Lui lontano. Lei qui. "Amici" da nove anni.
Lui a lei. (...)
"Mi capita di pensare che tra tutte le persone che conosco, tu sei quella con cui ho il rapporto più sincero e genuino... ogni volta che ci vediamo il tempo vola.. e abbiamo sempre un mare di cose di cui parlare..."
"Beh ma che c'entra, in un rapporto mica c'è solo la genuinità"
"Sì, non c'è solo la genuinità...spesso penso che almeno da parte mia ci sia anche dell'altro, ma che dentro di me faccio finta che non sia così per paura di rovinare il nostro rapporto... ma non si può andare avanti all'infinito facendo finta che certe cose non ci siano... se poi si giunge a una conclusione felice, bene... altrimenti hai chiarito giustamente i tuoi dubbi, e non hai tirato avanti un qualcosa che non è ciò che dovrebbe essere..."
"E intanto hai rovinato un'amicizia..."
"Che non è mai stata un'amicizia... (...) Preferirei affrontare la verità e non vederti mai più, piuttosto che rendermi conto di come stanno veramente le cose e far finta di nulla... (...) Io non posso giudicarti per come sei con gli altri, io ti giudico per come sei con me, e quando sei con me io mi trovo bene"
"Se ti dicessi tante cose che non sai di me, e che non ti piacerebbero, ti toglierei qualsiasi dubbio o pensiero tu possa aver avuto su di noi"
"Tu devi pensare a levarti i tuoi, di dubbi.. ai miei ci penso io. E, francamente, la risposta l'ho trovata da un pezzo..."
"... Ti ricordo che stai per tornare a casa e che mi farebbe piacere vederti, e passare una bella serata come tutte le precedenti, quindi basta discorsi e torna al lavoro, anzi vai a dormire che secondo me sti dubbi non te li sei chiariti tanto bene. E per dimostrartelo ti ricordo l'uscita di un paio di anni fa... quando siamo usciti apposta per parlare dell'ambiguità del nostro rapporto... c'è bisogno che ti ricordi cosa ci siamo detti? 'Per te non provo niente, sei una bella ragazza, ma non mi dici niente' 'Idem'"
"E cosa succederebbe se ti dicessi... che quella sera ti ho mentito? Proprio per paura di rovinare tutto..."
"Ti direi che non mi fido più di te, che non ti credo, e poi ti manderei a quel paese!"
"Sono serio... e mi dispiace dirtelo così... ma se uscissi con te penserei ad altro, vorrei che le nostre uscite fossero diverse. Sei la persona che col passare del tempo ho trovato essere quella con cui mi trovo meglio in assoluto... e che mi piace... "
"Ti piace??? Ma se mi prendi sempre in giro!!! Non sono certo il tuo tipo!!"
"Uff, che battaglia.. errore mio, avrei dovuto dirtelo di persona. Ma ti saresti messa a piangere, e non volevo..."
"A piangere?? A ridere, semmai..."
"Ma non rideresti tanto, se ti dicessi che non sono sicuro di volerti vedere al mio ritorno... Perché io mi rendo conto che quello che voglio da te non è la tua amicizia. E invece è l'unica cosa che puoi darmi, finché sarai fidanzata... e non mi basta più".
E fu così che iniziò il mese di settembre e l'Odissea che ne conseguì.
Lui a lei. (...)
"Mi capita di pensare che tra tutte le persone che conosco, tu sei quella con cui ho il rapporto più sincero e genuino... ogni volta che ci vediamo il tempo vola.. e abbiamo sempre un mare di cose di cui parlare..."
"Beh ma che c'entra, in un rapporto mica c'è solo la genuinità"
"Sì, non c'è solo la genuinità...spesso penso che almeno da parte mia ci sia anche dell'altro, ma che dentro di me faccio finta che non sia così per paura di rovinare il nostro rapporto... ma non si può andare avanti all'infinito facendo finta che certe cose non ci siano... se poi si giunge a una conclusione felice, bene... altrimenti hai chiarito giustamente i tuoi dubbi, e non hai tirato avanti un qualcosa che non è ciò che dovrebbe essere..."
"E intanto hai rovinato un'amicizia..."
"Che non è mai stata un'amicizia... (...) Preferirei affrontare la verità e non vederti mai più, piuttosto che rendermi conto di come stanno veramente le cose e far finta di nulla... (...) Io non posso giudicarti per come sei con gli altri, io ti giudico per come sei con me, e quando sei con me io mi trovo bene"
"Se ti dicessi tante cose che non sai di me, e che non ti piacerebbero, ti toglierei qualsiasi dubbio o pensiero tu possa aver avuto su di noi"
"Tu devi pensare a levarti i tuoi, di dubbi.. ai miei ci penso io. E, francamente, la risposta l'ho trovata da un pezzo..."
"... Ti ricordo che stai per tornare a casa e che mi farebbe piacere vederti, e passare una bella serata come tutte le precedenti, quindi basta discorsi e torna al lavoro, anzi vai a dormire che secondo me sti dubbi non te li sei chiariti tanto bene. E per dimostrartelo ti ricordo l'uscita di un paio di anni fa... quando siamo usciti apposta per parlare dell'ambiguità del nostro rapporto... c'è bisogno che ti ricordi cosa ci siamo detti? 'Per te non provo niente, sei una bella ragazza, ma non mi dici niente' 'Idem'"
"E cosa succederebbe se ti dicessi... che quella sera ti ho mentito? Proprio per paura di rovinare tutto..."
"Ti direi che non mi fido più di te, che non ti credo, e poi ti manderei a quel paese!"
"Sono serio... e mi dispiace dirtelo così... ma se uscissi con te penserei ad altro, vorrei che le nostre uscite fossero diverse. Sei la persona che col passare del tempo ho trovato essere quella con cui mi trovo meglio in assoluto... e che mi piace... "
"Ti piace??? Ma se mi prendi sempre in giro!!! Non sono certo il tuo tipo!!"
"Uff, che battaglia.. errore mio, avrei dovuto dirtelo di persona. Ma ti saresti messa a piangere, e non volevo..."
"A piangere?? A ridere, semmai..."
"Ma non rideresti tanto, se ti dicessi che non sono sicuro di volerti vedere al mio ritorno... Perché io mi rendo conto che quello che voglio da te non è la tua amicizia. E invece è l'unica cosa che puoi darmi, finché sarai fidanzata... e non mi basta più".
E fu così che iniziò il mese di settembre e l'Odissea che ne conseguì.
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