Wednesday, October 13, 2021

Il mio Cinquenne cresce

Tristan ha cominciato Kindergarten ad agosto. Qui e l’inizio della scuola dell’obbligo, e fa parte delle elementari, anche se il corrispettivo italiano e l’ultimo anno di scuola materna.

Ha dovuto cambiare compagni, maestre, e scuola, e visto che comincia alle 8 e finisce alle 2, ha anche dovuto cambiare abitudini. Si deve alzare presto per arrivare alle 7.40 (visto che abbiamo scelto una scuola in un altro quartiere, dobbiamo portarlo in macchina) e mettersi in coda e fare il “loop”, che e il percorso che le macchine che portano i bambini devono fare. Quando arrivano all’entrata I bambini scendono ed entrano. Chi li accompagna non scende, e se ne va.

Oltre al fatto che e Adam a doverlo portare e quindi ha dovuto cambiare orario di lavoro e si becca il traffico dell’ora di punta (l’asilo di Mati e vicino al mio ufficio, a sud, mentre la scuola di Tristan e a nord), il problema principale e stato cosa fargli fare dalle 2 in poi. La scuola offre il servizio di doposcuola (a pagamento), ma, cousa Covid, il personale e dimezzato, cosi hanno ridotto i posti disponibili. La registrazione e stata aperta proprio il 3 agosto, quando noi siamo ripartiti dall’Italia, per cui non siamo riusciti a garantirgli un posto. 

Piano B e stato trovare un posto al di fuori della scuola che offrisse lo stesso servizio. Ce ne sono tantissimi, ovviamente a pagamento, ma bisogna trovarne uno che serva la sua scuola, e vada a prendere i bambini col pullmino. E stato un processo stressante. Adam se ne e occupato personalmente, ma ha avuto poca fortuna. Il primo posto non ci e piaciuto, il secondo ci e piaciuto anche se era lontano dalla scuola, cosi lo abbiamo iscritto li. Il giorno dopo ci chiamano e ci dicono che no, hanno deciso che la scuola e troppo lontana e non offrono il servizio di pickup. Abbiamo dovuto trovare un’alternativa in poco tempo (la scuola cominicava il 18), e in realta era l’ultima possibilita. E un posto che offre anche classi di Taekwandoe, un posto pulito, vicino alla scuola (cosi non avrebbe dovuto passare troppo tempo sul pullman).

Il pensiero che il mio bambino di 5 anni dovesse prendere il pullman da solo per me era scioccante. Mi sembra davvero prematuro. Considerato che si sarebbe trovato da solo, senza una faccia conosciuta, in un posto nuovo, enorme, e avrebbe pure dovuto prendere il pullman giusto per recarsi in un altro posto nuovo e sconosciuto, mi sembrava davvero troppo per un cinquenne.

All’inizio Adam ha messo a tacere le mie preoccupazioni dicendo che qui i bambini crescono piu in fretta, che e una cosa positiva, che sarebbe andato tutto benissimo. Poi in realta ha iniziato a preoccuparsi anche lui. Sono riuscita a convincerlo ad andare a prenderlo in macchina il primo giorno, e portarlo a Taekwandoe in macchina. Solo che quel giorno e stato trattenuto in ufficio, cosi Tristan e uscito da scuola e ha preso il pullman da solo. So che la scuola sarebbe stata organizzata e non avrebbe permesso che un bambino prendesse il pullman sbagliato, pero era talmente tutto incasinato, che la scuola aveva il posto sbagliato in archivio, e non riusciva a cambiarlo, e noi siamo stati in ansia fino alle 3, quando non ho resistito e ho chiamato Taekwandoe per assicurarmi che fosse arrivato nel posto giusto. Mi dicono che il pullman non e ancora arrivato. Erano le 3.30 e lui usciva alle 2. Io ansiosa come pochi, sono riuscita a stento a trattenermi dall’andare personalmente a cercare il pullman per le vie della citta. Alla fine arriva, ma tardissimo. 

Adam era li ad aspettarlo e ha chiesto come mai fossero tanto in ritardo, gli dicono che la prima settimana e un po cosi, il pullman deve imparare la strada migliore, poi i tempi si accorceranno.

Tristan era un po intimidito dall’intero processo, ma lui e uno stoico, non lo da a vedere.

Adam pero e andato ad aspettarlo a Taekwandoe tutta la settimana, e la sua ansia e cresciuta. Prima Tristan ci ha detto che aveva aspettato il pullman per un sacco di tempo, fuori al caldo. Poi Taekwandoe ogni tanto non mandava il messaggino per confermare l’arrivo. Poi un giorno ha visto che, dopo la lezione, Tristan anziche tornare nell’ambiente del doposcuola, ha seguito gli altri ragazzi piu grandi che uscivano dall’edificio e nessuno se n’e accorto. Insomma non eravamo tranquilli e stavamo cercando soluzioni alternative. Poi, poco per volta le cose si sono sistemate un po’, e a lui Taekwandoe sta piacendo molto. Sta diventando piu agile e sicuro di se, e non sembra dispiacergli il tragitto sul pullman. Al doposcuola hanno calcio balilla, giochi vari, iPads, e cose da fare, mentre al doposcuola della scuola li mettono solo in caffetteria a colorare per ore. Quindi alla fine va bene cosi.

All’inizio non conosceva nessuno, era l’unico della sua classe a salire su quel pullman, e al doposcuola I ragazzini piu grandi monopolizzavano i giochi piu fighi, mentre lui si faceva maltrattare. Ora sembra che si sia trovato un equilibrio, e va tutto bene. Non dormendo piu al pomeriggio, la sera crolla in fretta. Non ci racconta molto, per farlo parlare dobbiamo fare domande a Matilde, allora interviene. Se le facciamo a lui, e tutto un “I don’t know, I don’t remember”.

Per me che sono una “control-freak” questo non sapere esattamente come passi le sue giornate e un grande problema. Finche non ci penso, vado avanti tranquilla. Torna a casa vivo e vegeto tutti I giorni, non e malmenato e sembra tranquillo. Se pero inizio a pensarci allora lo trovo davvero difficile, abituata com’ero a ricevere foto e messaggi dall’asilo. Il fatto di non sapere come sia fatto il parco giochi, di non conoscere I suoi compagni, di non sapere esattamente come sono divise le sue giornate mi da un enorme fastidio. Sara parte del vedere I proprio figli diventare grandi, e sentirli sfuggire senza poterli trattenere.

Sa scrivere il suo nome e fare lo spelling velicissimo ormai, questo l’ha imparato gia all’asilo ma il suo amichetto non lo sa fare per nulla quindi ho pensato che forse lo davamo per scontato. Non ha interesse a imparare a leggere, nonostante conosca tutte le lettere e i suoni. Appena vede che ci mette troppo, dice che non lo vuole fare.

Nonostante ciò, è un bimbo sveglio, e sa essere dolcissimo. Credo anzi che faccia lo svogliato solo a casa, ma che a scuola si impegni abbastanza. Sono curiosa di sentire i commenti della mostra al primo incontro.

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