Oggi è stata la seconda giornata piena di lavoro. La settimana scorsa ho fatto solo il venerdì mattina e poi il sabato pomeriggio e ho così avuto modo di fare un rientro 'soft'. Ma, da ieri, si è iniziato a far sul serio.
Oggi sono uscita stanca, dopo -lo ammetto- parecchio tempo che non mi capitava, tardi, dopo una giornata di lavoro. Saranno poche ore, ma su e giù coi pullman e varie camminate non è certo riposante! Comunque uscivo, la giornata era bellissima, ancora chiara, prometteva una notte serena. E mi sono accorta che stavo sorridendo, da sola, caminando, stanca ma soddisfatta! Ho proprio capito che mi mancava lavorare, mi mancava tornare a casa la sera sapendo di aver fatto qualcosa per me, e adesso a maggior ragione... la casa in cui vivo, quello che mangio e i piatti in cui lo faccio sono tutte cose che mi sto guadagnando. Questo è bellissimo! Un sensazione stupenda! Non sono neanche più i miei risparmi, quelli, tra l'altro, risparmiati dalla mamma e non soltanto da me... questi sono proprio soldi miei. E ogni mese dovrò far quadrare i conti, farmi uscire un tot al mese dell'affitto già pagato, e altrettanti dovrò metterne da parte per l'affitto degli ultimi sei mesi; dovrò fare la spesa e vivere e pagare le bollette, e se ce la farò dipenderà dalla mia accurata o meno gestione delle mie risorse. Insomma... non sarà il lavoro della vita, ma è comunque un lavoro, e mi accorgo proprio che mi piace l'idea. E' vero, durante le vacanze mi dicevo che sarebbe stato bello continuare così, divertendosi la sera, girando di giorno... Ma poi, mentre uscivo, stasera, ho proprio sentito una sensazione diversa... La soddisfazione. E mi è piaciuta assai.
Per fortuna sto già vedendo miglioramenti; non ho problemi coi bambini, so di piacere loro, ma rientrare a scuola dopo un mese che le lezioni del nuovo anno sono avviate con un altro insegnante, senza sapere dove sono arrivati, cosa hanno studiato, e come, e se lo ricordano, e che materiale ho a disposizione in ogni classe... non è facile. Tuttavia Jessica, la direttrice, è molto disponibile e cerca di aiutarmi come può, anche se ogni tanto mi confonde solo le idee :).
Ho 4 classi la mattina, da 25 minuti l'una, poi al pomeriggio ne ho altre tre, da 15 minuti, nell'altra sede. Pochissime ore quindi, ma passo molto tempo sugli autobus, vsto che gli asili dove lavoro sono parecchio distanti da casa mia.
Il mercoledì, quindi oggi per la prima volta, dopo aver finito nell'asilo nuovo alle 15,50 del pomeriggio, devo tornare all'asilo vecchio, perché alle 16,30 ho la drama class. L'attività di questa lezione è leggere le storie ai bambini, e poi fargliele recitare. Quando Jessica ha proposto di dare a me questo corso, io ero stata entusiasta! Amo recitare, amo le storie, amo raccontarle ai bambini, mimare i personaggi, immedesimarmi nelle principesse, nei papà severi o nelle streghe cattive. Ovviamente la mia immaginazione correva già troppo... I bambini del corso hanno cinque anni, e non conoscono quasi nessuna delle parole della storia, seppur scritta in versione ultra-mega-iper-super semplicizzata e riassunta. E' tuttavia pur sempre in inglese.
La storia di questi prossimi mesi, iniziata oggi e che dovrà essere pronta per lo spettacolo di dicembre, è la Sirenetta. Amy è la ragazza cinese che mi affianca durante questa lezione. Ogni classe ha diverse insegnanti, tra cui ce n'è sempre una che parlicchia l'inglese, e che fa da sostegno all'insegnante di madrelingua (che in questo caso sarei io ;P).
All'inizio i bambini erano confusi, io avrei voluto che la lezione fosse più interessante e coinvolgente di quelle solite, in cui devono memorizzare le new words o la fonetica, ma loro non capivano in cosa consistesse, esattamente, una drama class. Così io e Amy abbiamo cercato di metterli a loro agio riprendendo alcune delle attività che siamo solite utilizzare per le normali lezioni... Pian piano io mi sono sciolta, ho iniziato a mimare tutte le frasi che leggevo, in modo da facilitare la memorizzazione delle nuove parole, e i bambini mi stavano dietro, ripetendo con foga tutte le frasi. Io ero stupita perché era tardi e credevo che le loro testoline fossero stanche e stufe di memorizzare e ripetere parole come pappagalli, e invece non sembravano neanche annoiati.
Quindi io prendevo nuova carica, enfatizzavo ancor di più i movimenti e il linguaggio del corpo, e alla fine hanno memorizzato 3 pagine e tutte le parole nuove. E hanno capito. Hanno capito la storia.
A fine lezione Jessica è venuta a chiedermi com'era andata... Mi ha chiesto l'opinione personale, lei la sua ce l'aveva già, visto che aveva seguito la lezione. Le ho detto sinceramente che, dopo un inizio un po' confuso, le cose erano andate meglio. Lei mi ha detto che era vero, e che quando mi aveva assegnato la classe era sicura che sarei stata la persona giusta... Che il mio linguaggio del corpo, il mio sorridere sempre, piace ai bambini, li affascina, li coinvolge e li rassicura. Io ero onorata di queste parole... So che Jessica è preoccupata per il mio accento italiano, perché se i genitori si dovessero lamentare lei dovrebbe risponderne; ma io, oltre alla preoccupazione per il mio accento, per cui comunque posso fare poco, sono preoccupata anche per il mio modo di fare lezione... io non sono un'insegnante. Non ho mai insegnato prima né ho mai studiato come farlo. Amo i bambini e ne ho sempre seguiti molti, e questo aiuta, ma non fa di me una maestra. Quindi le sue parole mi hanno davvero sollevata, almeno da questo punto di vista, e son tornata a casa stanca, sudata (per la mimica), ma felice. Il tempo oggi è stato magnifico, alle 18 non era ancora fresco, il cielo era limpido e io ero serena.
Rispetto a venerdì e sabato sto vivendo questo lavoro con più tranquillità, imparando pian piano a organizzarmi meglio per risparmiare tempo e accordarmi con le collaboratrici.
Tornando a casa, sbocconcellando il mio panino dolce ai fagioli rossi che mi aveva regalato Jessica, ripensavo a una cosa che mi dice spesso. Mi dice che ho una grande attitudine a stare coi bambini, perché sono sempre allegra e il mio sorriso illumina tutti. Non è un'ode a me stessa, sia chiaro... anzi in famiglia passo per una ombrosa... fate voi. Ma riferisco ciò che mi ha detto!
Ripensavo a queste parole, e poi a quelle che mi han detto mentre ero in Italia... sia i genitori della bimba che guardavo, e che prima dicevano lo stesso ("hai una luce tutta tua, speciale, sorridi sempre, sei luminosa, sei la nostra stellina")... "Non hai più la tua luce... sei diversa, sei cambiata, sei cresciuta... sei diventata grande e adesso hai perso la spensieratezza e il sorriso di prima... sei diventata consapevole e matura ma così non brilli più"; sia i miei amici, almeno quelli stretti... "Non hai più la tua luce... dov'è finita la luce di Ele?", sia mia mamma, a modo suo (perché non ha mai visto nessuna luce)... "non sei felice qui, non ridi mai, non sei più la stessa, sei sempre triste". Ripensavo a queste cose, e mi chiedevo: "Che la luce si sia degnata di riaccendersi? O che forse ci sia sempre stata ma nel mese in Italia non funzionasse? e perché?".
Io credo che ognuno abbia il suo tempo per fare tutto. Io in questo momento mi sento bene qui, mi sento a casa. Amo la mia indipendenza, la mia libertà, la mia autodisciplina, le decisioni che prendo da sola. Amo questo mio mondo solo mio, di cui fanno parte persone nuove, interessanti, affascinanti... Un mondo non isolato dal precedente, ma separato. E' come se ci fossero delle finestre, da cui affacciarsi e guardare dentro oppure fuori, e tutti possono sbirciare. Però nessuno da fuori riesce a entrare, a capire, a farne parte completamente. Ma non è una decisione o scelta mia, è così e basta. Vedo che è così, che chi guarda dalla finestra fa fatica a immaginare me con una vita qui, con un lavoro, degli orari, per di più spostati di sei ore avanti, ci si rincorre, e ci si acchiappa con più difficoltà. Ma io non chiudo mai le finestre. Mi piace che chi mi è caro possa vedere, possa partecipare, anche solo guardando, alla mia vita. Mi piace appoggiarmi al davanzale e raccontare, e ascoltare cosa succede là fuori. Non dimentico il mio mondo prima di questo, mai. Ma adesso è come se non fosse il giusto tempo per viverci, come se non fosse adatto a me. E allora spalanco i vetri e lascio guardare, voglio che vedano che qui sono felice. Nonostante le difficoltà, nonostante i dubbi, le paure, i punti interrogativi; nonostante un Sako che a volte turba il mio equilibrio rubandomi la mia serenità; nonostante tutte le piccole e grandi difficoltà quotidiane, io sono felice. L'ho capito oggi, dalle parole di Jessica. La luce è tornata in me... anzi, non è mai andata via... si era solo spenta. Adesso sono qui, e funziona di nuovo... La vedranno, dalle finestre? Anche solo un lieve bagliore? Lo spero tanto, perché se sono felice io, in teoria dovrebbero esserlo anche tutti coloro che mi vogliono bene.
La mia mamma ieri mi ha scritto una mail, ha concluso così:
"Ciao ciccia. Ora sei tornata ad essere la mia Ele. Quando eri qui no. Bacio, Mamma".
Qualcosa vorrà pur dire, no?
Affacciandomi su questo monitor ke poi non è altro che la mia finestra verso la tua vita (adesso), ti "vedo" molto + serena, ormai Quindao fa parte di te e tu di lei.... sei uno spirito libero ed hai bisogno di esser padrona di te stessa anke all'altro capo del mondo se è il caso... si ma già sono troppo seria e devo rubarti una delle tue fragorose risate... ma dimmi un pò in Italia la luce l'avevi persa...mmmm ma tu la bolletta l'avevi pagata??? ahahahhahahahha! Baci baci a presto, Ele cmq ci sono su feissbuk... eheh ora ho su un cuore con un delfino ...buh mi spiace nn poter mettermi in contatto con te... ciao bella!
ReplyDeletemaggye hai una mail? scrivimi il tuo indirizzo su gaijina@live.it così ti do il mio nome e mi cerchi tu, io ho guardato di nuovo ma nessuna delle margherite montalto che trovo ha cuori o delfini.... tutte facce di donne!! non lo scrivo mica sbagliato, no??
ReplyDeleteciao e grazie mille per essere passata da me!
ReplyDeleteun bacio e buon fine settimana
Laura
ciao laura, grazie di che? ma figurati! anzi grazie a te per aver ricambiaro la visita! have a nice week... :)
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