Monday, December 28, 2020

The End of 2020

Natale è andato bene, anzi è stato il migliore degli ultimi anni. Finora l'abbiamo sempre passato da soli quindi il Covid non ha fatto molta differenza. Per la prima volta Tristan era grande abbastanza da capire ed era contento dei regali, che ha usato tutto il giorno. Mati era più partecipe di lui alla sua età, e siamo stati bene. Faceva freddo - freddissimo, per la Florida-, ma ha reso tutto migliore. Abbiamo mangiato lasagne e poi al pomeriggio siamo stati fuori, tutti imbacuccati, poi la sera siamo andati dai vicini a fare un bonfire e abbiamo portato la cioccolata calda coi marshmallows. Alla fine abbiamo anche grigliata qualche hot dog e i bambini erano felicissimi. Si sono messi a cercare "tesori" nel prato con una pila, Tristan che guidava la spedizione e Mati che lo seguiva tutta interessata. È stato anche bello starsene a casa un giorno in più. Matilde ha persino dormito meglio, dopo un paio di settimane che si sveglia in continuazione e non ne vuole sapere di riaddormentarsi. La casa è un macello ma sento di aver passato un Natale in famiglia, e ne avevo bisogno. 

Tristan è bravo ultimamente, stiamo cercando (ancora) di farlo addormentare da solo, Matilde comincia a fare mini conversazioni...

"I want I want!"

"Cosa vuoi, Mati?"

"Vuoi"

"vuoi acqua?

"atta"

"ecco, tieni. Come si dice?"

"Grazi"

"Prego. Ancora?"

"Antola"

Ha anche cominciato a mettere insieme frasi brevi di 2 o 3 parole, tipo "Tristan nanna", "Papa om (papa è a casa)", "My baby? (dov'e la mia bambola?", "ciao luna bella", "Mamma is here" e cosí via. Parla anche in una lingua molto gutturale e si fa mille chiacchiere e fa domande e ti guarda aspettando una risposta e io mi piglio male perché non ho idea di cosa abbia detto ma so che ha detto qualcosa di sensato... Mi sento come davanti a qualcuno che parla una lingua straniera e va troppo veloce e non riesco a capirla, per negligenza mia.

Entrambi camminano sulle punte. Lei per imitazione, credo, lui non ha mai perso l'abitudine. Adesso devo prenotare l'operazione al frenulo e al labbro e o il terrore di ricominciare con gli stretches, dopo aver fatto lei, ma è importante farlo prima che comincia la scuola vera a settembre.

Mi manca casa, mi mancano i miei, mi manca sapere che possiamo andare quando vogliamo. Non sopporto che si stiano perdendo questo periodo di Mati che è meraviglioso, non sopporto che lei si stia perdendo i nonni.

Finora sono cosi diversi, lui cosi maschio, fisico, turbolento, lei tranquilla, si intrattiene con libri e puzzle, e impara un sacco per osservazione. Tristan ha ricevuto un gioco di razzi che vengono sparati in aria saltando sopra un coso, e giocava. Non appena si è allontanato lei si è alzata, ha preso un razzo, l'ha infilato nel tubo e poi è saltata sull'altro capo. Ovviamente non ce l'ha fatta perché è troppo leggera, ma aveva osservato come facevamo noi e sapeva esattamente come funzionava. Mi meraviglia ogni volta. Nonostante potrei passare ore a scrivere, sento che questa sarà un'altra nottata, quindi mi ritiro. Sento e spero che il 2021 sarà un anno importante. Non so che novità potrebbe portare per noi, ma spero che ne porti di belle per tutti gli altri!

Sunday, December 6, 2020

Quasi 18 mesi

 Mati ha cominciato a mettere insieme 2 parole di senso compiuto. Dice "latte mamma" e "Tristan nanna". Mancano solo verdi e preposizioni!! Ogni giorno diventa padrona di almeno una parola nuova. Oggi è "andiamo", e ha detto pure "scendere". Ormai ho perso il conto di quante ne sa dire, sia in italiano che in inglese. In inglese sono più facili da pronunciare, però io le parlo moltissimo e secondo me le sta immagazzinando tutte. È fissata con dei sandaletti bianchi che si rifiuta di buttare e che sono tutti rotti, e rifiuta quelli nuovi. Adora uscire e quando sente la parola "spasso" o "walk" dice "etti" e va subito a prenderli, poi si siede per farseli mettere. L'altra sera all'ora di cena è venuta da me, dicendo "kiss hug" e mi ha abbracciata, poi ha fatto il giro andando ad abbracciare Adam e Tristan. È una dolcezza di bambina.

Wednesday, December 2, 2020

9 kg di Perfezione

Sono innamorata persa di mia figlia. Non sopporto che stia crescendo cosí in fretta, ogni giorno impara una parola nuova, non faccio in tempo a registrare le cose nuove che è già passata a un'altra fase. Sto facendo del mio meglio per insegnarle più italiano che posso, e noto che nei giorni passati a casa c'è un netto miglioramento, perché io son quella che le parla di più, fuori dalla scuola. Ha dei boccoli morbidissimi di un colore meraviglioso, un biondo tiepido ma brillante, un po' rosato. La radice invece è liscia. Ha ancora 7 denti, e credo che le stia per spuntare i canini di sopra (e il quarto incisivo laterale di sotto?!?? Dove sarà?).

È la dolcezza fatta bambina, riesce a farmi sciogliere il cuore ogni giorno, e allo stesso tempo è forte e determinata. Lei ascolta. Ascolta quello che le dico, e capisce. Sento che saremo amiche. E questa è un'enorme sorpresa per me, che avevo paura che con una figlia mi sarei scontrata. Invece, ho problemi col maschietto, che tutti dicevano sarebbe stato un "mama's boy". Per ora sta andando tutto al contrario, lei è mammona e lui è tutto per papà. La vado a prendere e lei mi si butta addosso, poi prima che la metta in macchina mi appoggia la testa alla spalla per una coccola, e trovo difficilissimo interrompere questo momento per andare a casa. A casa, vuole il latte, mi siedo sul divano e lei si mette a cavalcioni sopra di me, e mi rilasso. È uno dei miei momenti preferiti, mi sento mamma, mi sento utile, voluta, felice. Mi annuso la mia bambina, le accarezzo i capelli, i piedini, la schiena, vedo quanto è perfetta. È cosí femmina! Ha un grande amore per i sandali, per i vestiti, e adesso anche per le cose per capelli. La sera ho preso a farle i massaggi e lei se li gode con un mezzo sorriso e la bocca un po' aperta. Quando le dico di dare la buonanotte a Tristan e papà, lei parte nel suo pigiamino e va a offrire il palmo della mano a entrambi, perché lo bacino (mi fa scassare!), poi dice "bye byeee", mi prende per mano e andiamo in cameretta  a scegliere un libro. Mi siedo sulla poltrona, lei accoccolata a me, e leggiamo. Quando cerca la copertina capisco che è pronta, lei si gira e mi si accoccola giusto il tempo per stringermela un pochino, poi indica il lettino, cosí la metto giù. Le do i suoi pupazzi, le ripeto quanto la adoro, e le do la buonanotte. 

Questo periodo è meraviglioso, so che non dura per sempre, ma prego che rallenti, perché non ho nessuna fretta di vederla crescere. È cosí speciale, spero che non cambi mai, è perfetta. La mia Tillina.

Adesso dice perfettamente "Tristan" e anche "Matilde(a)". 

Shame

Li chiamano I “terrible twos” ma si sbagliano. Non sono niente in confronto ai terrible 4. Non so come si faccia ad amare tanto un essere umano che ti spinge al limite, ancora, ancora, ancora. Sono sempre stata musona, dopo un litigio o un battibecco ci mette un po’ a passarmi, ma con Tristan ho imparato il significato di ‘amore incondizionato’. È letteralmente incondizionato da qualsiasi elemento o comportamento, non importa quanto cattivo: l’amore non cambia. Mi chiedo se sarà sempre cosí, o a che punto possa cambiare. Quando i figli diventano adulti? Quando ci deludono e non hanno piu la scusa di essere bambini? Quando lo fanno deliberatamente, sapendo quanto ci fanno soffrire? Per adesso la cosa non mi riguarda, perche mi basta uno sguardo pentito, un mezzo sorriso, un occhio angosciato, e la rabbia evapora. Svanisce tutta, come per magia, e resta solo la voglia di prendermi il mio bambino e abbracciarlo, per proteggerlo dai demoni che ogni tanto prendono il sopravvento e che non mi so spiegare. Stiamo attraversando un periodo difficile, e non sono sicura che lo stiamo affrontando al meglio. Sono confusa, sono basita, e sono spaventata. Mi chiedo se sia normale, e la riposta che mi do continua a cambiare.

Tristan è geloso, questo lo so. Ne ha ragione, o forse lo credo per via del mio senso di colpa, perché lavoro e passo davvero troppo poco tempo con lui. Prima tutto quell poco tempo lo dedicavo a lui, ora invece c’è anche Matilde, e anche me stessa. Quella persona che per 4 anni si era dimenticata di esistere si è svegliata e si è ricordata che esiste anche lei, che prima che arrivassero i figli era una donna, e una moglie, e da febbraio si ritaglia 30 minuti 5 giorni a settimana per allenarsi, e per sentirsi meglio. Ho messo da parte il senso di colpa e mi sono presa del tempo per me. Non troppo, eppure sembra tantissimo adesso che sono tornata a lavorare in ufficio e che torno a casa più tardi. Sembra tantissimo quando il tempo totale che posso passare coi miei figli si reduce a meno di 3 ore ogni notte (le lott… ehm.. le preparazioni mattutine non contano). Sembra tantissimo quando 2 di quelle tre ore trascorrono con capricci e scene isteriche che ci lasciano senza parole. 

Tristan è un bambino meraviglioso quando vuole. È educato, gentile, generoso, allegro, socievole, curioso, affettuoso. Eppure, ultimamente, quando gli si dice di no impazzisce. Non ascolta e provoca la lotta. Gli si scatena una rabbia dentro che è incontenibile. Io mi chiedo che motivo abbia un bambino di 4 anni da giustificare tutta questa rabbia. Parlo con altre mamme, e mi dicono che hanno gli stessi problemi, eppure quando queste scenate succedono, a me sembra ci sia altro, più a fondo, per tutta questa rabbia. I capricci sono normali, ma qui non si tratta solo di quello… è come se lui cercasse il confronto per avere la scusa e far uscire questa rabbia intenso che lo corrode. Non lo capisco. Va in uno stato particolare dove non gli si può parlare perché strilla di rabbia cosí forte che non ci si sente parlare, e più gli si parla più urla di non parlargli e di lasciarlo solo, però se lo si lascia solo ti cerca e chiede di non andartene. Torni e ti riurla di non guardarlo e non parlargli. Non ne fai una giusta insomma. Non vuole la risoluzione del conflitto, anche se gli si offre la possibilità. Gli parli con calma, cerchi di ragionarci, urli, lo ignori, ma nulla funziona. Poi, cosí com'è cominciata, la crisi passa. All’improvviso ti lascia avvicinare e allora torna normale. Torna in sé, ascolta, si pente, si scusa, capisce, fa quello che deve fare, e accetta il perdono. Eppure, la scena si ripete alla prossima occasione, come se ciò che è appena successo non gli avesse insegnato niente. 

Ieri l’ho preso da scuola, e in macchina e successa una cosa bellsisma: è riuscito a pronunciare il suogo “g” di gatto. E un impedimento che ha, dovuto al frenulo sotto la lingua che è troppo corto e che gli sta causando problemi a parlare chiaramente. Ero felicissima e orgogliosa come un pavone, e lui era contento di vedermi felice, e continuava a chiedermi se il mio cuore era pieno di felicità, e se ero orgogliosa. Un bambino dolcissimo.

Ieri sera poi aveva dei compiti da fare, che non ha fatto prima di cena perche voleva guardare la televisione e, visto che io ero impegnata a preparare cena, non ho insistito visto che tanto non lo potevo seguire. Dopo cena era di nuovo davanti alla tv, cosi gli ho proposto di venire a fare i compiti e tenermi compagnia mentre lavavo i piatti, cosi lo avrei potuto aiutare. Mi ha continuato ad ignorare, cosí ho iniziato a dirgli di mettere il cartone in pausa altrimenti avrei spento la tv. Gliel’avrò ripetuto dieci volte senza risultato. Alla fine prende il telecomando e lo fa cadere e, anziché raccoglierlo e mettere in pausa ha iniziato a strisciare sui cuscini e farsi scivolare perdendo un sacco di tempo mentre io aspettavo. Ho contato fino a tre e ho spento. Apriti cielo. Scenata #1. Io cercavo di parlargli e dirgli di venire a fare i compiti in fretta cosi avrebbe potuto finire il cartone dopo, e lui continuava a scappare e a urlare che era arrabbiato e di non parlargli. Torna suo padre dalla passeggiata con Matilde e me la molla, mentre l’altro continua a fare il matto. Vado in bagno e chiudo la porta mentre lavo Mati, visto che questo dovrebbe essere “quiet time”. Tristan arriva, apre la porta e si  mette a urlarci davanti di tenere la porta aperta. Suo padre dopo aver provato a parlargli rinuncia anche lui e si chiude in camera, cosí Tristan urla pure a lui di aprirgli la porta. Apro la porta per uscire e vado in camera, e lui mi segue urlando. Suo padre gli dice di calmarsi altrimenti non può entrare, ma non serve a niente, e alla fine lo mette in camera sua dicendogli di non uscire da lí. Andiamo avanti cosí fino a che non porto Mati in camera per dormire e chiudo la porta, lui esce di camera e sempre urlando mi apre la porta. Gli dico che se si calma può entrare ma lui non sente, non vede, e nella sua ‘zona matta’ ed è impossible farsi ascoltare. Adam esce e lo porta in garage o in camera e si arrabbia, perde le staffe. L’altro urla e dice che non vuole ma ricomincia non appena Adam cede. È snervante. Alla fine sento che Adam usa un approccio diverso, lo blocca fisicamente e lo costringe a farsi ascoltare, finche luI si calma (dopo mille urla e una lotta fisica). Quando metto a letto Mati li trovo che fanno i compiti. Finiti quelli, comincia un’altra scenata perche lui vuole uno snack, ma ormai è troppo tardi quindi gli diciamo di no. Questa ce la scampiamo grazie alla distrazione, e alla fine e a letto che dorme. Alle 22.30 sentiamo delle lagne ed è lui, che piagnucola e si lagna nel sonno. La cosa mi fa quasi ridere perche questo tono lagnoso e proprio insopportabile, e mi sento male perche penso che sta sognando il litigio che ha lasciato incompleto, perché si è addormentato prima che io potessi salutarlo.

Alla fine si sveglia scalciando e piagnucolando e mi accorgo che ha il naso chiuso, e del muco. Passiamo la notte a implrarlo di farsi soffiare il naso, o di prendere un cucchiaino di miele, o di smettere di piangere visto che lamenta un mal di testa. Lo portiamo fuori per calmarlo, lui si calma ma poi riprende. Alla fine inizia a dire che ha mal di testa, poi che ha male all’orecchio. Non so neanche se credergli più. Gli do medicina e lui si calma, e alla fine va a dormire in salotto con suo padre, ma lo sento ancora parlare all’una e mezza. Alle due sto per addormentarmi e sento l’altra che piange. Si è svegliata con tutto quel trambusto ma si era limitata a dare calci al lettino. Adesso, anziché lasciare che si calmi da sola, vado dentro perche non voglio che svegli lui. Si sveglia di nuovo un’ora dopo. Alla 6 lui si sveglia ripetendo a non finire “I want daddy I want daddy”. Non riesco a intervenire, è inutile, è un disco rotto. Riesco a distrarlo e a fargli fare colazione e vestirsi. Siamo in ritardo, tremendo ritardo. Mati ha fame, non vuole entrare nel seggiolino, strilla, io apro la porta del garage e lui comincia a piangere e urlare che c’è puzza e a tapparsi il naso. Io ho il naso fino, non c'è nessuna puzza. Gli dico di salire in macchina e lui non ascolta, poi mi urla “GET OUT OF MY WAYYYY” mentre io ero chinata a legare Matilde. Io perdo la ragione perche non sopporto questa mancanza di rispetto. Sale in macchina e continua cosí, poi non vuole la musica, io che sono pronta a sbattere la testa contro qualsiasi muro che incontro. Piove a dirotto e le sue urla mi distraggono. Penso che non voglio fare un accidente per colpa di questa urla che mi straziano. Poi, all’improvviso, il silenzio. Io non dico una parola, e mi dispiace perche in macchina vorrei cantare e chiacchierare prima di mollare i miei bimbi a scuola. Matilde assiste a tutte queste scene e chissà cosa pensa. Mi dispiace per lei che deve sentire tutte ste urla, e magari pensa sia normale.

Arriviamo a scuola e lui, come se niente fosse, mi dice “Mommy, look! Yesterday there was a duck there!”.

Che cosa faccio?!?? Siamo noi? Perché quello che provo la maggior parte delle volte dopo che la tempesta si calma, è vergogna?


Update: dopo essere arrivati al fondo, per qualche settimana Tristan sembrava essersi un po' calmato. Capricci normali, come un bambino di 4 anni, ma niente scene isteriche. Ne ha fatte un paio la settimana scorsa... E ogni tanto ci riprova. Se noi siamo stanchi e sbagliamo atteggiamento, è finita. So che gli manco, perché ultimamente suo padre sta con lui fino a che si addormenta mentre io cucino o faccio qualcosa, ma ieri Adam era di pessimo umore e l'ha mandato a cagare al primo accenno di capriccio, cosí è toccata a me. Ero pronta ad allenarmi e invece ho fatto la mamma. Ero contenta e sono riuscita a gestirlo bene. L'ho addormentato raccontandogli degli aneddoti di quando ero bambina, e quando si è svegliato stamattina era un mammone.  


Thursday, November 12, 2020

Amore e gelosia, lacrime e capricci

Caro Tristan,

Amore Mio, se mai leggerai questo post, forse ti renderai conto dell'amore che provo per te. O forse no, dovrai diventare padre per capirlo, per capire questo amore incondizionato che non cambia e non diminuisce per nessun motivo, nulla lo può scalfire. Non i capricci, non le ore a ripetere la stessa richiesta in tono lagnante dopo parecchi "no", non le urla isteriche di cui ci grazi ultimamente, non le scenate vergognose che avvengono in media due volte al giorno, non gli sguardi carichi di rabbia che storpiano il tuo bel faccino.

Questo è certamente il periodo più duro con te. Ci stai mettendo seriamente alla prova, tutti i giorni, ad ogni occasione. Ci arrabbiamo, ci preoccupiamo, non sappiamo come gestire la situazione, dubitiamo dei nostri metodi, e infine ci angosciamo sentendoci in colpa.

Voglio dirti che ti vedo, ti sento, ti ascolto. So che stai provando delle emozioni nuove che non sai gestire. So che patisci per le attenzioni che riceve Matilde, per il tempo che dedichiamo a lei. So che ti senti grande ma a volte vorresti essere piccolo per godere delle stesse attenzioni, perché sentirsi dire "Ormai sei grande" non è quello che ti serve, ma allo stesso tempo è umiliante sentirsi trattato come un piccolo, a meno che non sia tu a richiederlo.

Capisco tutto questo. Lo capisco perché ci sono passata, e anche se sono ormai 30 anni me lo ricordo come fosse ieri. Sono emozioni forti, e forse te le ricorderai anche tu.

Vorrei esserci di più, per avere più tempo per entrambi. Vorrei avere i nonni vicini, per potergli lasciare Matilde e poter fare qualcosa solo io a te, per venirti a prendere un giorno all'asilo e dirti "Andiamo al ristorante o a prenderci una cioccolata calda io e te?!" e vedere il tuo viso illuminarsi.

Voglio dirti che sei amato, sei stato voluto tantissimo, e non c'è giorno, ora o momento che io rimpianga l'averti qui. 

Soffro, a vederti soffrire, a non sapere qual è il metodo giusto, posso solo sperare che questa fase passi, per il bene di entrambi.

Spero un giorno di avere con te il rapporto che hai con papà, anziché cozzarci con le nostre capetoste, mentre tu impari l'umiltà io sto imparando la maturità.

Avrei voluto terminare con una frase struggente per dirti quanto ti voglio bene ma hai appena cominciato con un altro capriccio perché vuoi guardare più TV anziché lavarti i denti e andare a dormire quindi... Scheeeeeerzo. Certo che ti voglio bene, ma devo intervenire quindi termino qui.


Thursday, October 22, 2020

15 mesi

Oggi, a quindici mesi, ti sei addormentata in braccio a me. Era da tantissimo che non succedeva. So che dovrei metterti giù, perché è l'unico momento in cui potrei fare qualcosa, ma non lo faccio. Mi piace stare qui, guardarti, contare le tue ciglia, osservare ogni piccolo dettaglio del tuo viso, notare una palpebra un po' rossa, il taglio sul nasino, la guancia appoggiata a me, e vederti serena. Mi piace l'idea che su di me ti senti al sicuro. Tutti incoraggiano all'indipendenza, al dormire da soli, ma ogni tanto è anche bello dimenticarsene e godersi questi piccoli momenti, finché esistono. Sei bellissima, sei perfetta, sei mia. Ci intendiamo alla perfezione io e te. Non c'è bisogno di parole, so sempre cosa vuoi, cosa pensi, perché piangi. C'è una connessione tutta speciale. Anche se stai iniziando davvero a farti capire, conosci un sacco di parole oltre a ripetere tutto ciò che senti. Mela, pappa, tato e tata (è cosí che ti riferisci a te stessa e a Tristan, perché senti me chiamarvi cosí), pasta, all done, amo, ciao, hello, bye bye, dirt, mamma, papà, Tristan, mine, mia, I love you, nanna, no, sí, bird, acqua, milk, latte, duck, dog, gatto, e probabilmente altre che non mi vengono in mente.

Oggi sei a casa perché sembra tu abbia una forma leggera di hand foot mouth disease, e sei bravissima. Tutti in Italia dicono che sei uguale a me da piccola, e io sono tutta contenta. Ho sempre voluto un maschietto che fosse la copia del papà e una femmina che assomigliasse a me, e sembra che sia andata proprio cosí. Ti piacciono i libri e sei molto osservatrice, impari dopo una sola dimostrazione, credo che sarai una persona brillante.

Insomma non potresti rendermi più felice di quanto fai. Il tredicesimo mese è stato meraviglioso, eri la bambina più facile del mondo, mangiavi, dormivi, eri sempre sana come un pesce, la mattina ti sedevi da sola nel seggiolino. Adesso cominci a rifiutarti e ad essere più difficile nel mangiare, e ti stai svegliando parecchio la notte, però stai anche sviluppando una bella personalità. Peccato che tu abbia il pessimo esempio di un quattrenne nella fase più capricciosa fin adesso... E inizi a copiare pure lui. I no, i rutti finti, il buttare le cose. Ti basta guardarlo una volta per ripetere. E lui ovviamente lo trova divertente e non si fa scrupoli a istigarti ancora di più. Ti fa sempre arrabbiare e tu fai arrabbiare lui, se però non lo vedi per qualche tempo poi sei contenta e lo vai ad abbracciare.

Sono una mamma fortunata.

Saturday, August 29, 2020

Nella mente di un quattrenne

Chiacchierando in macchina mentre andiamo a scuola.


“Mommy, on July 30 I’ll go on fire”

“Whaaat? What do you mean?”

“I can’t tell you. It’s a secret”

“You can tell mommy any secret”

“All right... I have fire in my bones. But it only works if I want to. Is July 30 coming tomorrow?”

“No, but in 2 days it’ll be August 30. Are you sure it’s not August 30?”

“No... When is July 30?”

“It was a month ago... you have to wait a year for the next one”

“Mmhh... when is it a good time to go on fire?”

“Ahem... why would you want to go on fire at all?!?”

“Eh... I can’t tell you. I just can! But only if I want to”


Troppa TV?

Primi passi e grandi passi

 Il 19 agosto Matings ha camminato per la prima volta e io, piccola Cenerentola sempre in cucina, me la sono persa -.-'.

Per fortuna che il giorno dopo l'ha fatto di nuovo, cosí senza pensarci, si è staccata dal divano e ha fatto un paio di passettini per prendere un gioco. Io ho strillato eccitata e lei ha capito e ha preso a tornare al divano e a fare qualche passettino. Dopo un po' mi sono allontanata e le ho teso le mani e lei ha camminato fino a raggiungermi a braccia aperte ed entrambe ridacchiavamo come due scolarette! È stato bellissimo. Adesso ogni volta che si mette in piedi da sola o cammina ci guarda piena di aspettativa perché vuole una reazione. Tristan ha camminato dopo un po' che si tirava su da solo e stava in piedi in equilibrio, lei invece ha fatto il contrario: solo dopo i primi passi ha iniziato a tirarsi su da sola. Alla fine hanno camminato entrambi passati i 12 mesi, lei quasi 13.

Mati è una bambina molto intelligente. Lo capisco perché quando le leggo Cappuccetto Rosso lei bussa quando giro la pagina, prima ancora che io legga la frase "Bussò alla porta". È sveglia perché cerca di mettersi la calze e la scarpe da sola, e sa dove si mette la mia pinza per capelli. Ieri le stavo leggendo un libro in cui c'era uno starnuto e lei è scesa ed è andata dal suo 'walker' a forma di leone che se gli schiacci il naso starnutisce. Ci intendiamo benissimo, la capisco cosí, senza sforzo. Quasi sempre so cosa vuole o cosa vuole dire. Adesso ha capito come funziona il sapone e mette una mano sotto mentre con l'altra cerca di schiacciare il dispenser. 

La mia piccina è coraggiosa, è una tosta. Giovedì l'abbiamo portata a fare una frenectomy sotto la lingua e al labbro superiore. È stata dura per me. Non la parte dell'operazione, che si fa dal dentista quindi se ti fidi del chirurgo sei a posto, la parte difficile è stata dopo, quando lei ha due ferite aperte e lui ti fa vedere come fare gli stretches, che vanno fatti ogni 6 ore per 4 settimane, poi meno sovente per un totale di 8 settimane. Gli stretches servono a impedire che la ferita si richiuda troppo velocemente, quindi in pratica la mantengono aperta e la devo ingrandire, per dare tempo a cellula nuove di formarsi nello spazio aperto. Se non si fanno si rischia che si richiuda esattamente com'era prima, e si sia fatta l'operazione per niente. E stiamo parlando di $1,280 di operazione, mica $50. Lo metto lí perché sarà interessante fra qualche decennio vedere quanto costavano queste cose. Insomma il dottore mi ha insegnato ma ovviamente lei urlava disperata e io sono crollata perché mi sembrava di causarle dolore stirando sta ferita. Per fortuna Adam cede meno all'emozione cosí i prima 3 li ha fatti lui, mentre io la tenevo ferma. Da allora in poi sono riuscita e adesso li faccio bene e lei mi perdona subito, dopo. È un amore. Quando su un libro c'è il disegno di qualcosa che le piace, e di morbido, lei si abbassa per metterci la guancia sopra. Adorabile!

Mi aspettavo che mi odiasse perché ultimamente fa l'offesa quando le pulisco il naso a forza, e invece mi ha sorpresa... Strilla durante gli stretches ma smette non appena la tiriamo su, e poi vuole venire in braccio a me. La cosa mi riempie di gioia perché l'amore che provo per questa bambina è davvero smisurato e non sopporto che qualcosa possa scalfire il nostro rapporto speciale.

Tristan ha cominciato il VPK che qua è l'ultimo anno prima della scuola dell'obbligo ovvero il Kindergarten che corrisponde all'ultimo anno della scuola materna. Ha passato un periodo un po' pesante in cui faceva capricci a si lagnava in continuazione ed è stato proprio difficile, poi finalmente suo padre che lo vizia in maniera imbarazzante, a volte, mi ha finalmente ascoltato e gli ha tirato giù due urli cosí abbiamo resecato la situazione. Ogni tanto ha bisogno di capire chi comanda, perché tende a dimenticarselo.

L'altro giorno era in bagno e l'ho sentito che contava in inglese fino a 30 senza errori, poi passava allo spagnolo dall'uno al dieci, e poi ha continuato in italiano dall'undici al venti. Poi si è messo a cantare la sigla dei PJ Masks che è il suo cartone del momento, poi ha urlato a squarciagola "I'm DOOOOONEEEEE"  e io, che lo stavo registrando fuori dalla porta, mi son presa un accidente.


Wednesday, July 22, 2020

22 luglio

Cara Matilde,

A quest’ora un anno fa ti stavo guardando con meraviglia, chiedendomi se tu fossi davvero mia. Annusavo il tuo odore di neonata come se fosse una droga a cui non potevo resistere. Ti tenevo stretta e ti facevo foto a palla.
È un anno che ti coccolo, ti allatto, ti fotografo, ti vesto, ti nutro, ti insegno, ti difendo e ti proteggo. È un anno che mi godo la tua compagnia e mi beo di te. Mi godo i tuoi sguardi innamorati, i tuoi baci bagnati, i tuoi sorrisi sgangherati. E ti sento sempre più mia. Grazie per essere nata. Grazie per essere diventata realtà. Grazie per aver completato la nostra famiglia. Grazie per avermi dato una seconda possibilità di essere mamma, la possibilità di non ripetere gli stessi errori fatti la prima volta. Mi hai resa una mamma migliore, più capace, più sicura. Mi hai fatto capire che ce la posso fare. Mi hai reso le cose più facili, chissà come hai fatto. Mi hai regalato un anno fantastico, che ripeterei all’infinito, se solo potessi, perché vederti crescere è bellissimo ma mi da’ anche tanta, tanta, tanta nostalgia. Non ricordo bene le notti lunghe, il dolore, i problemi. So che ci sono stati, semplicemente le cose belle superano di molto tutte le difficoltà. Rifarei tutto daccapo. Vorrei vederti nascere, e crescere, e addormentarti su di me, ancora e ancora e ancora.

Il tuo primo compleanno sarà low-key, per via di sto virus che non se ne vuole andare. Ma ti farò una torta, tutta per te, e comprerò palloncini e ho impacchettato i tuoi regali perché sarà il tuo giorno. E voglio che, per una volta, tu possa sentirti speciale. Perché tu sei nata per seconda, e raramente hai del tempo da sola con noi, la nostra attenzione ininterrotta. E non sembra che a te importi, e probabilmente è solo nella mia testa, ma voglio che tu possa sentire la differenza, e che possa capire che è una giornata tutta dedicata a te. 

Sento tanta nostalgia. Stai per camminare e in quest'ultima settimana hai fatto enormi progressi, e io mi impanico a vedere quanto cresci in fretta e ho paura che avrei sempre meno bisogno di me, e non sono pronta.

Tanti auguri piccola mia. Non hai idea di quanto tu sia stata voluta, desiderata e la gioia provata quando abbiamo saputo che saresti arrivata.

La tua Mamma

Saturday, July 18, 2020

Tortine Kinder Paradiso

Ci siamo quasi!! Matilde sta per camminare, mi chiedo se ci riuscirà prima del suo compleanno, mercoledì. È stata una settimana di progressi! Da quando ha nove mesi capisce e imita il linguaggio dei segni, ma non riusciva ancora a usarlo per comunicare. Da un paio di giorni invece mi segna "latte" guardandomi negli occhi, è chiarissimo che ha capito! Oggi pomeriggio ha anche finalmente imitato il segno per "more, ancora", che Tristan aveva personalizzato facendo toccare i due indici, e lei ha personalizzato ancor di più puntando con un indice al palmo dell'altra mano. Ci prova a farlo giusto, ma poi finisce che lo fa a modo suo, ma di nuovo è chiaro che ha capito. E oggi mi ha anche fatto il segno di "acqua", che continuo a ripetere e che lei ha semplificato ma si fa capire, ed è una soddisfazione enorme! 
Ieri ha anche camminato per la prima volta tenendomi solo per una mano, anzi un dito, e andava benissimo, si vede che ci è vicino. Sta anche in piedi in equilibrio per secondi (quando se ne accorge, si innervosisce e si lascia andar giù), e poi lentamente piega la ginocchia e si siede, con un enorme controllo. Tristan alla sua età mi pare dicesse già qualche parola, come "up", "mo'(re)", "mamma", "dada", "the'(re)". Lei blatera ma non parla. Sa dire mamma e dada ma non ci chiama mai (se nn pochissime volte), si sveglia al mattino e se ne sta lí tranquilla, si accende la musica e aspetta, finché non si rompe si aspettare e inizia a frignare. 
Le leggo Cappuccetto Rosso la sera, e se le chiedo dov'è il lupo lei punta al lupo. Sta tranquilla ad ascoltare la storia e gira le pagine. Continua ad addormentarsi da sola la sera e al pomeriggio. Mangia bene anche se inizia ad essere più selettiva. Adora l'avocado e i mirtilli. Il pesce e il pollo, che prima mangiava come se non ci fosse un domani, adesso li snobba.
Non riesco a credere che abbia un anno, è passato velocissimo ed è stato meraviglioso.

Passando alla ricetta di oggi, volevo fare qualcosa di salutare per merenda, e mi sono venute in mente le kinder paradiso, di cui io non sono mai stata una particolare fan (io ero per il Kinder Pinguí, o il Maxi King, o la Fetta al latte se proprio vogliamo. Le tortine paradiso erano troppo 'lattose' per i miei gusti.
E invece adesso, saranno gli anni che passano, mi sembravano una tale prelibatezza, cosí ho deciso di provarle!
Il risultato è stato soddisfacente, ero preoccupata che la torta sarebbe stata secca e invece la torta era la parte più buona, una morbidezza incredibile! Avrei voluto solo più sapore. La crema, invece, l'ho presa da una delle tante ricette online, che usano il latte condensato, e per me era troppo lattosa, anche se devo dire che la consistenza era perfetta. Non le 'abbiamo neanche messe in frigo prima di mangiarle, perché erano pronte all'ora di merenda e mica si può rimandare!

Le ho fatte assaggiare anche a Matilde (so che il miele non lo dovrebbe mangiare fino a un anno, ma mancano 3 giorni!) e lei ha segnato "ancora" proprio per richiedere il bis di queste tortine... E si leccava pure le dita!
Un enorme successo per i miei bimbi, a me son piaciute ma le voglio riassaggiare domani da fredde, e io ci aggiungerei della fragole o qualcosa per staccare dalla eccessiva 'lattosità' (si capisce che non sono mai stata una da latte, vero? A me il latte da solo non piace, devo per forza aggiungerci il caffé), ma appunto io sono un po' particolare quindi consiglierei di provarle e di farvi una vostra opinione, soprattutto se vi piacevano le Paradiso della Kinder.


Per la base:
4 albumi
2 tuorli
120g zucchero
1 cucchiaio di succo di limone
1 pizzico di sale
110g latte
1 cucchiaino di estratto di vaniglia (o una bustina di vanillina)
45g burro fuso e raffreddato
100g farina
2 cucchiai di fecole di patate o amido di mais
1 cucchiaino di lievito

Per la crema al latte:
200ml panna da montare fredda
50ml latte condensato freddo
un po' di miele
estratto di vaniglia


Pre-riscaldate il forno a 160gradi Celsius (320 F). Imburrate e infarinate due teglie quadrate da 22cm, e coprite il fondo con carta forno.

Montate gli albumi con un cucchiaio di succo di limone, quando iniziano a diventare spumosi aggiungeteci lo zucchero, poco alla volta, montando fino ad avere una bella meringa densa. Mettete da parte.


Setacciate la farina, la fecola e il lievito in una ciotola.
Unite il latte, la vaniglia e il burro fuso e freddo ai tuorli, sbattete con le fruste poi aggiungeteci il composto di farina e sbattete giusto quanto basta per mischiare il tutto. Unite una cucchiaiata o due di meringa a questo composto per alleggerirlo un po', amalgamando con una spatola. 


Poi unite il tutto alla restante meringa, e amalgamate con delicatezza. Sarà una bel composto leggero, spumoso e chiarissimo. 


Dividete il composto tra le teglie e cuocete per circa 20 minuti (vale prova stecchino)*.
Le torte saranno pronte quando lo stecchino al centro uscirà asciutto e i bordi avranno iniziato a staccarsi dalla teglia. Lasciate raffreddare per 5 minuti in teglia su una griglia e poi sformare e lasciate raffreddare completamente.


*se avete solo una teglia quadrata come me potete cuocere una torta alla volta, dividendo il composto a metà e tenero il resto in frigo, tirandolo fuori un po' prima di informarlo.

Mentre si raffreddano, montare la panna con il latte condensato, una spruzzata di vaniglia e un pochino di miele (andate ad assaggio), fino ad averla bella densa. Spalmatela sulla base e coprite con l'altra torta, schiacciando gentilmente. Ricoprite di zucchero a velo e mettete in frigo.




Tagliate a quadrati o a rettangoli (se volete potete tagliare i bordi per farli più definiti, io non l'ho fatto perché la torta era morbida pure ai bordi, ed era per consumo famigliare) e servite con fragole.




Ps. Ma io son proprio rincoglionita! Mi sono accorta adesso che le avevo già fatte (con una ricetta diversa), e mi erano piaciute (perché la crema era una crema meno lattosa)! Avrei potuto copiare quella ricetta anziché sperimentare! La crema però non avrei potuto farla perché qui la gelatine si trova in polvere quindi non sapevo quanta metterne e non volevo rischiare. La prossima volta provo con questa ricetta per la torta, con la crema dell'altra.



Saturday, July 11, 2020

Torta di compleanno #2: Torta OREO


Questa torta risale a due anni fa, ed è stata la prima torta a due piani che ho fatto, in occasione del secondo compleanno di Tristan. Avevo pensato "due anni, due piani". Il gusto Oreo l'ha scelto lui, io poi ci ho lavorato su. Ho preso elementi da varie ricette diverse, costruendomi la mia. È stata anche la prima volta che ho "disegnato" la torta che volevo, su un foglio di carta, descrivendo i vari elementi. 

Io sono abbastanza incasinata quando progetto le torte, perché non uso mai ricette già collaudate, quindi è sempre un rischio, e tipo per questa torta, non volendo rischiare di fallire la torta intera se la ricetta della base fosse stata secca, ho deciso di fare due basi diverse, una per la torta grande, e una per la torta  piccola. La cosa che non ho considerato è che per le torte a più livelli la base deve essere abbastanza forte da sostenere la torta di sopra, ma sono stata fortunata e la torta è stata un successo, era bella e anche buona!

Assolutamente da migliorare è l'effetto drip, del cioccolato che cola dai bordi. Non so perché ho sempre difficoltà a ottenere la consistenza giusta e il risultato lascia abbastanza a desiderare. Ciò nonostante, nessuno si è lamentato!





Torta piccola (6 in o 15cm):


¾ cup acqua calda
1 tsp caffe in polvere istantaneo
1 cup farina
6 Tbsp cacao
1 tsk bicarbonato di sodio
1 tsp lievito
½ tsp sale
¾ cup Oreo trite finemente (circa 6)
1 cup zucchero
¼ cup zucchero muscovado
½ cup olio vegetale
½ cup yogurt greco
1 uovo
11/2 tsp estratto di vaniglia

Riscaldate il forno a 180 gradi, e preparate 2 teglie da 15cm: imburrate leggermente fondo e bordi, poi coprite il fondo con carta forno. 

Dissolvete il caffe nell'acqua calda, poi fate raffreddare.

In una ciotola capiente mescolate farine, cacao, bicarbonato, lievito, sale, farina di Oreo, e gli zuccheri. Aggiungete l'olio, lo yogurt, e il caffè e continuate a mescolare con una frusta. Aggiungete uova e la vaniglia.
Dividete il composto nelle 2 teglie (io ho fatto cosi e poi ho tagliato le torte a metà, in alternativa potete dividere il composto in 4 tegliette) e cuocete 23-25 minuti, con prova stuzzicadenti. Lasciate raffreddare in teglia per 10 minuti, poi sformate e lasciate raffreddare completamente.


Torta grande (9 in o 23cm):


2 cups (260g) farina
2 cups (414g) zucchero
¾ cup (85g) cacao amaro
2 tsp bicarbonato di sodio
1 tsp sale
2 uova grandi
1 cup (240ml) buttermilk*
1 cup (240ml) olio vegetale
1 ½ tsp estratto di vaniglia
1 cup (240ml) acqua bollente

Ungete fondo e bordi di 3 teglie da 23cm, e coprite il fondo con un disco di carta forno.
Mischiate tutti gli ingredienti secchi in una ciotola, poi aggiungeteci le uova, il latticello o il sostituto, e l'olio, e mischiate.
Sciogliete la vaniglia nell'acqua bollente, poi unite al resto e mescolate bene.
Dividete il composto tra le teglie e cuocete a 150 gradi per circa 30-33 minuti, fino a che restano solo poche briciole sullo stuzzicadenti. Lasciate raffreddare in teglia 10 minuti, poi sformate e lasciate raffreddare completamente.


Per il frosting*:


8 once Philadelphia
1 tsp estratto vaniglia
2 cups zucchero a velo
2 cups panna da montare
200g Oreo tritati

Montate bene la panna e mettete in frigo. Sbattete il philadelphia fino a che resta morbidissimo, poi unite lo zucchero a velo e la vaniglia e sbattete bene. Aggiungeteci la panna montata e sbattete bene fino ad avere un frosting liscissimo.
Mettetene da parte un po' per la decorazione, e unite gli oreo tritati al resto, amalgamando bene.

*io ho fatto doppia dose visto che di torte ne avevo due, multistrati. Non mi ricordo se ho finito per prepararne una terza dose.

Per la ganache:
113g gocce o cioccolato a pezzi
100ml panna 

Oreo per decorare
cannucce rigide (per montaggio)

Assemblaggio:

Prendete una torta grande e sistematela sul piatto da portata sopra un disco rigido dello stesso diametro della torta (23cm), copritela con del frosting agli oreo e poi metteteci sopra la seconda torta grande, con la parte di sopra all'ingiù. Altro frosting, e terza (e ultima) torta grande.

Ora fate quello che si chiama "crumb coat", ovvero ricoprite di frosting il tutto, ma senza essere perfettini: questo strato serve solo a bloccare le briciole così il secondo strato di frosting resti liscissimo. Mettete in frigo per un'ora.

Nel frattempo, dedicatevi alla farcite della torta più piccola: tagliate le due torte piccole a metà, cosi da ottenere 4 dischi. Prendete un disco rigido delle stesse dimensioni della torta (15cm) e usatelo come base per costruirla. Ripetete il procedimento della torta grande per tutti i dischi, poi ricoprite con uno strato di frosting (crumb coating), e mettete in frigo.

Riprendete la prima torta e fate un secondo strato di frosting, stavolta cercando di farlo bene e di renderlo più liscio possibile, visto che questo sarà visibile. Fate lo stesso con la torta più piccola.

Ora passate all'assemblaggio: io ho preso una cannuccia rigida e l'ho piantata nella torta grande, fino in fondo, per vedere dove tagliarla. Ho tagliato 3 cannucce rigide in modo che, piantate nella torta, arrivassero a filo (cos da sostenere la torta di sopra ma senza vedersi), e le ho piantate a triangolo nella torta grande, all'interno (devono essere distribuite in modo da stare sotto alla torta più piccola che metterete sopra).

Con molta delicatezza sistemate la torta piccola sopra e al centro della torta più grande, tenendo il disco rigido sotto di essa (non preoccupatevi, non si vedrà e vi permetterà di affettare la torta senza scalfire quella di sotto).

Rimettete in frigo un'ora e poi sbizzarritevi con la decorazione!




Per la ganache: Scaldate la panna quasi a bollore e rovesciatela sul cioccolato a pezzetti, lasciate un paio di minuti e poi mescolate bene con una spatola fino a che si è completamente sciolto.
Fate raffreddare fino ad ottenere la consistenza desiderata.

Io ho fatto colare la ganache sui bordi di entrambe le torte, poi ho decorato con frosting bianco che avevo messo da parte, e Oreo interi e a pezzetti.

La torta è stata un successo ed era anche buonissima a detta di tutti, ma la soddisfazione più grande è stata la faccia del festeggiato!






Thursday, June 25, 2020

E furono 4...

Il 25 giugno di 4 anni fa era un sabato. Il venerdì era stato il mio ultimo giorno in ufficio, e avevo pianificato il mio ultimo weekend prima del tuo arrivo il lunedì. E invece, dopo essere stata sveglia tutta la notte a contare le contrazioni cercando di capire se fossero vere, dopo una doccia veloce alle 6 siamo partiti per l’ospedale, dove mi hanno detto che saresti nato in giornata. Alle 9.27 hai fatto il tuo ingresso trionfale nel nostro mondo, bello come il sole, sano come un pesce. Meravigliosa visione dei miei occhi increduli. Lacrime e un cuore che scoppia. Un amore puro, immenso, incomparabile. Infinito e insaziabile. Un amore che non è che aumentato 4 anni dopo, nonostante le notti insonni, i capricci, i pianti, le urla e gli occhi arrabbiati. Tu, il cui sorriso mi riempie di gioia e il cui broncio mi fa stare male. Tu, per cui combatterei mostri e vampiri molto più forti di me. Tu, che difenderei come una tigre contro tutti, senza paura. Tu, che a guardarti mi si scalda l’anima. Amore Mio, come vorrei che tu ti vedessi attraverso i miei occhi, allora forse capiresti quanto sei GRANDE per me. 
Buon compleanno Angelo biondo, amore di mamma.




Thursday, June 11, 2020

Lui e Lei

Lui è biondo, biondissimo, con gli occhi grandi e luminosi. Un bel bambino. Snello, ma non magro, con il musetto ancora bello dei bimbi. Le orecchie un po' a sventola, una carnagione bellissima, che non si scotta al sole ma si abbronza. Un bambino facile, che ha tolto il pannolino di giorno a 2 anni, e il ciuccio a 2 anni e mezzo, senza storie. Un bambino sano, bello e bravo. Intelligente, curioso, indagatore. Vuole sapere come funzionano le cose, le vuole aggiustare. Un bambino che non piange se cade e si fa male, perché piangere "is for babies". Un bambino tosto. Cammina sempre sulla punte. Non sa andare in bicicletta, e ha problemi persino sul triciclo, a detta di una nonna perché ha il busto lungo ma le gambe corte. A detta nostra perché è un po' pigro. Spinge ma poi chiede "Sa, adesso possiamo andare a casa, o devo continuare a faticare cosi?". La cosa ci stupisce, cerchiamo di spronarlo, erroneamente confrontandolo con gli altri bambini della sua età. Guarda quel bambino sulla balance bike come va veloce! Tu anche ce l'hai, perche non ci vai mai? Andiamo a farci una passeggiata col triciclo? Forza, spingi! Prova ancora!
Ma niente funziona, lui non è interessato. Mi dico che è perché non vede altri bambini e non desidera quello che hanno gli altri. Non vede pubblicità di giochi che potrebbe desiderare, li riceve senza volerli, senza sapere come si usano. Forse è solo quello, forse ci va tempo. 
Però la cosa ci disturba un po'.
Per mesi non ha voluto andare in spiaggia, e neanche piu in piscina, forse perché era scontata, forse per via di un piccolo incidente col nonno e le onde che l'ha traumatizzato un po'. 
E poi, da un giorno all'altro, ci dice "Guarda cosa so fare!" e si fa una nuotata con la testa sott'acqua, e gli occhi aperti. E adesso sguazza come un pesciolino, avanti e indietro, in tondo e al centro della piscinetta che abbiamo fuori. Va sotto e trattiene il respiro, va a prendere sott'acqua le cose che gli lanciamo. Ha superato il suo trauma, ha sconfitto le sue paure e si è insegnato da solo a fare qualcosa di nuovo. Da come nuota nella piscinetta sono sicura che sarebbe capace a nuotare in una piscina grande, non vedo l'ora di provarci. 
Un bambino che mi assomiglia nella sua pignoleria, che riprende suo padre se fa qualcosa che io gli ho insegnato a non fare, o viceversa. "Mommy, look! Daddy left the door open, again!! Now all the mosche will get in! Daddy, how many times do I have to tell you?? You have to close the door!!!". Oppure, "No daddy, you forgot to clean the toothbrush. You have to brush it off like this, with your fingers, otherwise all the sticky barts stay on it". Il che mi fa morir dal ridere, ma non ha lo stesso effetto su suo padre, che dice che in famiglia basto io come bacchettona.
Un bambino che inizia a capire. Che chiede se, appena lui chiude gli occhi e si addormenta, io torno nel mio letto. Gli dico di sí, e lui risponde che, allora, gli occhi non li chiuderà mai più.
Un bambino che ha capito che nascondo il telecomando ogni mattina, e lo faccio riapparire solo dopo che si è lavato e vestito. E che, ogni volta che non lo trova durante il giorno, mi dice "Mommy, I have already brushed my teeth".
Un bambino che capisce inglese e italiano, ma che l'italiano non lo parla e risponde sempre in inglese. Quando prova a ripetere, ha un accento americano fortissimo.
Un bambino che ride, e quando ride gli viene il singhiozzo, sempre sempre. Un bambino che ride in un modo che ti si apre il cuore, e lo vuole inghiottire, perché è semplicemente troppo bello.

Lei è un castano chiaro, che diventa un biondo caldo se la metti sotto la luce. Ha gli occhi blu, un blu intenso e profondo. Sono più piccoli e vicini, ma quando ride si allargano tantissimo. Ha una voglia di fragola sul fondo schiena che assomiglia a un piccolo elefantino, e una piccola voglia di caffe sul lato destro del collo. Nata con tanti capelli scuri, che le stavano dritti sulla testa, e che poi sono caduti. Una bimba che osserva tutto, e capisce tutto, e impara in fretta. Una bimba buona, gentile, facile, che pero comincia a mostrare una personalità determinata. Una bimba che non piange praticamente mai. Una bimba che si addormenta da sola, e che è sempre di buon umore. Che sorride sempre, e che ha un sorriso buffissimo dove arriccia il naso e mostra le gengive sdentate di sopra e un dentino e mezzo di sotto. Una bimba che si tira su in continuazione, che gattona (quasi sempre striscia), che vuole camminare. Una bimba che guarda in adorazione il fratello, che la affascina anche se la spaventa sempre.
Una bimba che sta imparando a fare tante cose con le manine, e si confonde. Una bimba che riconosce il leone, e le parti del viso. Una bimba che è difficile non strapazzare di baci, perche ha un profumo buonissimo e una pelle morbida, e che bacia alla francese, con la bocca aperta e la lingua fuori. Una bimba che, in effetti, usa la lingua per conoscere, e che favorisce superfici lisce e fredde (freezer e lavastoviglie sono le numero 1). Una bimba che ama l'acqua, ama mangiare, ama le passeggiate. Una bimba che mi sono goduta al 100% quando è nata, e che poi ho dovuto mandare a scuola presto, ma lei è stata bravissima e non ha patito. Una bimba che capisco con facilità, d'istinto. Sarà perché è femmina, sarà perché è la numero due, sarà perché tra noi sento un legame speciale. Una bimba che fra poco avrà un anno di vita, e io non me ne capacito. Una bimba che io non voglio che cresca, che voglio resti così, perché è cosi perfetta, e mi riempie di amore e dolcezza, e non posso farne a meno. Una bimba desiderata con tutto il cuore. Una bimba amata incondizionatamente da subito, ma che è riuscita a farsi amare ancora di più, perche è Lei, e Lei è meravigliosa.

Thursday, June 4, 2020

Coccole

Non c'è nulla di meglio delle coccole del mio bambino quando ho mal di testa. Vedere quanto è gentile e accorto nei miei confronti mi fa stare bene. Un giorno gli ho chiesto di non giocare con una cosa rumorosissima, che spara palline, perché avevo mal di testa, e da allora prima di usarla mi chiede sempre se ho mal di testa. Oggi mi son svegliata con la testa che scoppia e lui ogni tanto viene e mi abbraccia perche gli ho detto che le coccole mi fanno stare meglio. La dolcezza di questo bambino è disarmante. Il suo potere di guarigione magico. Sta crescendo a vista d'occhio ed è una persona vera, adesso. Lo vedi proprio, ha il suo carattere, la sua distinta personalità. È l'impronta di ciò che abbiamo creato, ma pian piano si sta facendo una persona a se stante, e finora questa persona mi piace tantissimo e ne vado orgogliosa. È sensibile ma forte, coraggioso ma umile. Sa cos'è giusto e cosa è sbagliato, è orgoglioso ma cede se lo sai prendere. È il mio bambino, la mia luce, il mio orgoglio. Ha ancora bisogno di attenzioni, ma sta crescendo e diventa sempre più indipendente. Lo sproniamo a fare da solo, a essere autonomo, ma inatnto mi godo i momenti in cui ha ancora bisogno di me, perche stanno diventando sempre piu rari. 

Thursday, May 28, 2020

Nascondino

"Mommy, do you want to play the game where I hide behind there, and you take Matilde and are the witch and need to find me?"
"Ok, ma non mi dire dove ti nascondi, se no ti trovo subito!"
"Ok"
Mi alzo, prendo Matilde in braccio, vado a contare contro il muro.
"Unooo! Dueee! Tree!"
"No mommy, don't count yet!!"
"Ok... dimmi quando sei pronto" e mi risiedo sul tappeto tra i giochi, perché Matilde contro il muro non ci vuole stare.
"I'm ready!"
Mi rialzo, Matilde strilla, la riprendo, riguardo il muro.
"Unoooo! Dueee! Tr...."
"No don't count! I'm not readyyyy"
"..."
Tappeto. Giochini.
"I'm readyyyy!"

"Un....", mentre faccio per rialzarmi.
"No I'm not readyyyyy mommy don't count!!!!"


Alla fine riesco a contare fino a 10, ma urla che non è pronto, conto fino a venti, e quando arrivo a 15 urla a squarciagola che è pronto.
Faccio finta di guardare in un paio di posti prima di andare dove l'avevo lasciato quando ha proposto il gioco.

"Let's play again, but mommy you be the witch!" (in cui io devo fare una risata da strega e poi trovarlo a naso e fingere di mangiarmelo per cena).

Tutto si ripete come sopra, forse con un paio di false partenze in più. Alla fine, arriva la proposta allettante:
"Mommy, let's play a different game! Let's play hide and seek!"
"Ma è quello a cui abbiamo appena giocato!"

"Oh ok, then let's play hide and seek, but you don't do the witch"
"Ma è sempre la stessa cosa! Ok.. però mi nascondo io... E Matilde la lascio a papà".

"Ok"
"Conta!"
"Unoooo!! Duiiii! Treee!..."

Corro e silenziosissimamente apro la porta che dà in garage. Zitta zitta la richiudo e me ne sto lí, al buio. Mi godo la quiete fino al 20. Poi sento urlare "Mommyyyy where are youuuu" ma è una vocina lontana, attutita, non mi disturba. Guardo il telefono, guardo le notifche Facebook, guardo le foto dei bimbi dei miei amici, vedo quale workout fare stasera, guardo le foto che ho fatto oggi e le seleziono.

So che non durerà molto, che non mi troverà mai, e che dovrò uscire prima che chieda aiuto a suo padre e che io venga scoperta. Non voglio che conosca il mio posto segreto. Quindi quatta quatta rientro, e cerco di infilarmi da qualche parte senza farmi beccare.

"Mommy, I found youuu!!!" mi dice quando mi trova dietro la porta. Guardo sognante l'accesso al garage e mi prometto che la prossima volta lo faccio davvero, non mi limito a pensarci. Per 1 minuto di pace vale la pena sentirsi un po' in colpa e una madre scadente.

Update: Ho appena riletto questo post, e no, non rende giustizia. Non rende giustizia perche non sono menzionati i precedenti 352 "Mommy" seguiti da "can I have a snack?" o "Can I have some water?" o "I need to go pee pee" o "Can you helpt me put my clothes on?" o "Can you help me pick my toys?" "Can you play with me?" "Can you watch TV with me?" durante le mie ore di lavoro da casa con bambini.

Wednesday, May 6, 2020

Dichiarazione d'amore

Ora della nanna, in camera di Tristan.
"Mommy, every time we are in my bed and I go to sleep, and when I close my eyes, you go away from my bed. Why?"
"Perché resto con te finché ti addormenti, poi vado a dormire nel mio letto"
"So you wait to go until I close my eyes?"
"Yes"
"Then I'll never close my eyes again".

Amore di mamma.
(li ha chiusi dopo 7 minuti)

Tuesday, May 5, 2020

Torta mandorle e limone (senza farina - gluten free)

Avevo della farina di mandorle e la mente urlava "caprese al limone!!!" ma visto che volevo qualcosa di semplice e più leggero ho optato per questa che ho trovato su sugarsaltmagic.com.

È semplicissima e veloce e ha accontentato persino Tristan (che ha visto la glassa ed è impazzito).



Per la torta:

140g zucchero
113g burro morbido
4 uova grandi
1 tsp estratto vaniglia
2 Tbsp buccia di limone grattugiata
1 Tbsp succo di limone
250g farina di mandorle
1 tsp lievito
¼ tsp sale

Per la glassa:

160g zucchero a velo
6-8 tsp succo di limone

Scaldate il forno a 180 gradi e preparate una teglia da 20cm (io ungo fondo e bordi e metto carta forno solo sul fondo).

Mischiate farina di mandorle, sale e lievito in una ciotola, mettete da parte.

Montate gli albumi a neve, e mettete da parte.

Lavorate a crema burro e zucchero fino ad avere un composto bello morbido senza cristalli di zucchero, poi aggiungete i tuorli, la vaniglia, il succo e la buccia di limone, e sbattete bene. 

Aggiungete la farina in due riprese, mescolando delicatamente.

Infine, aggiungete un terzo degli albumi montati, amalgamate piano senza smontarli, poi aggiungetene un altro terzo e infine il restante, mescolando con una spatola solo quanto basta per avere un composto omogeneo. Non mescolate troppo.

Cuocete per circa 40-45 minuti - vale prova stuzzicadenti, un paio di briciole vanno bene.
Lasciate raffreddare mezz'ora prima di sformare, poi lasciate raffreddare completamente. Occhio che i bordi si sgretolano se è tiepida.


Al momento di servirla, mescolate con una frusta lo zucchero a velo con metà del succo di limone, poi aggiungetene un cucchiaino alla volta fino ad ottenere la consistenza desiderata. La volete bella spessa, perché coli quanto basta e non si accumuli al fondo (a me è successo ma ero pigra e la glassa l'ho messa quando la torta era gia sul piatto, anziché usare una grata e poi spostare la torta).

Decorate con altra scorza grattugiata se volete.

Si mantiene morbida per qualche giorno. È deliziosa. Se volete potete usare dello yogurt per la glassa, ma io non ho provato.


Friday, May 1, 2020

Monologo in Quarantena

Dicevano che c'è l'età dei perché. "Perché il cielo è azzurro? Perché devo lavarmi le mani?" Perché non posso fare pipì nel lavandino? Perché non posso dire a quella signora che è grassa? Perché se faccio cosi fa rumore? Perché io ho il pirillo? Perché non bisogna mettersi le mani nel sedere? Perché...? perché...? perché...?".

Nell nostra famiglia, questa fase non c'è stata. Forse dovrei aggiungere un 'ancora', perché non si sa mai. Noi abbiamo, al posto dei perché, un flusso di coscienza, di affermazioni e di domande da undicimila parole al minuto, e nessuna delle domande ottiene mai risposta perché l'affermazione o domanda successiva arriva subito dopo, senza lasciare il tempo sufficiente per una risposta.
Questa è una trascrizione parziale da una registrazione di oggi, fatta mentre lui camminava per la casa parlando senza sosta, sempre sulle punte dei piedi e guardando in basso. Io sono menzionata spesso, ma l'impressione è che fossi assolutamente non necessaria a questa convers... voglio dire, monologo.

"Mommy! for the next happy halloween, I want to be Dark Vader"
"Va be.." 
"But I can't be Dark Vader, because I don't have Dark Vader sword"
"C'è ancora tanto tempo prima di Halloween, magari allora avrai la sp.."
"I want a Dark Vader mask.... Mommy, no I mean I don't want a Dark Vader mask, mommy"
"Perché no? Sarebbe fighissimo! Così nessuno ti riconosce e puoi andare e parlare come Darth Vad..."
"No! Dark Vader doesn't speak like that! He speaks like 'hhhccggsgss....scchhhhhh....' mommy, he speak like that, yeah. But I can't be Dark Vader because I don't have his sword, I need to have the sword"
"Ti stavo dicendo, che magari per Halloween la spada ce l'avrai. Pima di Halloween c'è il tuo comp..."
"Mommy, for next happy halloween I want to be a skeleton!"
"Ma come, eri uno scheletro l'anno scorso, è bello cambiare!"
"No mommy, I want to be Superman!
"Di nuovo?!?? Ma..."
"Mommy! I want Sammy to be a superhero, and I'm the bad guy, yeah. Mommy, I'm going to ask Sammy to be the superhero and I'm the bad guy. But Mommy Sammy doesn't want to be the superhero"
"Ognuno..."
"Mommy! I want to be a skeleton!"
"No, basta scheletri! Darth Vader è perfetto!"
"No, I want to be a skeleton with my skeleton mask, look at my mask mommy!"
"Quella è una maschera da mucca"
"Ah... "
"Dai, guarda cha Darth Vader è bellissimo, ti metti la maschera, il mantello nero, ti prendiamo la spada....! Non ti riconosce nessuno!"
"Yeah... that would be cool. Mommy, but I want to fight for real"
"Ma chi vuoi combattere?"
"Mommy, I want to fight for real. I'm super strong! And you know what Dark Vader do? He takes people on the neck and lift them up and then he throws them! Yeah... I have to do that"
"Non devi..."
"Mommy, I don't want to fight for real"
"Meglio..."
"Mommy, I have to go poo poo"
"Devi... Ok vai"
"No, I don't need to go poo poo".

Nel frattempo la piccola di nove mesi sta facendo merenda con un banana bread e ha fatto sua la missione di spargere briciole di banana bread in qualsiasi pertugio della sua tutina e della cucina, non lo mangia, lo scompone con le ditina, poi s'incazza perché da sbriciolato non riesce a prenderlo.

"Mommy I do need to go poo poo"
"E vai"

...

"Mommy, I'm doooooone!"
"Ok arriv..."
"Mommyyyyy I'm doooone!"
"Arrivo, un attimo! Eccomi"
"I'm not done"
"..." (tutte.le.volte.)
"Ok chiamami quando hai finito davvero"
"Ok I'm done I mean I'm not done"
"Grrrr.."
"Mommy close the door all the way and put the air on"
"Ok, chiama solo quando hai finito"
"Ok"

3, 2, 1...

"Mommyyyy I'm doooone!! Come clean my butt!!!!"

And that is THE LIFE!



Sunday, April 26, 2020

Torta di compleanno #1: Torta fragole e limone

Come avrei voluto postare le torte di compleanno di Tristan! Non so per quanto ancora si accontenterà di quelle fatte da mamma, e invece non sono mai riuscita a postarle in tempo! Adesso, prima del suo quarto compleanno, voglio postare le prime tre ;)

TORTA COMPLEANNO N.1
Torta semplice, ma comunque d'effetto. Perfetta per un primo compleanno, graditissima da ospiti e festeggiato.



Per le torte alle fragole:
¾ cup burro
1 ½ cup zucchero
¾ cup panna acida
2 Tbsp estratto di fragola
6 albumi
2 ½ cup farina
4 tsp lievito
½ tsp sale
½ cup latte
½ cup purée di fragole
7-8 gocce di colorante alimentare rosa

Per le torte al limone:
2 cups farina
1 ½ cup zucchero
3 ½ tsp lievito
1 tsp sale
½ cup burro
1 cup latte
1 tsp estratto limone
buccia di limone grattugiata
3 uova


Per il frosting:
450g formaggio spalmabile tipo Philadelphia, temperatura ambiente
720ml panna da montare, fredda
145g zucchero a velo
1 Tbsp estratto di vaniglia

6-10 fragole, a fette
3 fragole, a metà


Per le torte alle fragole: sbattete bene burro e zucchero fino a farli diventare bianchi e soffici. Aggiungete panna acida e l'estratto di fragola, amalgamate. Aggiungete gli albumi in due riprese, sempre tirando giù dai lati. Mischiate farina, lievito, sale in una ciotola.
Mischiate latte e puree di fragole in un'altra ciotola. Aggiungete all'impasto metà del mix di farina e mischiate. Aggiungete il latte e mischiate, poi aggiungete il resto della farina. Aggiungete il colorante e amalgamate bene il tutto.
Dividete l'impasto tra le due teglie e cuocete a 180 gradi per circa 30 minuti (vale prova stecchino). Togliete dal forno e lasciate raffreddare un paio di minuti, poi sformate su una griglia e lasciate raffreddare completamente.


Per le torte al limone: Mettete tutti gli ingredienti nel Kitchen Aid and sbattete mezzo minuto a velocità bassa, tirando l'impasto giù dai lati. Sbattete a velocità alta per altri 3 minuti, sempre avendo cura di tirare giù l'impasto dai lati della ciotola.
Dividete in 2 teglie unte e infarinate di 20 o 22cm e cuocete a 180 gradi per circa 30-35 minuti (prova stecchino). Sformate e lasciate raffreddare su una griglia.

Per il frosting: Sbattete il Philadelphia fino a che diventa liscio. In un'altra ciotola, montate la panna insieme allo zucchero a velo e alla vaniglia. Aggiungete il Philadelphia alla panna e sbattete fino ad avere un frosting bello fermo, poi mettete in frigo.

Montaggio: Se le torte non sono piatte, con un coltello togliete la 'cupola', se invece sono abbastanza piatte potete lasciarle cosi (le useremo capovolte). 


Mettete una torta alla fragola sul piatto. Spalmate con del frosting, poi metteteci sopra la torta al limone capovolta (la parte alta verso il basso). Frosting, torta alla fragola, frosting, torta al limone.
Coprite grossolanamente tutta la torta col frosting, mettete in frigo. Questo si chiama 'crumb coat', e serve a bloccare le briciole cosi che non si vedano alla fine.

Dopo che il frosting è bello freddo (30-60 minuti dovrebbero bastare), tirare fuori la torta e fate un altro giro di frosting. Stavolta cercate di coprire bene tutti i lati cosi che restino bianchi e la torta sotto non si veda.

Ora, passate a decorare a piacere col resto del frosting e fragole.



Ricetta ispirata alla "Strawberry and cream cheesecake cake" da lifeloveandsugar.com.