Oggi, a quindici mesi, ti sei addormentata in braccio a me. Era da tantissimo che non succedeva. So che dovrei metterti giù, perché è l'unico momento in cui potrei fare qualcosa, ma non lo faccio. Mi piace stare qui, guardarti, contare le tue ciglia, osservare ogni piccolo dettaglio del tuo viso, notare una palpebra un po' rossa, il taglio sul nasino, la guancia appoggiata a me, e vederti serena. Mi piace l'idea che su di me ti senti al sicuro. Tutti incoraggiano all'indipendenza, al dormire da soli, ma ogni tanto è anche bello dimenticarsene e godersi questi piccoli momenti, finché esistono. Sei bellissima, sei perfetta, sei mia. Ci intendiamo alla perfezione io e te. Non c'è bisogno di parole, so sempre cosa vuoi, cosa pensi, perché piangi. C'è una connessione tutta speciale. Anche se stai iniziando davvero a farti capire, conosci un sacco di parole oltre a ripetere tutto ciò che senti. Mela, pappa, tato e tata (è cosí che ti riferisci a te stessa e a Tristan, perché senti me chiamarvi cosí), pasta, all done, amo, ciao, hello, bye bye, dirt, mamma, papà, Tristan, mine, mia, I love you, nanna, no, sí, bird, acqua, milk, latte, duck, dog, gatto, e probabilmente altre che non mi vengono in mente.
Oggi sei a casa perché sembra tu abbia una forma leggera di hand foot mouth disease, e sei bravissima. Tutti in Italia dicono che sei uguale a me da piccola, e io sono tutta contenta. Ho sempre voluto un maschietto che fosse la copia del papà e una femmina che assomigliasse a me, e sembra che sia andata proprio cosí. Ti piacciono i libri e sei molto osservatrice, impari dopo una sola dimostrazione, credo che sarai una persona brillante.
Insomma non potresti rendermi più felice di quanto fai. Il tredicesimo mese è stato meraviglioso, eri la bambina più facile del mondo, mangiavi, dormivi, eri sempre sana come un pesce, la mattina ti sedevi da sola nel seggiolino. Adesso cominci a rifiutarti e ad essere più difficile nel mangiare, e ti stai svegliando parecchio la notte, però stai anche sviluppando una bella personalità. Peccato che tu abbia il pessimo esempio di un quattrenne nella fase più capricciosa fin adesso... E inizi a copiare pure lui. I no, i rutti finti, il buttare le cose. Ti basta guardarlo una volta per ripetere. E lui ovviamente lo trova divertente e non si fa scrupoli a istigarti ancora di più. Ti fa sempre arrabbiare e tu fai arrabbiare lui, se però non lo vedi per qualche tempo poi sei contenta e lo vai ad abbracciare.
Sono una mamma fortunata.