten che corrisponde all'ultimo anno della scuola materna. Ha passato un periodo un po' pesante in cui faceva capricci a si lagnava in continuazione ed è stato proprio difficile, poi finalmente suo padre che lo vizia in maniera imbarazzante, a volte, mi ha finalmente ascoltato e gli ha tirato giù due urli cosí abbiamo resecato la situazione. Ogni tanto ha bisogno di capire chi comanda, perché tende a dimenticarselo.</p><p style="text-align: justify;">L'altro giorno era in bagno e l'ho sentito che contava in inglese fino a 30 senza errori, poi passava allo spagnolo dall'uno al dieci, e poi ha continuato in italiano dall'undici al venti. Poi si è messo a cantare la sigla dei PJ Masks che è il suo cartone del momento, poi ha urlato a squarciagola "I'm DOOOOONEEEEE" e io, che lo stavo registrando fuori dalla porta, mi son presa un accidente.</p><p><br /></p>Gaijinahttp://www.blogger.com/profile/00152751062800517089noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6789151902669166802.post-56602350380502389132020-07-22T10:18:00.009-07:002020-07-22T10:24:04.881-07:0022 luglio<div style="text-align: justify;"><font face="verdana" size="2">Cara Matilde,</font></div><div style="text-align: justify;"><font face="verdana" size="2"><br /></font></div><div><div dir="auto" style="caret-color: rgb(5, 5, 5); color: #050505; text-align: justify; white-space: pre-wrap;"><font face="verdana" size="2">A quest’ora un anno fa ti stavo guardando con meraviglia, chiedendomi se tu fossi davvero mia. Annusavo il tuo odore di neonata come se fosse una droga a cui non potevo resistere. Ti tenevo stretta e ti facevo foto a palla. </font></div><div dir="auto" style="caret-color: rgb(5, 5, 5); color: #050505; text-align: justify; white-space: pre-wrap;"><font face="verdana" size="2">È un anno che ti coccolo, ti allatto, ti fotografo, ti vesto, ti nutro, ti insegno, ti difendo e ti proteggo. È un anno che mi godo la tua compagnia e mi beo di te. Mi godo i tuoi sguardi innamorati, i tuoi baci bagnati, i tuoi sorrisi sgangherati. E ti sento sempre più mia. Grazie per essere nata. Grazie per essere diventata realtà. Grazie per aver completato la nostra famiglia. Grazie per avermi dato una seconda possibilità di essere mamma, la possibilità di non ripetere gli stessi errori fatti la prima volta. Mi hai resa una mamma migliore, più capace, più sicura. Mi hai fatto capire che ce la posso fare. Mi hai reso le cose più facili, chissà come hai fatto. Mi hai regalato un anno fantastico, che ripeterei all’infinito, se solo potessi, perché vederti crescere è bellissimo ma mi da’ anche tanta, tanta, tanta nostalgia. Non ricordo bene le notti lunghe, il dolore, i problemi. So che ci sono stati, semplicemente le cose belle superano di molto tutte le difficoltà. Rifarei tutto daccapo. Vorrei vederti nascere, e crescere, e addormentarti su di me, ancora e ancora e ancora.</font></div></div><div dir="auto" style="caret-color: rgb(5, 5, 5); color: #050505; text-align: justify; white-space: pre-wrap;"><span style="caret-color: rgb(0, 0, 0); color: black; font-family: -webkit-standard; white-space: normal;"><font face="verdana" size="2"><br /></font></span></div><div dir="auto" style="caret-color: rgb(5, 5, 5); color: #050505; text-align: justify; white-space: pre-wrap;"><font face="verdana"><span style="caret-color: rgb(0, 0, 0); color: black; font-family: -webkit-standard; white-space: normal;">Il tuo primo compleanno sarà </span><i style="caret-color: rgb(0, 0, 0); color: black; font-family: -webkit-standard; white-space: normal;">low-key, </i><span style="caret-color: rgb(0, 0, 0); color: black; font-family: -webkit-standard; white-space: normal;">per via di sto virus che non se ne vuole andare. Ma ti farò una torta, tutta per te, e comprerò palloncini e ho impacchettato i tuoi regali perché sarà il tuo giorno. E voglio che, per una volta, tu possa sentirti speciale. Perché tu sei nata per seconda, e raramente hai del tempo da sola con noi, la nostra attenzione ininterrotta. E non sembra che a te importi, e probabilmente è solo nella mia testa, ma voglio che tu possa sentire la differenza, e che possa capire che è una giornata tutta dedicata a te.<font size="2"> </font></span></font></div><div dir="auto" style="caret-color: rgb(5, 5, 5); color: #050505; white-space: pre-wrap;"><div style="caret-color: rgb(0, 0, 0); color: black; font-family: -webkit-standard; text-align: justify; white-space: normal;"><font face="verdana" size="2"><br /></font></div><div style="caret-color: rgb(0, 0, 0); color: black; font-family: -webkit-standard; text-align: justify; white-space: normal;"><font face="verdana" size="2">Sento tanta nostalgia. Stai per camminare e in quest'ultima settimana hai fatto enormi progressi, e io mi impanico a vedere quanto cresci in fretta e ho paura che avrei sempre meno bisogno di me, e non sono pronta.</font></div><div style="caret-color: rgb(0, 0, 0); color: black; font-family: -webkit-standard; text-align: justify; white-space: normal;"><font face="verdana" size="2"><br /></font></div><div style="caret-color: rgb(0, 0, 0); color: black; font-family: -webkit-standard; text-align: justify; white-space: normal;"><font face="verdana" size="2">Tanti auguri piccola mia. Non hai idea di quanto tu sia stata voluta, desiderata e la gioia provata quando abbiamo saputo che saresti arrivata.</font></div><div style="caret-color: rgb(0, 0, 0); color: black; font-family: -webkit-standard; text-align: justify; white-space: normal;"><font face="verdana" size="2"><br /></font></div><div style="caret-color: rgb(0, 0, 0); color: black; font-family: -webkit-standard; text-align: justify; white-space: normal;"><font face="verdana" size="2">La tua Mamma</font></div></div>Gaijinahttp://www.blogger.com/profile/00152751062800517089noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6789151902669166802.post-52569075550474274492020-07-18T18:14:00.004-07:002020-07-18T18:35:44.919-07:00Tortine Kinder Paradiso<div style="text-align: justify;">Ci siamo quasi!! Matilde sta per camminare, mi chiedo se ci riuscirà prima del suo compleanno, mercoledì. È stata una settimana di progressi! Da quando ha nove mesi capisce e imita il linguaggio dei segni, ma non riusciva ancora a usarlo per comunicare. Da un paio di giorni invece mi segna "latte" guardandomi negli occhi, è chiarissimo che ha capito! Oggi pomeriggio ha anche finalmente imitato il segno per "more, ancora", che Tristan aveva personalizzato facendo toccare i due indici, e lei ha personalizzato ancor di più puntando con un indice al palmo dell'altra mano. Ci prova a farlo giusto, ma poi finisce che lo fa a modo suo, ma di nuovo è chiaro che ha capito. E oggi mi ha anche fatto il segno di "acqua", che continuo a ripetere e che lei ha semplificato ma si fa capire, ed è una soddisfazione enorme! </div><div style="text-align: justify;">Ieri ha anche camminato per la prima volta tenendomi solo per una mano, anzi un dito, e andava benissimo, si vede che ci è vicino. Sta anche in piedi in equilibrio per secondi (quando se ne accorge, si innervosisce e si lascia andar giù), e poi lentamente piega la ginocchia e si siede, con un enorme controllo. Tristan alla sua età mi pare dicesse già qualche parola, come "up", "mo'(re)", "mamma", "dada", "the'(re)". Lei blatera ma non parla. Sa dire mamma e dada ma non ci chiama mai (se nn pochissime volte), si sveglia al mattino e se ne sta lí tranquilla, si accende la musica e aspetta, finché non si rompe si aspettare e inizia a frignare. </div><div style="text-align: justify;">Le leggo Cappuccetto Rosso la sera, e se le chiedo dov'è il lupo lei punta al lupo. Sta tranquilla ad ascoltare la storia e gira le pagine. Continua ad addormentarsi da sola la sera e al pomeriggio. Mangia bene anche se inizia ad essere più selettiva. Adora l'avocado e i mirtilli. Il pesce e il pollo, che prima mangiava come se non ci fosse un domani, adesso li snobba.</div><div style="text-align: justify;">Non riesco a credere che abbia un anno, è passato velocissimo ed è stato meraviglioso.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Passando alla ricetta di oggi, volevo fare qualcosa di salutare per merenda, e mi sono venute in mente le kinder paradiso, di cui io non sono mai stata una particolare fan (io ero per il Kinder Pinguí, o il Maxi King, o la Fetta al latte se proprio vogliamo. Le tortine paradiso erano troppo 'lattose' per i miei gusti.</div><div style="text-align: justify;">E invece adesso, saranno gli anni che passano, mi sembravano una tale prelibatezza, cosí ho deciso di provarle!</div><div style="text-align: justify;">Il risultato è stato soddisfacente, ero preoccupata che la torta sarebbe stata secca e invece la torta era la parte più buona, una morbidezza incredibile! Avrei voluto solo più sapore. La crema, invece, l'ho presa da una delle tante ricette online, che usano il latte condensato, e per me era troppo lattosa, anche se devo dire che la consistenza era perfetta. Non le 'abbiamo neanche messe in frigo prima di mangiarle, perché erano pronte all'ora di merenda e mica si può rimandare!</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Le ho fatte assaggiare anche a Matilde (so che il miele non lo dovrebbe mangiare fino a un anno, ma mancano 3 giorni!) e lei ha segnato "ancora" proprio per richiedere il bis di queste tortine... E si leccava pure le dita!</div><div style="text-align: justify;">Un enorme successo per i miei bimbi, a me son piaciute ma le voglio riassaggiare domani da fredde, e io ci aggiungerei della fragole o qualcosa per staccare dalla eccessiva 'lattosità' (si capisce che non sono mai stata una da latte, vero? A me il latte da solo non piace, devo per forza aggiungerci il caffé), ma appunto io sono un po' particolare quindi consiglierei di provarle e di farvi una vostra opinione, soprattutto se vi piacevano le Paradiso della Kinder.</div><div style="text-align: center;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjt9OX26FXK6-uMKw_QpUVE_PrGWYqNghFsZJGi8PtIp0Js45i1Ki1We-w0dMOUQ5b5YK6m2ZBakKZnI9SjgWHzWqJJPT3ZtZmVrUkcjSusq5xoqX4cBVmj6003gn-MYdY6umbWobCozXo/s2048/IMG_3622.HEIC" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;"><img border="0" data-original-height="2048" data-original-width="1536" height="625" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjt9OX26FXK6-uMKw_QpUVE_PrGWYqNghFsZJGi8PtIp0Js45i1Ki1We-w0dMOUQ5b5YK6m2ZBakKZnI9SjgWHzWqJJPT3ZtZmVrUkcjSusq5xoqX4cBVmj6003gn-MYdY6umbWobCozXo/w469-h625/IMG_3622.HEIC" width="469" /></a></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><div><u>Per la base:</u></div><div>4 albumi</div><div>2 tuorli</div><div>120g zucchero</div><div>1 cucchiaio di succo di limone</div><div>1 pizzico di sale</div><div>110g latte</div><div>1 cucchiaino di estratto di vaniglia (o una bustina di vanillina)</div><div>45g burro fuso e raffreddato</div><div>100g farina</div><div>2 cucchiai di fecole di patate o amido di mais</div><div>1 cucchiaino di lievito</div><div><br /></div><div><u>Per la crema al latte:</u></div><div>200ml panna da montare fredda</div><div>50ml latte condensato freddo</div><div>un po' di miele</div><div>estratto di vaniglia</div><div><br /></div><div><br /></div><div>Pre-riscaldate il forno a 160gradi Celsius (320 F). Imburrate e infarinate due teglie quadrate da 22cm, e coprite il fondo con carta forno.</div><div><br /></div><div>Montate gli albumi con un cucchiaio di succo di limone, quando iniziano a diventare spumosi aggiungeteci lo zucchero, poco alla volta, montando fino ad avere una bella meringa densa. Mettete da parte.</div><div><br /></div><div style="text-align: justify;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiDF_VubZpp5lYBMoATDFusP-tX-kt-DFkIc2yJyoyl39vrHZ7PRS6HtvgeNXlZDfAmMKjlUZ86d7CbmvfsgJAhuSh0KtiQMvrch5HCP3uJnxllsDefRDKJ9MuOcxj1-1iVgxbKDYPxHZM/s2048/IMG_3612.HEIC" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><img border="0" data-original-height="2048" data-original-width="1536" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiDF_VubZpp5lYBMoATDFusP-tX-kt-DFkIc2yJyoyl39vrHZ7PRS6HtvgeNXlZDfAmMKjlUZ86d7CbmvfsgJAhuSh0KtiQMvrch5HCP3uJnxllsDefRDKJ9MuOcxj1-1iVgxbKDYPxHZM/w300-h400/IMG_3612.HEIC" width="300" /></a></div><div><br /></div><div>Setacciate la farina, la fecola e il lievito in una ciotola.</div><div>Unite il latte, la vaniglia e il burro fuso e freddo ai tuorli, sbattete con le fruste poi aggiungeteci il composto di farina e sbattete giusto quanto basta per mischiare il tutto. Unite una cucchiaiata o due di meringa a questo composto per alleggerirlo un po', amalgamando con una spatola. </div><div><br /></div><div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhU0SiSu0lQBeL5AS6ngRws_H5DfaOrhImhhqVnyDAGRyRbMYcVReIJHH5SIGbZcyVWjH0PaBAlloLQ8tjyw0KDY0P6BiRAeddd-3fpJ5h0zjWyQ00R3ok3C2DZMwQVdeI9LRASIOo9YlY/s2048/IMG_3613.HEIC" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;"><img border="0" data-original-height="2048" data-original-width="1536" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhU0SiSu0lQBeL5AS6ngRws_H5DfaOrhImhhqVnyDAGRyRbMYcVReIJHH5SIGbZcyVWjH0PaBAlloLQ8tjyw0KDY0P6BiRAeddd-3fpJ5h0zjWyQ00R3ok3C2DZMwQVdeI9LRASIOo9YlY/w300-h400/IMG_3613.HEIC" width="300" /></a></div><div><br /></div><div>Poi unite il tutto alla restante meringa, e amalgamate con delicatezza. Sarà una bel composto leggero, spumoso e chiarissimo. </div><div><br /></div><div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi67qv8TOvYf5HQu2o3no-ztPRqRN2tAWnB_SYHeihP4XNl_B87d9U5uiq-Y7crpb53xfnHd88ckmSDXLudpggyW9ylYd4L3VEHdjjmn8OUZkPO0lFuUDA6xH5051OrotqradKsTn758cU/s2048/IMG_3614.HEIC" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;"><img border="0" data-original-height="2048" data-original-width="1536" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi67qv8TOvYf5HQu2o3no-ztPRqRN2tAWnB_SYHeihP4XNl_B87d9U5uiq-Y7crpb53xfnHd88ckmSDXLudpggyW9ylYd4L3VEHdjjmn8OUZkPO0lFuUDA6xH5051OrotqradKsTn758cU/w300-h400/IMG_3614.HEIC" width="300" /></a></div><div><br /></div><div>Dividete il composto tra le teglie e cuocete per circa 20 minuti (vale prova stecchino)*.</div><div>Le torte saranno pronte quando lo stecchino al centro uscirà asciutto e i bordi avranno iniziato a staccarsi dalla teglia. Lasciate raffreddare per 5 minuti in teglia su una griglia e poi sformare e lasciate raffreddare completamente.</div><div><br /></div><div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEigcZsiOTGwNLHVTDOA8y4rpMbd29vpOu5xOdDlwfB_crS3XS6Qp7AFq_rejqy9pamRwyx0ICd3WDekAdM6imY_2kDFi9hQX7mFdq1HEd4N-Qt6aKEXm0o_h_XDeDYxyINURG0pglqM2_Y/s2048/IMG_3615.HEIC" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;"><img border="0" data-original-height="2048" data-original-width="1536" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEigcZsiOTGwNLHVTDOA8y4rpMbd29vpOu5xOdDlwfB_crS3XS6Qp7AFq_rejqy9pamRwyx0ICd3WDekAdM6imY_2kDFi9hQX7mFdq1HEd4N-Qt6aKEXm0o_h_XDeDYxyINURG0pglqM2_Y/w300-h400/IMG_3615.HEIC" width="300" /></a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjNRnFa3PkMcT6-5mJoEtYA7laF2Oez7PdSe3DsJoXSeoWT6krACy3-nVcQ5P-w6Q78W5JMOUdZVd0dVyvmjSim2C-mgzOTrD7W9IsfwlJoMPNLWNMHcbIrUUd9nDEcDK-OFt6yrXV8Z-c/s2048/IMG_3616.HEIC" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;"><img border="0" data-original-height="2048" data-original-width="1536" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjNRnFa3PkMcT6-5mJoEtYA7laF2Oez7PdSe3DsJoXSeoWT6krACy3-nVcQ5P-w6Q78W5JMOUdZVd0dVyvmjSim2C-mgzOTrD7W9IsfwlJoMPNLWNMHcbIrUUd9nDEcDK-OFt6yrXV8Z-c/w300-h400/IMG_3616.HEIC" width="300" /></a></div><div><br /></div><div>*se avete solo una teglia quadrata come me potete cuocere una torta alla volta, dividendo il composto a metà e tenero il resto in frigo, tirandolo fuori un po' prima di informarlo.</div><div><br /></div><div>Mentre si raffreddano, montare la panna con il latte condensato, una spruzzata di vaniglia e un pochino di miele (andate ad assaggio), fino ad averla bella densa. Spalmatela sulla base e coprite con l'altra torta, schiacciando gentilmente. Ricoprite di zucchero a velo e mettete in frigo.</div><div><br /></div><div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg3lKhjMl2Ncs2JYMOi91RSj2ztR8rMhprVIumhXbpnluWX5ERQVdUV5CdwZSFHrhuzq1jtlsAathQDeKhY6T4ov-trJNFOkxmDMQc8MBtsEkFiQWlPb-gCzKVHF7Z-J7bhsoCCCWqrpws/s2048/IMG_3617.HEIC" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;"><img border="0" data-original-height="2048" data-original-width="1536" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg3lKhjMl2Ncs2JYMOi91RSj2ztR8rMhprVIumhXbpnluWX5ERQVdUV5CdwZSFHrhuzq1jtlsAathQDeKhY6T4ov-trJNFOkxmDMQc8MBtsEkFiQWlPb-gCzKVHF7Z-J7bhsoCCCWqrpws/s320/IMG_3617.HEIC" /></a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi_z_B67Iskk9iOVzGDjoZXh1NWNlXhbu5QFEf29rO8jLkaapYCfO2xQJOs-CBCqT__TcjhjrBMnIfTPJBOWFI-cw23aoSgsd2GxMRz2knw3UQRMPFQdQWjAGokfdEjd2ZkVXNY06HmD7I/s2048/IMG_3618.HEIC" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;"><img border="0" data-original-height="2048" data-original-width="1536" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi_z_B67Iskk9iOVzGDjoZXh1NWNlXhbu5QFEf29rO8jLkaapYCfO2xQJOs-CBCqT__TcjhjrBMnIfTPJBOWFI-cw23aoSgsd2GxMRz2knw3UQRMPFQdQWjAGokfdEjd2ZkVXNY06HmD7I/s320/IMG_3618.HEIC" /></a></div><div><br /></div><div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj50Nb6rSNAaz_0D7-_d9Sm9nTjwwozPqsVOZwpRlHkxYzTwC4-KdAUp8qTdyIgoH6aSFiHQcv-SI5gZ9gXyb5RkKXYGcLk9anlwbfmU_Pp8rUW6sb5k0UamU-RgGP6HaIGInGuKo9S260/s2048/IMG_3619.HEIC" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;"><img border="0" data-original-height="2048" data-original-width="1536" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj50Nb6rSNAaz_0D7-_d9Sm9nTjwwozPqsVOZwpRlHkxYzTwC4-KdAUp8qTdyIgoH6aSFiHQcv-SI5gZ9gXyb5RkKXYGcLk9anlwbfmU_Pp8rUW6sb5k0UamU-RgGP6HaIGInGuKo9S260/s320/IMG_3619.HEIC" /></a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiAzqaHaSlEG2NZcD1KneZ7mS8uYrn0YxSzo7MAR87dgQEyMkW7ZLyfQH2PvI4iS5WK8TA92PCnV-e17aQTu7hDCjYsziAGC9TS_-A_fa7i6V1AFBSOeA6qQCDquUISh3qNG2mXeIZvQaQ/s2048/IMG_3620.HEIC" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;"><img border="0" data-original-height="2048" data-original-width="1536" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiAzqaHaSlEG2NZcD1KneZ7mS8uYrn0YxSzo7MAR87dgQEyMkW7ZLyfQH2PvI4iS5WK8TA92PCnV-e17aQTu7hDCjYsziAGC9TS_-A_fa7i6V1AFBSOeA6qQCDquUISh3qNG2mXeIZvQaQ/s320/IMG_3620.HEIC" /></a></div><div><br /></div><div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjpFGrUCjt-s3OA-3LXMUpghLlcMVwedi5kC9Et5ebKVXWSg7K2AhQ48HPMd3VA3sSIDlWISmPyjFHFHfCdTM_ftiFIh-kVj1w_0My2R50AnGBIcSRwNgr-hoIvkho6gDBhPeddpTCfAsc/s2048/IMG_3621.HEIC" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;"><img border="0" data-original-height="2048" data-original-width="1536" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjpFGrUCjt-s3OA-3LXMUpghLlcMVwedi5kC9Et5ebKVXWSg7K2AhQ48HPMd3VA3sSIDlWISmPyjFHFHfCdTM_ftiFIh-kVj1w_0My2R50AnGBIcSRwNgr-hoIvkho6gDBhPeddpTCfAsc/w300-h400/IMG_3621.HEIC" width="300" /></a></div><div><br /></div><div>Tagliate a quadrati o a rettangoli (se volete potete tagliare i bordi per farli più definiti, io non l'ho fatto perché la torta era morbida pure ai bordi, ed era per consumo famigliare) e servite con fragole.</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgJmQ3_fUBaZSHdhKGIXR-oARUALPRVFgqPFmKwzO0PYA-mvC7dRuGM6KUmg4sxY1wZJm9V7Pf76jXS6G3M3adGpjLWEd16efxyqETln3KfeUsetmzV9SPeYBH0Si7oyDR4mud9_wAywVw/s2048/IMG_3624.HEIC" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2048" data-original-width="1536" height="625" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgJmQ3_fUBaZSHdhKGIXR-oARUALPRVFgqPFmKwzO0PYA-mvC7dRuGM6KUmg4sxY1wZJm9V7Pf76jXS6G3M3adGpjLWEd16efxyqETln3KfeUsetmzV9SPeYBH0Si7oyDR4mud9_wAywVw/w469-h625/IMG_3624.HEIC" width="469" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div>Ps. Ma io son proprio rincoglionita! Mi sono accorta adesso che le avevo già fatte (con una <a href="http://traveler-baker.blogspot.com/2011/10/tortine-paradiso.html" target="_blank">ricetta</a> diversa), e mi erano piaciute (perché la crema era una crema meno lattosa)! Avrei potuto copiare quella ricetta anziché sperimentare! La crema però non avrei potuto farla perché qui la gelatine si trova in polvere quindi non sapevo quanta metterne e non volevo rischiare. La prossima volta provo con questa ricetta per la torta, con la crema <a href="http://traveler-baker.blogspot.com/2011/10/tortine-paradiso.html" target="_blank">dell'altra</a>.</div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div></div>Gaijinahttp://www.blogger.com/profile/00152751062800517089noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6789151902669166802.post-34803100149200871532020-07-11T11:59:00.001-07:002020-07-11T11:59:29.890-07:00Torta di compleanno #2: Torta OREO<div style="text-align: justify;">
<b><br /></b></div>
<div style="text-align: justify;">Questa torta risale a due anni fa, ed è stata la prima torta a due piani che ho fatto, in occasione del secondo compleanno di Tristan. Avevo pensato "due anni, due piani". Il gusto Oreo l'ha scelto lui, io poi ci ho lavorato su. Ho preso elementi da varie ricette diverse, costruendomi la mia. È stata anche la prima volta che ho "disegnato" la torta che volevo, su un foglio di carta, descrivendo i vari elementi. </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Io sono abbastanza incasinata quando progetto le torte, perché non uso mai ricette già collaudate, quindi è sempre un rischio, e tipo per questa torta, non volendo rischiare di fallire la torta intera se la ricetta della base fosse stata secca, ho deciso di fare due basi diverse, una per la torta grande, e una per la torta piccola. La cosa che non ho considerato è che per le torte a più livelli la base deve essere abbastanza forte da sostenere la torta di sopra, ma sono stata fortunata e la torta è stata un successo, era bella e anche buona!</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Assolutamente da migliorare è l'effetto drip, del cioccolato che cola dai bordi. Non so perché ho sempre difficoltà a ottenere la consistenza giusta e il risultato lascia abbastanza a desiderare. Ciò nonostante, nessuno si è lamentato!</div>
<div style="text-align: justify;"><br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEio-rh303WsPk3f-kD0LZklqxuXtOeIgta-JnzD-VBxBLOAh-D18nGlwLScPHaVm42LC9ncdzxcJANJLTaasMNkEj_mpQeDWitpBZF9t1NEsVepx02BEwvZkLeGLRF17_Erx2sb_6_rzhg/s1600/IMG_E3534.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1248" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEio-rh303WsPk3f-kD0LZklqxuXtOeIgta-JnzD-VBxBLOAh-D18nGlwLScPHaVm42LC9ncdzxcJANJLTaasMNkEj_mpQeDWitpBZF9t1NEsVepx02BEwvZkLeGLRF17_Erx2sb_6_rzhg/s640/IMG_E3534.jpg" width="498" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><br /></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><br /></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><br /></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><br /></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Torta piccola (6 in o 15cm):</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
(da: <a href="http://www.abajillianrecipes.com/2018/02/26/ultimate-oreo-cake/">http://www.abajillianrecipes.com/2018/02/26/ultimate-oreo-cake/</a>)</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
¾ cup acqua calda</div>
<div style="text-align: justify;">
1 tsp caffe in polvere istantaneo</div>
<div style="text-align: justify;">
1 cup farina</div>
<div style="text-align: justify;">
6 Tbsp cacao</div>
<div style="text-align: justify;">
1 tsk bicarbonato di sodio</div>
<div style="text-align: justify;">
1 tsp lievito</div>
<div style="text-align: justify;">
½ tsp sale</div>
<div style="text-align: justify;">
¾ cup Oreo trite finemente (circa 6)</div>
<div style="text-align: justify;">
1 cup zucchero</div>
<div style="text-align: justify;">
¼ cup zucchero muscovado</div>
<div style="text-align: justify;">
½ cup olio vegetale</div>
<div style="text-align: justify;">
½ cup yogurt greco</div>
<div style="text-align: justify;">
1 uovo</div>
<div style="text-align: justify;">
11/2 tsp estratto di vaniglia</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Riscaldate il forno a 180 gradi, e preparate 2 teglie da 15cm: imburrate leggermente fondo e bordi, poi coprite il fondo con carta forno. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Dissolvete il caffe nell'acqua calda, poi fate raffreddare.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
In una ciotola capiente mescolate farine, cacao, bicarbonato, lievito, sale, farina di Oreo, e gli zuccheri. Aggiungete l'olio, lo yogurt, e il caffè e continuate a mescolare con una frusta. Aggiungete uova e la vaniglia.</div>
<div style="text-align: justify;">
Dividete il composto nelle 2 teglie (io ho fatto cosi e poi ho tagliato le torte a metà, in alternativa potete dividere il composto in 4 tegliette) e cuocete 23-25 minuti, con prova stuzzicadenti. Lasciate raffreddare in teglia per 10 minuti, poi sformate e lasciate raffreddare completamente.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="box-sizing: border-box; color: #511700; font-family: lora, georgia, serif; font-size: 13px; margin-bottom: 20px; padding: 0px;">
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Torta grande (9 in o 23cm):</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
(da: <a href="https://www.lifeloveandsugar.com/chocolate-oreo-cake/">https://www.lifeloveandsugar.com/chocolate-oreo-cake/</a>)</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
2 cups (260g) farina</div>
<div style="text-align: justify;">
2 cups (414g) zucchero</div>
<div style="text-align: justify;">
¾ cup (85g) cacao amaro</div>
<div style="text-align: justify;">
2 tsp bicarbonato di sodio</div>
<div style="text-align: justify;">
1 tsp sale</div>
<div style="text-align: justify;">
2 uova grandi</div>
<div style="text-align: justify;">
1 cup (240ml) buttermilk*</div>
<div style="text-align: justify;">
1 cup (240ml) olio vegetale</div>
<div style="text-align: justify;">
1 ½ tsp estratto di vaniglia</div>
<div style="text-align: justify;">
1 cup (240ml) acqua bollente</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Ungete fondo e bordi di 3 teglie da 23cm, e coprite il fondo con un disco di carta forno.</div>
<div style="text-align: justify;">
Mischiate tutti gli ingredienti secchi in una ciotola, poi aggiungeteci le uova, il latticello o il sostituto, e l'olio, e mischiate.</div>
<div style="text-align: justify;">
Sciogliete la vaniglia nell'acqua bollente, poi unite al resto e mescolate bene.</div>
<div style="text-align: justify;">
Dividete il composto tra le teglie e cuocete a 150 gradi per circa 30-33 minuti, fino a che restano solo poche briciole sullo stuzzicadenti. Lasciate raffreddare in teglia 10 minuti, poi sformate e lasciate raffreddare completamente.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Per il frosting*:</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
(ispirata a <a href="https://www.youtube.com/redirect?event=video_description&v=hNTsidPjynA&redir_token=A0fecyFqCDvRIm4pukSnQvrZV_F8MTU4ODM1ODg3OEAxNTg4MjcyNDc4&q=http%3A%2F%2Fcookiescupcakesandcardio.com">https://www.youtube.com/redirect?event=video_description&v=hNTsidPjynA&redir_token=A0fecyFqCDvRIm4pukSnQvrZV_F8MTU4ODM1ODg3OEAxNTg4MjcyNDc4&q=http%3A%2F%2Fcookiescupcakesandcardio.com</a>)</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">8 once Philadelphia</div>
<div style="text-align: justify;">1 tsp estratto vaniglia</div>
<div style="text-align: justify;">2 cups zucchero a velo</div>
<div style="text-align: justify;">2 cups panna da montare</div>
<div style="text-align: justify;">
200g Oreo tritati</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Montate bene la panna e mettete in frigo. Sbattete il philadelphia fino a che resta morbidissimo, poi unite lo zucchero a velo e la vaniglia e sbattete bene. Aggiungeteci la panna montata e sbattete bene fino ad avere un frosting liscissimo.</div>
<div style="text-align: justify;">
Mettetene da parte un po' per la decorazione, e unite gli oreo tritati al resto, amalgamando bene.</div>
<div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">*io ho fatto doppia dose visto che di torte ne avevo due, multistrati. Non mi ricordo se ho finito per prepararne una terza dose.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Per la ganache:</b></div>
<div style="text-align: justify;">
113g gocce o cioccolato a pezzi</div>
<div style="text-align: justify;">
100ml panna </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Oreo per decorare</div>
<div style="text-align: justify;">
cannucce rigide (per montaggio)</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Assemblaggio:</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Prendete una torta grande e sistematela sul piatto da portata sopra un disco rigido dello stesso diametro della torta (23cm), copritela con del frosting agli oreo e poi metteteci sopra la seconda torta grande, con la parte di sopra all'ingiù. Altro frosting, e terza (e ultima) torta grande.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Ora fate quello che si chiama "crumb coat", ovvero ricoprite di frosting il tutto, ma senza essere perfettini: questo strato serve solo a bloccare le briciole così il secondo strato di frosting resti liscissimo. Mettete in frigo per un'ora.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Nel frattempo, dedicatevi alla farcite della torta più piccola: tagliate le due torte piccole a metà, cosi da ottenere 4 dischi. Prendete un disco rigido delle stesse dimensioni della torta (15cm) e usatelo come base per costruirla. Ripetete il procedimento della torta grande per tutti i dischi, poi ricoprite con uno strato di frosting (crumb coating), e mettete in frigo.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Riprendete la prima torta e fate un secondo strato di frosting, stavolta cercando di farlo bene e di renderlo più liscio possibile, visto che questo sarà visibile. Fate lo stesso con la torta più piccola.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div>
<div style="text-align: justify;">Ora passate all'assemblaggio: io ho preso una cannuccia rigida e l'ho piantata nella torta grande, fino in fondo, per vedere dove tagliarla. Ho tagliato 3 cannucce rigide in modo che, piantate nella torta, arrivassero a filo (cos da sostenere la torta di sopra ma senza vedersi), e le ho piantate a triangolo nella torta grande, all'interno (devono essere distribuite in modo da stare sotto alla torta più piccola che metterete sopra).</div>
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<div style="text-align: justify;"><div>Con molta delicatezza sistemate la torta piccola sopra e al centro della torta più grande, tenendo il disco rigido sotto di essa (non preoccupatevi, non si vedrà e vi permetterà di affettare la torta senza scalfire quella di sotto).</div><div><br /></div></div>
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<div>Rimettete in frigo un'ora e poi sbizzarritevi con la decorazione!</div><div><br /></div></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh7rWALv4HzzSUJNlFfMu9ZtrQFilJadqpPupCGsSQ7NSA5ZRx_VhNtqJpApVVuJ_mmXCFjYhnjvXx2njJKOraCVEGWpsVVinYVXIvM_OSR7_GBMplfyiwRCjauFg3Sq29Henz4GNpd8Uo/s1600/IMG_4034.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="1600" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh7rWALv4HzzSUJNlFfMu9ZtrQFilJadqpPupCGsSQ7NSA5ZRx_VhNtqJpApVVuJ_mmXCFjYhnjvXx2njJKOraCVEGWpsVVinYVXIvM_OSR7_GBMplfyiwRCjauFg3Sq29Henz4GNpd8Uo/s400/IMG_4034.jpg" width="400" /></a></div>
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Per la ganache: Scaldate la panna quasi a bollore e rovesciatela sul cioccolato a pezzetti, lasciate un paio di minuti e poi mescolate bene con una spatola fino a che si è completamente sciolto.</div>
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Fate raffreddare fino ad ottenere la consistenza desiderata.</div>
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Io ho fatto colare la ganache sui bordi di entrambe le torte, poi ho decorato con frosting bianco che avevo messo da parte, e Oreo interi e a pezzetti.</div>
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La torta è stata un successo ed era anche buonissima a detta di tutti, ma la soddisfazione più grande è stata la faccia del festeggiato!</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgNhj3Nlq1oYTWlBNGwiR-sQU7mvND_FHPsT224x0zATtjRQ1506r8i7fH0pQfhcYwkC6xUqpfR9AxP7k183Vnf9SLTI_dFt9J97iNnFESPitUNnd5RVqs4xtJpuYd3esN3AHs3ENOeelo/s1600/IMG_3540.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1200" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgNhj3Nlq1oYTWlBNGwiR-sQU7mvND_FHPsT224x0zATtjRQ1506r8i7fH0pQfhcYwkC6xUqpfR9AxP7k183Vnf9SLTI_dFt9J97iNnFESPitUNnd5RVqs4xtJpuYd3esN3AHs3ENOeelo/s640/IMG_3540.jpg" width="480" /></a></div>
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Gaijinahttp://www.blogger.com/profile/00152751062800517089noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6789151902669166802.post-57423476375173559812020-06-25T12:56:00.001-07:002020-06-25T12:56:57.152-07:00E furono 4...<div style="text-align: left;">
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Il 25 giugno di 4 anni fa era un sabato. Il venerdì era stato il mio ultimo giorno in ufficio, e avevo pianificato il mio ultimo weekend prima del tuo arrivo il lunedì. E invece, dopo essere stata sveglia tutta la notte a contare le contrazioni cercando di capire se fossero vere, dopo una doccia veloce alle 6 siamo partiti per l’ospedale, dove mi hanno detto che saresti nato in giornata. Alle 9.27 hai fatto il tuo ingresso trionfale nel nostro mondo, bello come il sole, sano come un pesce. Meravigliosa visione dei miei occhi increduli. Lacrime e un cuore che scoppia. Un amore puro, immenso, incomparabile. Infinito e insaziabile. Un amore che non è che aumentato 4 anni dopo, nonostante le notti insonni, i capricci, i pianti, le urla e gli occhi arrabbiati. Tu, il cui sorriso mi riempie di gioia e il cui broncio mi fa stare male. Tu, per cui combatterei mostri e vampiri molto più forti di me. Tu, che difenderei come una tigre contro tutti, senza paura. Tu, che a guardarti mi si scalda l’anima. Amore Mio, come vorrei che tu ti vedessi attraverso i miei occhi, allora forse capiresti quanto sei GRANDE per me. </div>
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Buon compleanno Angelo biondo, amore di mamma.</div>
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Gaijinahttp://www.blogger.com/profile/00152751062800517089noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6789151902669166802.post-15549828707715893162020-06-11T13:58:00.000-07:002020-06-11T13:58:19.211-07:00Lui e Lei<div style="text-align: justify;">
Lui è biondo, biondissimo, con gli occhi grandi e luminosi. Un bel bambino. Snello, ma non magro, con il musetto ancora bello dei bimbi. Le orecchie un po' a sventola, una carnagione bellissima, che non si scotta al sole ma si abbronza. Un bambino facile, che ha tolto il pannolino di giorno a 2 anni, e il ciuccio a 2 anni e mezzo, senza storie. Un bambino sano, bello e bravo. Intelligente, curioso, indagatore. Vuole sapere come funzionano le cose, le vuole aggiustare. Un bambino che non piange se cade e si fa male, perché piangere "is for babies". Un bambino tosto. Cammina sempre sulla punte. Non sa andare in bicicletta, e ha problemi persino sul triciclo, a detta di una nonna perché ha il busto lungo ma le gambe corte. A detta nostra perché è un po' pigro. Spinge ma poi chiede "Sa, adesso possiamo andare a casa, o devo continuare a faticare cosi?". La cosa ci stupisce, cerchiamo di spronarlo, erroneamente confrontandolo con gli altri bambini della sua età. Guarda quel bambino sulla balance bike come va veloce! Tu anche ce l'hai, perche non ci vai mai? Andiamo a farci una passeggiata col triciclo? Forza, spingi! Prova ancora!</div>
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Ma niente funziona, lui non è interessato. Mi dico che è perché non vede altri bambini e non desidera quello che hanno gli altri. Non vede pubblicità di giochi che potrebbe desiderare, li riceve senza volerli, senza sapere come si usano. Forse è solo quello, forse ci va tempo. </div>
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Però la cosa ci disturba un po'.</div>
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Per mesi non ha voluto andare in spiaggia, e neanche piu in piscina, forse perché era scontata, forse per via di un piccolo incidente col nonno e le onde che l'ha traumatizzato un po'. </div>
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E poi, da un giorno all'altro, ci dice "Guarda cosa so fare!" e si fa una nuotata con la testa sott'acqua, e gli occhi aperti. E adesso sguazza come un pesciolino, avanti e indietro, in tondo e al centro della piscinetta che abbiamo fuori. Va sotto e trattiene il respiro, va a prendere sott'acqua le cose che gli lanciamo. Ha superato il suo trauma, ha sconfitto le sue paure e si è insegnato da solo a fare qualcosa di nuovo. Da come nuota nella piscinetta sono sicura che sarebbe capace a nuotare in una piscina grande, non vedo l'ora di provarci. </div>
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Un bambino che mi assomiglia nella sua pignoleria, che riprende suo padre se fa qualcosa che io gli ho insegnato a non fare, o viceversa. "Mommy, look! Daddy left the door open, again!! Now all the mosche will get in! Daddy, how many times do I have to tell you?? You have to close the door!!!". Oppure, "No daddy, you forgot to clean the toothbrush. You have to brush it off like this, with your fingers, otherwise all the sticky barts stay on it". Il che mi fa morir dal ridere, ma non ha lo stesso effetto su suo padre, che dice che in famiglia basto io come bacchettona.</div>
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Un bambino che inizia a capire. Che chiede se, appena lui chiude gli occhi e si addormenta, io torno nel mio letto. Gli dico di sí, e lui risponde che, allora, gli occhi non li chiuderà mai più.</div>
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Un bambino che ha capito che nascondo il telecomando ogni mattina, e lo faccio riapparire solo dopo che si è lavato e vestito. E che, ogni volta che non lo trova durante il giorno, mi dice "Mommy, I have already brushed my teeth".<br />
Un bambino che capisce inglese e italiano, ma che l'italiano non lo parla e risponde sempre in inglese. Quando prova a ripetere, ha un accento americano fortissimo.</div>
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Un bambino che ride, e quando ride gli viene il singhiozzo, sempre sempre. Un bambino che ride in un modo che ti si apre il cuore, e lo vuole inghiottire, perché è semplicemente troppo bello.</div>
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Lei è un castano chiaro, che diventa un biondo caldo se la metti sotto la luce. Ha gli occhi blu, un blu intenso e profondo. Sono più piccoli e vicini, ma quando ride si allargano tantissimo. Ha una voglia di fragola sul fondo schiena che assomiglia a un piccolo elefantino, e una piccola voglia di caffe sul lato destro del collo. Nata con tanti capelli scuri, che le stavano dritti sulla testa, e che poi sono caduti. Una bimba che osserva tutto, e capisce tutto, e impara in fretta. Una bimba buona, gentile, facile, che pero comincia a mostrare una personalità determinata. Una bimba che non piange praticamente mai. Una bimba che si addormenta da sola, e che è sempre di buon umore. Che sorride sempre, e che ha un sorriso buffissimo dove arriccia il naso e mostra le gengive sdentate di sopra e un dentino e mezzo di sotto. Una bimba che si tira su in continuazione, che gattona (quasi sempre striscia), che vuole camminare. Una bimba che guarda in adorazione il fratello, che la affascina anche se la spaventa sempre.</div>
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Una bimba che sta imparando a fare tante cose con le manine, e si confonde. Una bimba che riconosce il leone, e le parti del viso. Una bimba che è difficile non strapazzare di baci, perche ha un profumo buonissimo e una pelle morbida, e che bacia alla francese, con la bocca aperta e la lingua fuori. Una bimba che, in effetti, usa la lingua per conoscere, e che favorisce superfici lisce e fredde (freezer e lavastoviglie sono le numero 1). Una bimba che ama l'acqua, ama mangiare, ama le passeggiate. Una bimba che mi sono goduta al 100% quando è nata, e che poi ho dovuto mandare a scuola presto, ma lei è stata bravissima e non ha patito. Una bimba che capisco con facilità, d'istinto. Sarà perché è femmina, sarà perché è la numero due, sarà perché tra noi sento un legame speciale. Una bimba che fra poco avrà un anno di vita, e io non me ne capacito. Una bimba che io non voglio che cresca, che voglio resti così, perché è cosi perfetta, e mi riempie di amore e dolcezza, e non posso farne a meno. Una bimba desiderata con tutto il cuore. Una bimba amata incondizionatamente da subito, ma che è riuscita a farsi amare ancora di più, perche è Lei, e Lei è meravigliosa.</div>
Gaijinahttp://www.blogger.com/profile/00152751062800517089noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6789151902669166802.post-39577348267474024362020-06-04T12:54:00.002-07:002020-06-04T12:54:21.101-07:00Coccole<div style="text-align: justify;">
Non c'è nulla di meglio delle coccole del mio bambino quando ho mal di testa. Vedere quanto è gentile e accorto nei miei confronti mi fa stare bene. Un giorno gli ho chiesto di non giocare con una cosa rumorosissima, che spara palline, perché avevo mal di testa, e da allora prima di usarla mi chiede sempre se ho mal di testa. Oggi mi son svegliata con la testa che scoppia e lui ogni tanto viene e mi abbraccia perche gli ho detto che le coccole mi fanno stare meglio. La dolcezza di questo bambino è disarmante. Il suo potere di guarigione magico. Sta crescendo a vista d'occhio ed è una persona vera, adesso. Lo vedi proprio, ha il suo carattere, la sua distinta personalità. È l'impronta di ciò che abbiamo creato, ma pian piano si sta facendo una persona a se stante, e finora questa persona mi piace tantissimo e ne vado orgogliosa. È sensibile ma forte, coraggioso ma umile. Sa cos'è giusto e cosa è sbagliato, è orgoglioso ma cede se lo sai prendere. È il mio bambino, la mia luce, il mio orgoglio. Ha ancora bisogno di attenzioni, ma sta crescendo e diventa sempre più indipendente. Lo sproniamo a fare da solo, a essere autonomo, ma inatnto mi godo i momenti in cui ha ancora bisogno di me, perche stanno diventando sempre piu rari. </div>
Gaijinahttp://www.blogger.com/profile/00152751062800517089noreply@blogger.com0