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Wednesday, December 2, 2020

9 kg di Perfezione

Sono innamorata persa di mia figlia. Non sopporto che stia crescendo cosí in fretta, ogni giorno impara una parola nuova, non faccio in tempo a registrare le cose nuove che è già passata a un'altra fase. Sto facendo del mio meglio per insegnarle più italiano che posso, e noto che nei giorni passati a casa c'è un netto miglioramento, perché io son quella che le parla di più, fuori dalla scuola. Ha dei boccoli morbidissimi di un colore meraviglioso, un biondo tiepido ma brillante, un po' rosato. La radice invece è liscia. Ha ancora 7 denti, e credo che le stia per spuntare i canini di sopra (e il quarto incisivo laterale di sotto?!?? Dove sarà?).

È la dolcezza fatta bambina, riesce a farmi sciogliere il cuore ogni giorno, e allo stesso tempo è forte e determinata. Lei ascolta. Ascolta quello che le dico, e capisce. Sento che saremo amiche. E questa è un'enorme sorpresa per me, che avevo paura che con una figlia mi sarei scontrata. Invece, ho problemi col maschietto, che tutti dicevano sarebbe stato un "mama's boy". Per ora sta andando tutto al contrario, lei è mammona e lui è tutto per papà. La vado a prendere e lei mi si butta addosso, poi prima che la metta in macchina mi appoggia la testa alla spalla per una coccola, e trovo difficilissimo interrompere questo momento per andare a casa. A casa, vuole il latte, mi siedo sul divano e lei si mette a cavalcioni sopra di me, e mi rilasso. È uno dei miei momenti preferiti, mi sento mamma, mi sento utile, voluta, felice. Mi annuso la mia bambina, le accarezzo i capelli, i piedini, la schiena, vedo quanto è perfetta. È cosí femmina! Ha un grande amore per i sandali, per i vestiti, e adesso anche per le cose per capelli. La sera ho preso a farle i massaggi e lei se li gode con un mezzo sorriso e la bocca un po' aperta. Quando le dico di dare la buonanotte a Tristan e papà, lei parte nel suo pigiamino e va a offrire il palmo della mano a entrambi, perché lo bacino (mi fa scassare!), poi dice "bye byeee", mi prende per mano e andiamo in cameretta  a scegliere un libro. Mi siedo sulla poltrona, lei accoccolata a me, e leggiamo. Quando cerca la copertina capisco che è pronta, lei si gira e mi si accoccola giusto il tempo per stringermela un pochino, poi indica il lettino, cosí la metto giù. Le do i suoi pupazzi, le ripeto quanto la adoro, e le do la buonanotte. 

Questo periodo è meraviglioso, so che non dura per sempre, ma prego che rallenti, perché non ho nessuna fretta di vederla crescere. È cosí speciale, spero che non cambi mai, è perfetta. La mia Tillina.

Adesso dice perfettamente "Tristan" e anche "Matilde(a)". 

Shame

Li chiamano I “terrible twos” ma si sbagliano. Non sono niente in confronto ai terrible 4. Non so come si faccia ad amare tanto un essere umano che ti spinge al limite, ancora, ancora, ancora. Sono sempre stata musona, dopo un litigio o un battibecco ci mette un po’ a passarmi, ma con Tristan ho imparato il significato di ‘amore incondizionato’. È letteralmente incondizionato da qualsiasi elemento o comportamento, non importa quanto cattivo: l’amore non cambia. Mi chiedo se sarà sempre cosí, o a che punto possa cambiare. Quando i figli diventano adulti? Quando ci deludono e non hanno piu la scusa di essere bambini? Quando lo fanno deliberatamente, sapendo quanto ci fanno soffrire? Per adesso la cosa non mi riguarda, perche mi basta uno sguardo pentito, un mezzo sorriso, un occhio angosciato, e la rabbia evapora. Svanisce tutta, come per magia, e resta solo la voglia di prendermi il mio bambino e abbracciarlo, per proteggerlo dai demoni che ogni tanto prendono il sopravvento e che non mi so spiegare. Stiamo attraversando un periodo difficile, e non sono sicura che lo stiamo affrontando al meglio. Sono confusa, sono basita, e sono spaventata. Mi chiedo se sia normale, e la riposta che mi do continua a cambiare.

Tristan è geloso, questo lo so. Ne ha ragione, o forse lo credo per via del mio senso di colpa, perché lavoro e passo davvero troppo poco tempo con lui. Prima tutto quell poco tempo lo dedicavo a lui, ora invece c’è anche Matilde, e anche me stessa. Quella persona che per 4 anni si era dimenticata di esistere si è svegliata e si è ricordata che esiste anche lei, che prima che arrivassero i figli era una donna, e una moglie, e da febbraio si ritaglia 30 minuti 5 giorni a settimana per allenarsi, e per sentirsi meglio. Ho messo da parte il senso di colpa e mi sono presa del tempo per me. Non troppo, eppure sembra tantissimo adesso che sono tornata a lavorare in ufficio e che torno a casa più tardi. Sembra tantissimo quando il tempo totale che posso passare coi miei figli si reduce a meno di 3 ore ogni notte (le lott… ehm.. le preparazioni mattutine non contano). Sembra tantissimo quando 2 di quelle tre ore trascorrono con capricci e scene isteriche che ci lasciano senza parole. 

Tristan è un bambino meraviglioso quando vuole. È educato, gentile, generoso, allegro, socievole, curioso, affettuoso. Eppure, ultimamente, quando gli si dice di no impazzisce. Non ascolta e provoca la lotta. Gli si scatena una rabbia dentro che è incontenibile. Io mi chiedo che motivo abbia un bambino di 4 anni da giustificare tutta questa rabbia. Parlo con altre mamme, e mi dicono che hanno gli stessi problemi, eppure quando queste scenate succedono, a me sembra ci sia altro, più a fondo, per tutta questa rabbia. I capricci sono normali, ma qui non si tratta solo di quello… è come se lui cercasse il confronto per avere la scusa e far uscire questa rabbia intenso che lo corrode. Non lo capisco. Va in uno stato particolare dove non gli si può parlare perché strilla di rabbia cosí forte che non ci si sente parlare, e più gli si parla più urla di non parlargli e di lasciarlo solo, però se lo si lascia solo ti cerca e chiede di non andartene. Torni e ti riurla di non guardarlo e non parlargli. Non ne fai una giusta insomma. Non vuole la risoluzione del conflitto, anche se gli si offre la possibilità. Gli parli con calma, cerchi di ragionarci, urli, lo ignori, ma nulla funziona. Poi, cosí com'è cominciata, la crisi passa. All’improvviso ti lascia avvicinare e allora torna normale. Torna in sé, ascolta, si pente, si scusa, capisce, fa quello che deve fare, e accetta il perdono. Eppure, la scena si ripete alla prossima occasione, come se ciò che è appena successo non gli avesse insegnato niente. 

Ieri l’ho preso da scuola, e in macchina e successa una cosa bellsisma: è riuscito a pronunciare il suogo “g” di gatto. E un impedimento che ha, dovuto al frenulo sotto la lingua che è troppo corto e che gli sta causando problemi a parlare chiaramente. Ero felicissima e orgogliosa come un pavone, e lui era contento di vedermi felice, e continuava a chiedermi se il mio cuore era pieno di felicità, e se ero orgogliosa. Un bambino dolcissimo.

Ieri sera poi aveva dei compiti da fare, che non ha fatto prima di cena perche voleva guardare la televisione e, visto che io ero impegnata a preparare cena, non ho insistito visto che tanto non lo potevo seguire. Dopo cena era di nuovo davanti alla tv, cosi gli ho proposto di venire a fare i compiti e tenermi compagnia mentre lavavo i piatti, cosi lo avrei potuto aiutare. Mi ha continuato ad ignorare, cosí ho iniziato a dirgli di mettere il cartone in pausa altrimenti avrei spento la tv. Gliel’avrò ripetuto dieci volte senza risultato. Alla fine prende il telecomando e lo fa cadere e, anziché raccoglierlo e mettere in pausa ha iniziato a strisciare sui cuscini e farsi scivolare perdendo un sacco di tempo mentre io aspettavo. Ho contato fino a tre e ho spento. Apriti cielo. Scenata #1. Io cercavo di parlargli e dirgli di venire a fare i compiti in fretta cosi avrebbe potuto finire il cartone dopo, e lui continuava a scappare e a urlare che era arrabbiato e di non parlargli. Torna suo padre dalla passeggiata con Matilde e me la molla, mentre l’altro continua a fare il matto. Vado in bagno e chiudo la porta mentre lavo Mati, visto che questo dovrebbe essere “quiet time”. Tristan arriva, apre la porta e si  mette a urlarci davanti di tenere la porta aperta. Suo padre dopo aver provato a parlargli rinuncia anche lui e si chiude in camera, cosí Tristan urla pure a lui di aprirgli la porta. Apro la porta per uscire e vado in camera, e lui mi segue urlando. Suo padre gli dice di calmarsi altrimenti non può entrare, ma non serve a niente, e alla fine lo mette in camera sua dicendogli di non uscire da lí. Andiamo avanti cosí fino a che non porto Mati in camera per dormire e chiudo la porta, lui esce di camera e sempre urlando mi apre la porta. Gli dico che se si calma può entrare ma lui non sente, non vede, e nella sua ‘zona matta’ ed è impossible farsi ascoltare. Adam esce e lo porta in garage o in camera e si arrabbia, perde le staffe. L’altro urla e dice che non vuole ma ricomincia non appena Adam cede. È snervante. Alla fine sento che Adam usa un approccio diverso, lo blocca fisicamente e lo costringe a farsi ascoltare, finche luI si calma (dopo mille urla e una lotta fisica). Quando metto a letto Mati li trovo che fanno i compiti. Finiti quelli, comincia un’altra scenata perche lui vuole uno snack, ma ormai è troppo tardi quindi gli diciamo di no. Questa ce la scampiamo grazie alla distrazione, e alla fine e a letto che dorme. Alle 22.30 sentiamo delle lagne ed è lui, che piagnucola e si lagna nel sonno. La cosa mi fa quasi ridere perche questo tono lagnoso e proprio insopportabile, e mi sento male perche penso che sta sognando il litigio che ha lasciato incompleto, perché si è addormentato prima che io potessi salutarlo.

Alla fine si sveglia scalciando e piagnucolando e mi accorgo che ha il naso chiuso, e del muco. Passiamo la notte a implrarlo di farsi soffiare il naso, o di prendere un cucchiaino di miele, o di smettere di piangere visto che lamenta un mal di testa. Lo portiamo fuori per calmarlo, lui si calma ma poi riprende. Alla fine inizia a dire che ha mal di testa, poi che ha male all’orecchio. Non so neanche se credergli più. Gli do medicina e lui si calma, e alla fine va a dormire in salotto con suo padre, ma lo sento ancora parlare all’una e mezza. Alle due sto per addormentarmi e sento l’altra che piange. Si è svegliata con tutto quel trambusto ma si era limitata a dare calci al lettino. Adesso, anziché lasciare che si calmi da sola, vado dentro perche non voglio che svegli lui. Si sveglia di nuovo un’ora dopo. Alla 6 lui si sveglia ripetendo a non finire “I want daddy I want daddy”. Non riesco a intervenire, è inutile, è un disco rotto. Riesco a distrarlo e a fargli fare colazione e vestirsi. Siamo in ritardo, tremendo ritardo. Mati ha fame, non vuole entrare nel seggiolino, strilla, io apro la porta del garage e lui comincia a piangere e urlare che c’è puzza e a tapparsi il naso. Io ho il naso fino, non c'è nessuna puzza. Gli dico di salire in macchina e lui non ascolta, poi mi urla “GET OUT OF MY WAYYYY” mentre io ero chinata a legare Matilde. Io perdo la ragione perche non sopporto questa mancanza di rispetto. Sale in macchina e continua cosí, poi non vuole la musica, io che sono pronta a sbattere la testa contro qualsiasi muro che incontro. Piove a dirotto e le sue urla mi distraggono. Penso che non voglio fare un accidente per colpa di questa urla che mi straziano. Poi, all’improvviso, il silenzio. Io non dico una parola, e mi dispiace perche in macchina vorrei cantare e chiacchierare prima di mollare i miei bimbi a scuola. Matilde assiste a tutte queste scene e chissà cosa pensa. Mi dispiace per lei che deve sentire tutte ste urla, e magari pensa sia normale.

Arriviamo a scuola e lui, come se niente fosse, mi dice “Mommy, look! Yesterday there was a duck there!”.

Che cosa faccio?!?? Siamo noi? Perché quello che provo la maggior parte delle volte dopo che la tempesta si calma, è vergogna?


Update: dopo essere arrivati al fondo, per qualche settimana Tristan sembrava essersi un po' calmato. Capricci normali, come un bambino di 4 anni, ma niente scene isteriche. Ne ha fatte un paio la settimana scorsa... E ogni tanto ci riprova. Se noi siamo stanchi e sbagliamo atteggiamento, è finita. So che gli manco, perché ultimamente suo padre sta con lui fino a che si addormenta mentre io cucino o faccio qualcosa, ma ieri Adam era di pessimo umore e l'ha mandato a cagare al primo accenno di capriccio, cosí è toccata a me. Ero pronta ad allenarmi e invece ho fatto la mamma. Ero contenta e sono riuscita a gestirlo bene. L'ho addormentato raccontandogli degli aneddoti di quando ero bambina, e quando si è svegliato stamattina era un mammone.  


Wednesday, April 22, 2020

Mia Figlia

E questo mese, durante la nostra quarantena per il COVID19, ho compiuto gli anni (di nuovo!!) e Lei oggi ha fatto 9 mesi. Mia Figlia è su questo mondo tanto tempo quanto è stata dentro di me. È come se fosse diventata maggiorenne, nel mondo dei piccoli. 
Con ancora zero denti (sí, zero), riesce comunque a mangiare praticamente tutto, tritato, passato o smusciato o basta che sia morbido, con una tenacia e un gusto non indifferenti. Adora il pesce (Tilapia). Il 20, giorno del mio compleanno, ha cominciato a fare ciao con la manina (sinistra), a comando. Saluta come la regina (LOL), sventolando la manina. Oggi invece quando saluta fa prima lo sventolamento con la sinistra, poi apre e chiude la destra. Poi continua ad alternare la due parti.
È da domenica che striscia dappertutto. Prova a sollevare il sedere ma ancora non riesce a coordinare il movimento a quattro zampe, cosi preferisce strisciare come un soldato. Arriva OVUNQUE. È più facile lavorare da casa perché lei si sta ovviamente godendo la nuova conquistata libertà e trova sempre un oggetto a cui arrivare (in genere le mie ciabatte), a cui punta come un felino e verso cui dirige il su strisciare.
Fa ancora due pisoli, uno al mattino (9.30-10.30), e poi al pomeriggio, verso l'1 e mezza, fino alle 3. Funziona benone. Mangia pranzo e cena con noi più frutta come snack, e poi prende ancora la tetta mattino, sera e a richiesta durante il giorno. Ora è in quella fase curiosa dove se qualcosa attira la sua attenzione mentre mangia si distrae e non mangia più. Per questo i miei momenti preferiti della giornata sono al mattino quando la vado a prendere alle 7 mentre gli uomini dormono, e me la tengo con me mentre lei si prende il suo latte, e ce ne stiamo tranquille; e poi la sera quando me la porto nel lettone dopo il bagno e me la coccolo, la incremo bene bene, la pettino, le spernacchio la pancia, le faccio il solletico, la faccio arrampicare su di me, finché poi trova la tetta e si rilassa. Adesso inizia a farsi audace e mangia nelle posizioni più strane, a testa in giù, a pancia in giù, sottosopra, tutta girata, ma ha sempre una manina che intanto mi esplora, e io vorrei conservare questo ricordo sempre con me. Questo allattamento facile e naturale è nuovo per me, con Tristan era stato problematico e a nove mesi lui ha smesso, volevo cibo vero e biberon. Quindi me la sto godendo tantissimo. ADORO questa bambina. Adoro i suoi urlati contagiosi, adoro i suoi baci bagnati a bocca spalancata, adoro le sue manine che mi esplorano, adoro le sue gengive sdentate che sorridono sempre, ADORO il suo profumo, ADORO che sia mia, e ADORO che mi abbiano iniziato a dire che mi assomiglia. Ho sempre desiderato un figlio primogenito che assomigliasse al padre e una bimba che assomigliasse a me. Sono stata molto fortunata e ne sono consapevole. Ho due bambini sani e meravigliosi e un marito che se li gode insieme a me.

Mia Figlia dorme in genere dalle 8 di sera alle 7 di mattina. 11 ore siore e siori. Altra cosa che, in questa famiglia, sembra uno dei desideri da chiedere al genio. E invece, grazie al mio sleep training (che ho dovuto rifare una notte recente), la maggior parte delle notti va così.

Mi è dispiaciuto togliere i bambini da scuola, perché Matilde stava andando benissimo ed era sempre felice, e Tristan ore, bene o male. Ho appena riletto un posto su Tristan a questa età (quando aveva cominciato l'asilo) ed è orribile. Un altro mondo... quindi ora temo un po' quando dovremo riprendere la scuola, e sera che vada tutto bene. 
Allo stesso tempo, però, sono 'grata' al Coronavirus per avermi dato l'occasione di esserci. Non posso dire di far passando coi miei figli un tempo di qualità, perché purtroppo (voglio dire, per fortuna) devo ancora lavorare, però sono qui. Mi piace esserci per loro. Ho assistito a delle tappe importanti di Mati, e riesco ogni tanto a starmene un po' con Tristan, anche se non quanto vorrei. Lui sta attraversando un periodo difficile, forse un po' di gelosia che maschera bene, e ha una rabbia dentro ogni tanto, che mi fa paura, perché a neanche 4 anni non si dovrebbe conoscere una rabbia così. É capriccioso e testardo e si annoia da morire. Non capisce che Matilde riceve più attenzioni perché non si può fare altrimenti, mentre da lui ci si aspetta che giochi da solo, visto che può. Povera stella, ha solo tre anni, come fa a capire una cosa del genere? 
Adesso va un po' meglio, anche perché il lavoro è un po' più lento quindi riusciamo a fare delle pause e a usarle per stare coi bambini. Adam soprattutto spende tanto tempo con Tristan, io mi occupo della piccolina. Però per andare a letto vuole me ultimamente. oH! L'ho abbiamo anche spostato nella camera degli ospiti, che lui ha riempito di disegni colorati, e dove ha trascinato tutti i suoi giochi, e dove ha un letto grandissimo, e, pensate un po'... ci sta! Dobbiamo (devo) rimanere finché non si addormenta, ma sono ormai un sacco di notti che dorme li tutta la notte, senza venire nel lettone. Per noi è grandissimo traguardo (biggest mistake we've ever made).

Oggi sono 35 giorni che mi alleno giornalmente, almeno 15 minuti al giorno. Sto mangiando meglio e mi sento benissimo, non sto cosi bene da un secolo! Ho ricominciato ad andare in palestra il 15 febbraio ma l'hanno chiusa un mese dopo cosi adesso mi alleno a casa, e devo dire che funziona. Sarà psicologico ma mi sento e mi vedo meglio di prima. Ogni tanto Tristan si allena con me, perché vuole i muscoli come Flash(man).

Però ho fatto un'eccezione lo scorso weekend, e mi sono preparata un buon dessert! Una montagna di bignè farciti con crema pasticcera e coperti di caramello e ganache al cioccolato. Non proprio bella da vedere 9sembrano grossi struffoli), ma delizioso! Se riesco, posterò la ricetta. Anche perché devo iniziare a studiarmi la torta#4 per Tristan e vorrei postare le prima tre prima che arrivi Giugno. 

Wednesday, February 19, 2020

Giornate azzurre

Mattinata impegnativa.
Dopo aver convinto Tristan a fare colazione (non voleva farla per “non sporcarsi i denti”) e averne buttata più della metà perche l’ho perso d’occhio un attimo e ha messo 13 biscotti nel latte e poi ovviamente non ne voleva più, in qualche modo sono riuscita ad averli entrambi pronti a uscire alle 8.16. Siamo già in garage, macchina aperta, borse dentro e stavamo per andare a prendere i fiori (sí perche il mio bambino tutti I giorni deve portare i fiori alle sue ammiratrici e alla maestra), quando la temutissima frase mi giunge alle orecchie:
“Mommy, I have to go poo poo and pee pee”
E cosa gli dici? No, tienitela? Sono sicura che pagherei caro per una scelta del genere. E cosi ho richiuso la porta del garage, e sono tornata dentro ad aspettarlo mentre lui faceva quello che doveva fare. Io mi son messa sul divano a pacioccarmi la mia bambina. 
“Mooommy, I’m dooone!”
Metto giù la pupa e vado in bagno per aiutarlo a pulirsi il deretano.
“I’m not done yet! I still got some”
“E allora cosa mi chiami?!?”
E torno in soggiorno dove lei intanto sta piangendo come se l’avesse mollata in una pozza gelata, anziché nel suo box.
Allora la riprendo e ne approfitto per andare a prendere i fiori cosi da poterlo ficcare in macchina nel momento stesso in cui ha finito. Ne prendo tre, accontentando le sue richieste, e li sistemo davanti, in macchina.
Mentre scrivo un messaggio al mio capo per dirgli che arrivero in ritardo (sono le 8.30), sento una boccata calda scivolarmi sul braccio. Vomito. Bianco, colloso e abbondante. Dico una parolaccia. Poi dico qualcosa di carino alla mia bimba, per compensare. Torno dentro per cambiarla mentre chiedo all’altro se ha finito, e di fare tranquillo che tanto devo cambiare Matilde perche ha vomitato.
“I NEED to see the vomit!!!” si mette a urlare, pronto ad abbandonare il gabinetto.
“You don’t need to see anything!!! Resta lí e finisci la cacca! (o sai dove te lo metto, il vomito!!” gli urlo di rimando, già temendo di vedermelo arrivare col culo al vento per ‘vedere il vomito’, manco fosse neve in Florida. Andiamo avanti a dibattere da una stanza all’altra sul bisogno o meno di vedere il vomito per tutto il tempo che impiego a cambiare Matilde.
Alla fine finisce, lo lavo, torniamo in garage e si stava giusto per sedere quando si ricorda dei fiori e fa per uscire. 
“Ho già preso i fiori, siediti, veloce”. 
“I want to see them!” risponde, cercando di uscire. Lo metto giù di forza e gli dico che li ho già presi e che se si siede glieli faccio vedere. “I want to see them now!”. Gli faccio gli occhiacci e gli dico che se non si siede immediatamente lo metto in punizione. Risponde con occhiacci ancora più minacciosi (che lo rendono ancora piu adorabile), e gli metto la cintura a forza. Accidenti sto bambino, se è forte. Sono tutta sudata dopo questa lotta. Torno a prendere Matilde, pregandola di saltare i tre anni a pie’ pari.
La metto in macchina, c’è silenzio totale. Faccio un respiro profondo e guardo l’ora. Poi, per scena, faccio finta di chiamare il mio capo per informarlo del ritardo, e faccio anche la voce mogia, come se mi avesse sgridato.
Partiamo nel silenzio completo e dopo un po’ Tristan mi fa qualche domanda. Tutto è normale, e sono sollevata che non sia arrabbiato. Nonostante me le facia girare a trottola ogni tanto, poi sto sempre male se sento che le ‘cose non sono a posto’.
Arriviamo a scuola e c’è la cerimonia dei fiori, dove lui distribuisce. Le bambine sono più di tre, quindi ovviamente si mettono a litigare e a strapparsi i fiori di mano a vicenda. Io cerco di andarmene alla chetichella sentendo gli sguardi di fuoco della maestra che adesso deve calmare gli animi, ma no, Tristan mi si attacca alle gambe stando proprio sulla porta e non si sposta, madonna com’è pesante sto bambino, sembra fatto di cemento! Alla fine lo spingo dentro con una gamba e cerco di intrufolarmi nella porta cercando di non far male alla bambina che ho in braccio, a non perdere la borsa che ho a tracolla, e a non far cadere il barachino che ho nell’altra mano. Sono libera!! Proprio in quel momento un papà arriva col figlio e apre la porta, così Tristan si intrufola ed esce di nuovo. Come ogni mattina mi arriccia le labbra per darmi un altro bacio (questo rito avviene in tutto almeno 3 volte), e io ai suoi baci non riesco a resistere, così mi chino mentre la borsa mi scivola dalla spalla e Matilde fa un altro vomitino perché per chinarmi le ho schiacciato la pancia.


Alla fine ci separiamo e porto lei, che piange non appena capisce che me ne sto andando via. Stavolta ero davvero di corsa così non sono entrata, anche perché postpone solo l’inevitabile, e quando sono uscita lei non piangeva più. Mentre uscivo Tristan mi ha vista dalla sua classe così gli ho fatto “I love you” nel linguaggio dei segni, per fargli capire che era tutto a posto. Lui mi ha risposto nello stesso modo, mi ha mandato un bacio, e la mia giornata è tornata azzurra.

Friday, September 6, 2019

Grande

Matilde ed io abbiamo finalmente ingranato una routine, o quasi. Va a dormire in genere tra le 22-22.30, si sveglia intorno alle 2, poi di nuovo tra le 5 e le 6, poi fa un pisolino mattutino lungo dalle 10 fino all'una, e poi un altro verso il tardo pomeriggio, e si sveglia verso le 18. Rifo. Mentre lei dorme io disobbedisco alla regola "sleep when baby sleeps" e faccio lavatrici, metto a posto la spesa, piego la roba asciutta, rifaccio i letti, lavo i piatti e il fornello, e preparo da mangiare. Mi doccio, mi vesto, pulisco (leggasi: attacco il mio amico Roomba), metto a posto i giochi. Ogni tanto me la porto a fare la spesa, o qualche commissione, o a qualche appuntamento medico.
Insomma, chi dice "sleep when baby sleeps" o non è una madre o ha un enorme aiuto esterno, perché se io facessi così nessuna di queste cose sarebbe fatta e i miei uomini morirebbero di fame e andrebbero in giro vestiti di roba sporca.
L'altra notte ha dormito 6 ore di fila, dalle 22 alle 4, il che per me è fantastico!
Tristan è sempre bravo con lei, fin troppo affettuoso perché è sempre li a baciarla e a farle le fusa (letteralmente: le struscia la testa contro la sua) e non si rende conto di quanto lei sia delicata. Se gli diciamo di fare attenzione, si offende.

Quand'è successo che è diventato così grande? Fino a luglio era il mio cucciolo, con ancora la faccia da bimbo piccolo, lo prendevo in braccio nonostante il pancione e pensavo che sarebbe rimasto così per sempre. Nel giro di un mese, è un ometto. Parla e ragiona in maniera logica, le sue argomentazioni a volte mi lasciano senza parole, è responsabile, si ricorda i sogni che fa ed è... enorme! Se di notte provo a spostarlo, neanche riesco a spostargli le gambe, tanto sono pesanti. vuol dire che non riuscirò mai più a prenderlo in braccio?? Non so se è perché sono abituata al peso di una neonata che lui sembra così pesante, o se è perché sono settimane che non lo sollevo, o se perché è davvero cresciuto in un batter d'occhio. Adesso che sono "guarita" potei provare a sollevarlo ma non lo faccio perché ho paura di non riuscirci. Ho proprio paura di rendermi conto che quel tempo è passato.

Ho deciso di prendermi un altro mese di FMLA (non pagato) per stare di più con la piccola. Rimpiango di non averlo fatto anche con lui.




Friday, August 23, 2019

# 2

Ed è arrivata, tanto attesa, in un'afosa giornata di luglio. Un'altra cancerina, ma per ora completamente diversa dal fratello.
Piccolina, una passerotto, con una testa di capelli castani che stanno ritti come un porcospino. Che non assomigliava né a me né al padre, tanto da lasciarci perplessi. Tanto da farmi pensare di cambiarle il nome, visto che io mi aspettavo una bambina bionda.
Ed ora, a un mese da quel giorno, si è riempita, si è schiarita, si è imbellita, ed è entrata a far parte delle nostre vite come se ci fosse sempre stata.
Tanto brava da farsi amare persino dal fratello, che la tratta coi guanti e sembra non nutrire alcun rancore nei suoi confronti (solo nei miei... :( ).
Una bimba affettuosa, coccolona, che però non esita a farsi sentire quando qualcosa non le va. Sveglia, all'erta e curiosa, ci aspettiamo grandi cose da lei. Sarà una sorpresa vedere come cambierà e come diventerà. Entrambi siamo curiosi e abbiamo la sensazione che sarà molto diversa da Tristan.
Siore e siori, vi presento Matilde.