Nello scorso post non ho parlato di tante cose, come ad esempio di come cuciniamo. Ho solo detto che la cucina è impraticabile, quindi siamo costrette ad usare la piastra elettrica che ci ha fornito la fuwuyuan. Il problema è che in quella cucina non vogliamo posare niente visto lo schifo che fa, e cucinare là dentro è un vero problema: significa infatti andare a chiedere le chiave al piano terra e a farsi dare la piastra, poi andare al 4° piano cariche di pentole, scolapasta, scottex, cucchiai, e cibo (ovviamente tutto quanto comprato da noi), cucinare in qualche modo, restituire le chiavi e la piastra, e infine portare il cibo in stanza, apparecchiare le scrivanie e mangiare. Senza contare che mentre la roba cuoce, noi non possiamo fare niente, dobbiamo stare come due bacucche ad aspettare che l’acqua bolla. Così abbiamo deciso di disobbedire a una delle regole del dormitorio, anche se in realtà non è che proprio disobbediamo. La regola dice che è severamente vietato cucinare in stanza… E allora noi cuciniamo in bagno!!! Sì, ed è comica a vedersi, ma non possiamo fare che così, e se provano anche solo a dirci qualcosa ne abbiamo una lista lunga così da ribattere. Avevano solo da non dirci che si poteva cucinare in cucina quando questa non è praticabile. Comunque, mettiamo la piastra per terra, sulle piastrelle, e facciamo tutto lì: cuciniamo, laviamo i piatti, tagliamo le verdure. E’ ovviamente una rottura andare sempre giù a chiedere sta piastra e le chiavi della cucina che manco usiamo, soprattutto la mattina quando abbiamo pochissimo tempo per far tutto e andare a lezione. Comunque, per ora ce la caviamo. Il problema è la scarsa varietà dei nostri pasti: sempre riso o spaghetti, e poi verdura e frutta. Ci manca la carne, da morire proprio. Noi che siamo quasi vegetariane, adesso desideriamo la carne manco fossimo delle bestie feroci! Ma qui la carne non sappiamo dove comprarla, ci hanno detto che è buona ma quella che vediamo noi è tenuta così,
quindi per ora ci siamo tenute la voglia.
Ieri sera era venerdì, e al Cassani, il ristorante italiano qui a Qingdao, c’era il buffet. Noi al buffet eravamo sicure di trovare la carne!!! E soprattutto di mangiarla gratis!! Visti i problemi con i prelievi, e le spese pazzesche che abbiamo dovuto affrontare per i mesi anticipati di affitto, il corso, il dormitorio, le visite mediche, e le spese varie, dobbiamo fare economia. Domenica eravamo andate con Jenny e Alyce, ed era tutto molto buono, c’era parecchia roba, ma tra le varie pastasciutte avevamo apprezzato molto il petto di pollo grigliato a bocconcini, le capesante più buone che io abbia mai mangiato, le cozze, dei tranci di pizza, le verdure grigliate. L’unica pezza è che il bere costa tantissimo, proprio come in un ristorante quasi di lusso in Italia. Però abbiamo deciso di fare a metà di qualcosa, e di risparmiare non uscendo stasera. Sempre domenica le due ragazze cinesi ci hanno detto che questo per il calendario cinese è l’anno del bue, proprio come il 1985, il nostro anno di nascita. Qui si dice che quando ricorre il segno del tuo anno di nascita devi portare sempre addosso qualcosa di rosso, per buona fortuna. Noi non siamo superstiziose, ma visti tutti gli eventi da quando siamo arrivate, qualche dubbio ci è venuto.
Già siamo uscite con un’ora di ritardo perché anziché mettere l’acqua calda alle 18, come c’è scritto sul regolamento, l’hanno messa alle 19. Poi ieri c’era un vento fortissimo, tra che eravamo in ritardo, tra che avevo i capelli ancora umidi, tra che non ci ricordavamo la strada, per non arrivare a buffet finito abbiamo deciso di prendere un taxi. Peccato che qui i taxisti siano milioni, ma non sappiano le strade o i luoghi. Ci ha portate fino alla via, ma poi non sapeva dove fosse il locale, così siamo scese pensando di proseguire a piedi. Domenica siamo andate con le cinesi in pullman, e a chiunque chiedessimo indicazioni, sapeva risponderci. Invece ieri nessuno aveva mai sentito parlare di questo locale. Bon, alla fine ci siam perse! Abbiamo camminato in lungo e in largo, girato in tondo per le vie nei dintorni, gelate dal vento freddo che si intrufolava dappertutto. Alla fine abbiamo messo da parte l’orgoglio e ho chiamato Simone, il ragazzo che gestisce il locale e che, secondo Ale, prova un interesse nei miei confronti. Ci ha dato le indicazioni necessarie e ci siamo avviate di nuovo. Ma era troppo lunga, così abbiamo dovuto prendere un altro taxi. Alla fine siamo arrivate, sconvoltissime nonostante fossimo uscite in condizioni abbastanza decenti, e con tanta fame che abbiamo dovuto trattenerci per non gettarci sul buffet! Saliamo al piano di sopra, ed è tutto diverso da domenica: niente grande tavolo coi piatti sopra, niente pienone di gente in piedi che si serve. Solo una tavolata di due famiglie italiane, e tanti tavolini apparecchiati. Sul bancone del bar i vari piatti. Siamo rimaste lì impalate a guardarci in mezzo al locale per 2 minuti buoni, mentre Roby, il cameriere cinese che lavora lì, si chiedeva che cacchio stessimo aspettando, che strane le italiane! Alla fine ci ha detto che ci potevamo sedere, e poi servirci al buffet. Ah ok, abbiamo pensato, semplicemente non si sta in piedi. Così abbiam fatto, servendoci in maniera molto parca, perché ci sentivano delle scroccone a riempirci il piatto senza pagare, tanto che quando Simone è venuto a chiederci se volevamo qualcosa da bere, non ci siamo osate a dividere in due una bibita. Poi i camerieri ci dicono che nel buffet è compresa già una bibita, e quindi già ci è parso strano. Eravamo lì, da sole, imbarazzatissime perché ci sentivamo fuori luogo, senza sapere bene come funzionasse, e vergognandoci ad andare a riempirci il piatto di nuovo, visto che eravamo piene. Poi Simone ci ha detto che sarebbero arrivate di nuovo le capesante (evvai!!), e così ci siam tenute il posticino per loro. E’ passata più di mezz’ora, e ancora niente, e non ci piaceva alzarci e andare al banco a controllare e poi tornare al tavolo. Alla fine, visto che Roby continuava a venirci vicino per vedere se avevamo finito, gli abbiamo chiesto “Ma il pesce, c’è o no??” e lui è andato a chiederlo a Simone. Due affamate proprio. Finito di mangiare le nostre buonissime capesante, dei tipi che si erano sistemati al tavolo dietro di noi ci hanno invitate a unirci a loro, e noi, che fino a pochi minuti prima ci stavamo lamentando che la gente del locale era un po’ snob, perché vedendo due ragazze sole appena arrivate non rivolgeva loro manco una parola, ci siamo unite. Abbiamo chiacchierato un po’ con sti tipi molto più grandi di noi, e se posso permettermi, uno più brutto dell’altro, e anche qualcuno veramente scemo. Ma c’era pure un norvegese, quindi abbiamo fatto pratica d’inglese. Insomma, le solite cose, i soliti complimenti, la serata è passata in fretta. Ci hanno chiesto se volevamo uscire con loro e andare al Lebang, il locale strapieno fumosissimo di venerdì scorso, e noi non sapevamo che fare, soprattutto perché non ci era piaciuto e volevamo risparmiare. Andiamo in bagno e Ale entra in uno, io apro la porta dell’altro che era SOCCHIUSA, mentre Ale dice “Vai vai che è libero… ah no, invece no!”, e infatti c’era un tizio che pisciava. Yuppyyyyyyyyyyyyyyy!!!! Ebbbbbrava Gaijina, bella figura di m.! Mi sono chiusa nel bagno con Ale aspettando che il tipo uscisse, poi APPENA se ne è andato sono andata decisa ad aprire la porta. E… c’era un altro tipo che pisciava!!! Il norvegese di prima!! Ma come cavolo ha fatto a entrare così velocemente??? Ma perché i maschi quando pisciano non chiudono la porta??
Vabbè, cavolacci loro! Scendiamo per pagare i nostri succhi, e sti tipi cominciano a insistere a farci andare con loro, ci dicono che ci invitano loro, pagano loro, uno mi prende pure per mano e mi trascina. Ma!! Intanto arriva la cameriera con lo scontrino… Leggiamo ‘254 yuan’. Cheeeeeeeeee??????????’’’ ‘Ahahahahah!!’, volevo dirle, ‘ma noi mica eravamo al tavolo con quelli là, noi paghiamo solo due succhi!’. E invece lei ci dice che il buffet costa 100 yuan!!! Ma dico io, siamo impazziti??? Così alla faccia del risparmio ci siam sparate 127 yuan a testa, più i taxi. Yuhuuuu!! E noi che per tutta la sera ci siam sentite delle scroccone e abbiam mangiato poco poco… Ale è venuta via che aveva già fame!! Intanto sti tipi continuavano a insistere ma noi eravamo talmente sconvolte dallo scontrino che non ci abbiamo neanche pensato di accettare l’invito. Via, subito a casa!!! Dovremo stare in clausura per recuperare questa spesa folle… Tornando ci siam fatte lasciare dal taxi davanti a una banca, in modo che io potessi prelevare l’ultima parte per la casa, da pagare lunedì. La prima banca non mi ha fatta prelevare… Accidenti, era la banca che Stefy dice accetta la Postepay, perché non va??? Poi camminiamo fino a uno sportello in una viuzza scura, dove eravamo già andate una volta… E lì va!!! Sono riuscita a prelevare finalmente il mio massimo, così adesso possiamo pagare la casa e siamo pure coperte per un po’!!
Alla fine, mettere le mutande rosse è davvero servito a qualcosa… J Grazie Jenny!!
quindi per ora ci siamo tenute la voglia.
Ieri sera era venerdì, e al Cassani, il ristorante italiano qui a Qingdao, c’era il buffet. Noi al buffet eravamo sicure di trovare la carne!!! E soprattutto di mangiarla gratis!! Visti i problemi con i prelievi, e le spese pazzesche che abbiamo dovuto affrontare per i mesi anticipati di affitto, il corso, il dormitorio, le visite mediche, e le spese varie, dobbiamo fare economia. Domenica eravamo andate con Jenny e Alyce, ed era tutto molto buono, c’era parecchia roba, ma tra le varie pastasciutte avevamo apprezzato molto il petto di pollo grigliato a bocconcini, le capesante più buone che io abbia mai mangiato, le cozze, dei tranci di pizza, le verdure grigliate. L’unica pezza è che il bere costa tantissimo, proprio come in un ristorante quasi di lusso in Italia. Però abbiamo deciso di fare a metà di qualcosa, e di risparmiare non uscendo stasera. Sempre domenica le due ragazze cinesi ci hanno detto che questo per il calendario cinese è l’anno del bue, proprio come il 1985, il nostro anno di nascita. Qui si dice che quando ricorre il segno del tuo anno di nascita devi portare sempre addosso qualcosa di rosso, per buona fortuna. Noi non siamo superstiziose, ma visti tutti gli eventi da quando siamo arrivate, qualche dubbio ci è venuto.
Già siamo uscite con un’ora di ritardo perché anziché mettere l’acqua calda alle 18, come c’è scritto sul regolamento, l’hanno messa alle 19. Poi ieri c’era un vento fortissimo, tra che eravamo in ritardo, tra che avevo i capelli ancora umidi, tra che non ci ricordavamo la strada, per non arrivare a buffet finito abbiamo deciso di prendere un taxi. Peccato che qui i taxisti siano milioni, ma non sappiano le strade o i luoghi. Ci ha portate fino alla via, ma poi non sapeva dove fosse il locale, così siamo scese pensando di proseguire a piedi. Domenica siamo andate con le cinesi in pullman, e a chiunque chiedessimo indicazioni, sapeva risponderci. Invece ieri nessuno aveva mai sentito parlare di questo locale. Bon, alla fine ci siam perse! Abbiamo camminato in lungo e in largo, girato in tondo per le vie nei dintorni, gelate dal vento freddo che si intrufolava dappertutto. Alla fine abbiamo messo da parte l’orgoglio e ho chiamato Simone, il ragazzo che gestisce il locale e che, secondo Ale, prova un interesse nei miei confronti. Ci ha dato le indicazioni necessarie e ci siamo avviate di nuovo. Ma era troppo lunga, così abbiamo dovuto prendere un altro taxi. Alla fine siamo arrivate, sconvoltissime nonostante fossimo uscite in condizioni abbastanza decenti, e con tanta fame che abbiamo dovuto trattenerci per non gettarci sul buffet! Saliamo al piano di sopra, ed è tutto diverso da domenica: niente grande tavolo coi piatti sopra, niente pienone di gente in piedi che si serve. Solo una tavolata di due famiglie italiane, e tanti tavolini apparecchiati. Sul bancone del bar i vari piatti. Siamo rimaste lì impalate a guardarci in mezzo al locale per 2 minuti buoni, mentre Roby, il cameriere cinese che lavora lì, si chiedeva che cacchio stessimo aspettando, che strane le italiane! Alla fine ci ha detto che ci potevamo sedere, e poi servirci al buffet. Ah ok, abbiamo pensato, semplicemente non si sta in piedi. Così abbiam fatto, servendoci in maniera molto parca, perché ci sentivano delle scroccone a riempirci il piatto senza pagare, tanto che quando Simone è venuto a chiederci se volevamo qualcosa da bere, non ci siamo osate a dividere in due una bibita. Poi i camerieri ci dicono che nel buffet è compresa già una bibita, e quindi già ci è parso strano. Eravamo lì, da sole, imbarazzatissime perché ci sentivamo fuori luogo, senza sapere bene come funzionasse, e vergognandoci ad andare a riempirci il piatto di nuovo, visto che eravamo piene. Poi Simone ci ha detto che sarebbero arrivate di nuovo le capesante (evvai!!), e così ci siam tenute il posticino per loro. E’ passata più di mezz’ora, e ancora niente, e non ci piaceva alzarci e andare al banco a controllare e poi tornare al tavolo. Alla fine, visto che Roby continuava a venirci vicino per vedere se avevamo finito, gli abbiamo chiesto “Ma il pesce, c’è o no??” e lui è andato a chiederlo a Simone. Due affamate proprio. Finito di mangiare le nostre buonissime capesante, dei tipi che si erano sistemati al tavolo dietro di noi ci hanno invitate a unirci a loro, e noi, che fino a pochi minuti prima ci stavamo lamentando che la gente del locale era un po’ snob, perché vedendo due ragazze sole appena arrivate non rivolgeva loro manco una parola, ci siamo unite. Abbiamo chiacchierato un po’ con sti tipi molto più grandi di noi, e se posso permettermi, uno più brutto dell’altro, e anche qualcuno veramente scemo. Ma c’era pure un norvegese, quindi abbiamo fatto pratica d’inglese. Insomma, le solite cose, i soliti complimenti, la serata è passata in fretta. Ci hanno chiesto se volevamo uscire con loro e andare al Lebang, il locale strapieno fumosissimo di venerdì scorso, e noi non sapevamo che fare, soprattutto perché non ci era piaciuto e volevamo risparmiare. Andiamo in bagno e Ale entra in uno, io apro la porta dell’altro che era SOCCHIUSA, mentre Ale dice “Vai vai che è libero… ah no, invece no!”, e infatti c’era un tizio che pisciava. Yuppyyyyyyyyyyyyyyy!!!! Ebbbbbrava Gaijina, bella figura di m.! Mi sono chiusa nel bagno con Ale aspettando che il tipo uscisse, poi APPENA se ne è andato sono andata decisa ad aprire la porta. E… c’era un altro tipo che pisciava!!! Il norvegese di prima!! Ma come cavolo ha fatto a entrare così velocemente??? Ma perché i maschi quando pisciano non chiudono la porta??
Vabbè, cavolacci loro! Scendiamo per pagare i nostri succhi, e sti tipi cominciano a insistere a farci andare con loro, ci dicono che ci invitano loro, pagano loro, uno mi prende pure per mano e mi trascina. Ma!! Intanto arriva la cameriera con lo scontrino… Leggiamo ‘254 yuan’. Cheeeeeeeeee??????????’’’ ‘Ahahahahah!!’, volevo dirle, ‘ma noi mica eravamo al tavolo con quelli là, noi paghiamo solo due succhi!’. E invece lei ci dice che il buffet costa 100 yuan!!! Ma dico io, siamo impazziti??? Così alla faccia del risparmio ci siam sparate 127 yuan a testa, più i taxi. Yuhuuuu!! E noi che per tutta la sera ci siam sentite delle scroccone e abbiam mangiato poco poco… Ale è venuta via che aveva già fame!! Intanto sti tipi continuavano a insistere ma noi eravamo talmente sconvolte dallo scontrino che non ci abbiamo neanche pensato di accettare l’invito. Via, subito a casa!!! Dovremo stare in clausura per recuperare questa spesa folle… Tornando ci siam fatte lasciare dal taxi davanti a una banca, in modo che io potessi prelevare l’ultima parte per la casa, da pagare lunedì. La prima banca non mi ha fatta prelevare… Accidenti, era la banca che Stefy dice accetta la Postepay, perché non va??? Poi camminiamo fino a uno sportello in una viuzza scura, dove eravamo già andate una volta… E lì va!!! Sono riuscita a prelevare finalmente il mio massimo, così adesso possiamo pagare la casa e siamo pure coperte per un po’!!
Alla fine, mettere le mutande rosse è davvero servito a qualcosa… J Grazie Jenny!!
ho letto solo questo post, per ora.. dopo vado a vedere quelli più vecchi.. scusatemi, ma mi è venuto da ridere.. anche se so ch per voi non è così divertente..
ReplyDeleteUn abbraccione solidale, con l' augurio che il rosso vi porti bene!
Povera tata...dai forza e coraggio....certo però deve essere dura....Un abbraccio
ReplyDeleteELLE: ma elle, di che ti scusi?? io scirvo perche' ste disavventure sono comiche e vanno ricordate!!! abbiamo riso pure noi, nonostante il problemuccio!!!
ReplyDeleteSARA: grazie cara, si e dura a volte ma siamo in due e non ci facciamo scoraggiare!!
Mamma mia Gaijina, ve ne stanno succedendo di tutti i colori! La storia che cucinate in bagno mi ha fatto troppo ridere! Come si dice? A mali estremi, estremi rimedi :) In tutto questo la cosa positiva è che almeno sei riuscita a prelevare!!!
ReplyDeleteBacissimi :)